Mutui 2025, BCE lascia i tassi fermi a luglio: ecco perché il variabile è ora più conveniente

Benna Cicala Benna Cicala - 31/07/2025 07:46

Mutui 2025, BCE lascia i tassi fermi a luglio: ecco perché il variabile è ora più conveniente

Dopo mesi di tagli consecutivi, la Banca Centrale Europea ha deciso di lasciare invariati i tassi d’interesse nella riunione del 24 luglio 2025. Una pausa attesa, ma che segna un momento chiave nel panorama dei mutui 2025. I tassi restano ancorati ai valori di giugno: 2% sui depositi, 2,15% per le operazioni di rifinanziamento principali e 2,40% per quelle marginali. Ma cosa comporta questa scelta per chi sta valutando un nuovo mutuo o ha già un finanziamento in corso?

Con l’Euribor in leggera discesa, torna in primo piano il mutuo a tasso variabile, che si mostra sempre più competitivo. Ma conviene davvero rinunciare alla stabilità del tasso fisso? E quali sono le prospettive nei prossimi mesi?

Scopriamolo insieme. 

Prima però vi lasciamo al video YouTube di Euronews su cosa succede ai tassi a luglio 2025.

Mutui 2025: la BCE mantiene i tassi fermi a luglio, ecco cosa cambia per i mutuatari

Il Consiglio direttivo della BCE ha deciso di non toccare i tassi d’interesse, confermandoli ai livelli di giugno. Una scelta cauta, dettata da un mix di segnali economici: inflazione in rallentamento, incertezze geopolitiche e una crescita dell’Eurozona più robusta ma ancora fragile.

Christine Lagarde ha ribadito che l’orientamento monetario rimarrà "data-driven": nessun taglio automatico, ma decisioni prese sulla base dei dati in arrivo. Nel breve termine, quindi, ci si attende una politica attendista, con possibili nuovi tagli solo a partire da settembre, se le condizioni lo permetteranno.

Nel frattempo, la scelta di mantenere i tassi fermi si riflette direttamente sui mutui. Il messaggio è chiaro: non si torna a salire, ma la discesa sarà graduale e condizionata. Questo ha già avuto un effetto sull’Euribor, il principale indice di riferimento per i mutui variabili, che continua la sua lenta discesa.

Mutui 2025: perché il tasso variabile torna più conveniente

Dopo un lungo periodo in cui il tasso fisso ha dominato, oggi i mutui variabili tornano sotto i riflettori. A luglio 2025, grazie al calo dell’Euribor, i finanziamenti indicizzati mostrano rate mensili più leggere e un risparmio potenziale nel lungo periodo.

Un esempio concreto? Su un mutuo ventennale da 180.000 euro, il passaggio da un fisso al variabile comporta una rata inferiore di circa 100 euro al mese, con un risparmio complessivo che può superare i 20.000 euro. In media, il TAN del miglior variabile si attesta oggi al 2,58%, contro il 3,00% del miglior fisso.

Le previsioni per i prossimi mesi confermano questo trend: gli analisti stimano che l’Euribor continuerà a scendere, almeno fino alla metà del 2026. Di conseguenza, chi sceglie oggi un mutuo variabile potrebbe beneficiare di tassi in continuo calo, almeno nel breve-medio termine.

Tasso fisso o variabile? Come scegliere il mutuo giusto oggi

Anche se il tasso variabile sembra oggi più vantaggioso, non è detto che sia sempre la scelta migliore per tutti. Il mutuo a tasso fisso resta una soluzione solida, in particolare per chi preferisce la stabilità e la certezza della rata nel tempo. È ideale per famiglie con reddito fisso, pianificazione finanziaria rigida o bassa propensione al rischio.

Tuttavia, la convenienza del variabile nel 2025 è concreta, soprattutto per chi ha un orizzonte temporale medio-lungo e può permettersi una certa flessibilità nella gestione del budget. Le banche stanno anche promuovendo formule ibride o mutui a tasso variabile con cap, che proteggono da eventuali rialzi futuri.

Infine, il contesto immobiliare è tornato favorevole: le compravendite residenziali sono cresciute e i mutui erogati segnano un +52,6% nel primo trimestre del 2025, secondo dati Banca d’Italia. In parallelo, crescono le richieste di mutui ad alto Loan To Value, soprattutto tra gli under 36, segno che la fiducia nel mutuo come strumento di accesso alla casa è tornata.

 

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