Inflazione USA sotto le attese: fuga dal dollaro

10/11/2022 16:59

Rallenta l'inflazione USA

Finalmente una buona notizia dai dati sull'inflazione. Negli USA il tasso di crescita dei prezzi al consumo resta alto, +7,7% su base annua a ottobre, ma in rallentamento rispetto al +8,2% di settembre e soprattutto inferiore al +8,0% atteso dagli analisti.
Indicazioni simili anche dall'inflazione "core", ovvero l'indice ottenuto dal dato grezzo depurato dalle voci più volatili (cibo e energia), con un +6,3% da +6,6% a settembre e +6,5% previsto. Questo ultimo elemento rafforza il significato del dato grezzo in quanto certifica che il rallentamento non è stato determinato da un'oscillazione destinata a essere riassorbita per la naturale volatilità dei mercati.

Buone notizie per le colombe della Fed

Queste dinamiche offrono una solida sponda alle cosiddette "colombe" della Fed, ovvero coloro che non vedono di buon occhio le politiche monetarie restrittive (cioè il rialzo dei tassi).

La banca centrale americana, mossa dalla necessità di contrastare il balzo dell'inflazione, quest'anno ha alzato i tassi di ben il 3,75% in sei mosse, le ultime quattro da 0,75% l'una. Molti economisti hanno iniziato a concentrarsi sulla previsione della tempistica non solo del rallentamento del ritmo ed entità dei rialzi, ma anche sulla possibile data di chiusura della fase restrittiva.

Borse e obbligazioni in accelerazione, cade il dollaro

La prospettiva di veder prevalere le colombe sui "falchi" (i favorevoli ai rialzi dei tassi) ha messo le ali alle Borse: politica monetaria restrittiva in rallentamento significa minor rischio di recessione, con evidenti benefici per i conti delle aziende.

Anche le obbligazioni a lungo termine festeggiano, dato che l'ipotesi di rientro dell'inflazione riduce una importante sezione dei rendimenti (quella relativa all'inflazione attesa). Ne esce a mal partito il dollaro, dato che il differenziale dei tassi a breve con l'euro in prospettiva si assottiglia, rendendo meno conveniente restare sul biglietto verde.
EUR/USD, che subito prima dell'uscita dei dati USA (alle 14:30) quotava intorno a 0,9950, è scattato sopra la parità toccando a 1,0182 il massimo dal 13 settembre.

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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