ISEE 2025, fuori la prima casa e bonus per chi ha più figli: ecco cosa cambia

Benna Cicala Benna Cicala - 25/06/2025 07:45

ISEE 2025, fuori la prima casa e bonus per chi ha più figli: ecco cosa cambia

L’ISEE si prepara a cambiare volto. Dopo oltre dodici anni, l’indicatore che determina l’accesso a bonus, agevolazioni e servizi pubblici verrà aggiornato per adattarsi a una società profondamente trasformata. Il Governo, alla luce della denatalità e della crisi economica che colpisce in particolare i giovani e le famiglie numerose, sta valutando importanti modifiche che promettono maggiore equità e inclusione.

Tra le novità più attese, spicca l’esclusione della prima casa dal calcolo del patrimonio, una misura destinata ad alleggerire il peso fiscale per i nuclei familiari proprietari di un’abitazione. Si parla anche di una revisione della scala di equivalenza, il parametro chiave per confrontare le condizioni economiche di famiglie con composizioni diverse.

Quali saranno i reali benefici dell’esclusione della casa di proprietà? In che modo verranno premiate le famiglie con più figli? E cosa cambia per i giovani che cercano indipendenza economica?

Scopriamolo insieme.

Prima vi lasciamo al video YouTube di Bonus e Pagamenti sul rinnovo dell'ISEE corrente.

Esclusione della prima casa dal calcolo ISEE: cosa cambierà davvero

Una delle proposte centrali nella riforma dell’ISEE riguarda la rimozione della prima casa dal computo del patrimonio familiare. Attualmente, l’abitazione principale viene considerata ma con detrazioni parziali legate all’eventuale mutuo residuo. La nuova direzione punta a un'esclusione totale, rendendo di fatto la casa in cui si vive irrilevante per la determinazione dell’ISEE.

Questa modifica potrebbe rappresentare un sollievo significativo per migliaia di famiglie, soprattutto quelle che, pur non avendo grandi redditi, si ritrovano con un ISEE elevato a causa del valore catastale dell’abitazione. Il cambiamento è stato fortemente voluto dalle associazioni familiari, che chiedono da anni una riforma più equa, capace di riflettere il reddito effettivamente disponibile e non la semplice proprietà immobiliare.

Con l’esclusione della prima casa, l’ISEE diventerebbe un parametro più aderente alla realtà economica delle famiglie italiane, eliminando penalizzazioni per chi ha investito nel mattone, magari sacrificando altre voci di spesa quotidiana.

Famiglie numerose e figli: nuove agevolazioni in arrivo con le modifiche ISEE

Un altro punto caldo della riforma ISEE riguarda le famiglie con figli, in particolare quelle numerose. Il Governo, in risposta al calo della natalità e alla crescente difficoltà economica dei nuclei familiari più grandi, sta lavorando per aggiornare la scala di equivalenza. Questo coefficiente serve a pesare correttamente il reddito in base al numero di componenti e al loro ruolo all’interno della famiglia.

La proposta prevede un maggior riconoscimento del carico familiare, valorizzando meglio la presenza di figli, soprattutto quando questi sono minori o studenti a carico. È possibile che venga introdotto un bonus aggiuntivo per ogni figlio, andando a rafforzare misure già in vigore come l’Assegno Unico, che già oggi non incide sull’ISEE.

Il nuovo modello potrebbe prevedere anche forme di gradualità, così da evitare bruschi salti di fascia che possono penalizzare le famiglie per pochi euro di differenza. L’obiettivo è chiaro: premiare chi investe nel futuro del Paese e rendere l’accesso ai servizi pubblici più proporzionato alle reali esigenze.

Verso un sistema più equo per l’indipendenza economica

Un aspetto spesso trascurato dall’ISEE attuale è la situazione dei giovani adulti, in particolare quelli che tentano di uscire dal nucleo familiare d’origine per vivere da soli. Il meccanismo attuale li costringe, in molti casi, a dichiarare i redditi della famiglia di provenienza, anche se vivono autonomamente, con il risultato di essere esclusi da agevolazioni su affitti, tasse universitarie o mutui agevolati.

Consap, l’ente che gestisce le garanzie sui mutui under 36, ha annunciato che sta studiando una soluzione alternativa all’ISEE come criterio di accesso. L’idea è quella di trovare un parametro che tenga conto della reale condizione economica dei singoli, separata dal contesto familiare.

Anche questa direzione trova il sostegno delle associazioni dei consumatori, che chiedono strumenti più flessibili per una generazione penalizzata da precarietà lavorativa, salari bassi e difficoltà nell’ottenere un’autonomia abitativa. L’obiettivo finale è rendere l’ISEE un vero strumento di equità, non un ostacolo alla crescita e all’emancipazione personale.

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