Oro in avvicinamento ai record storici

18/04/2023 17:23

Oro in avvicinamento ai record storici

Oro bene rifugio: +27% da settembre

L'oro continua a guadagnare terreno: dai minimi di fine settembre a 1615 dollari/oncia ai 2049 toccati giovedì scorso il progresso è di quasi il 27%. Il metallo giallo si è avvicinato ai massimi assoluti dell'estate 2020 a 2073 dollari/oncia, livello sfiorato a marzo 2022 (2070) in scia all'aumento del rischio geopolitico causato dall'invasione russa in Ucraina.

L'oro è infatti considerato il bene rifugio per eccellenza e non è un caso se il record storico è stato toccato in piena crisi pandemica.

Ma questa non è la sua sola caratteristica: viene infatti utilizzato da operatori e investitori in ottica tattico-speculativa e per questo motivo finisce spesso per anticipare fasi importanti a livello finanziario.

L'oro e i tassi reali

L'analisi di Alexis Bienvenu, gestore di La Financière de l’Echiquier, mette in evidenza che l'oro sale quando l'inflazione si avvicina o supera i tassi d'interesse, ovvero quando i tassi reali scivolano verso lo zero o addirittura diventano negativi.

Questo può accadere in diversi casi ma al momento l'ipotesi più accreditata è che i tassi USA possano scendere nella seconda metà del 2023 a causa del rischio recessione e instabilità dei mercati del credito dopo i problemi incontrati da alcune banche statunitensi.

Il legame oro-dollaro

L'altro elemento che normalmente sostiene le quotazione dell'oro è il dollaro, ma in senso negativo ovvero: se il dollaro si indebolisce la quotazione del metallo giallo (espressa in USD) tende a salire dato che il prezzo per un investitore non denominato in dollari diminuisce e questo fa crescere la domanda (accade anche al petrolio).

Il rally dell'oro è infatti coinciso con un arretramento del dollaro, coerentemente con le aspettative di flessione dei tassi USA.

L'oro e i rischi per il rating USA

Bienvenu ricorda anche che il precedente rally dell'oro nel 2008-2011 anticipò il declassamento del rating sovrano USA.
L'economia americana è attualmente sotto pressione per il rischio di recessione, il pericolo di estensione della crisi delle banche regionali, i dubbi sullo stato di salute del settore immobiliare commerciale e la spada di Damocle dello stallo politico sul tetto del debito: fattori che potrebbero mettere in pericolo il rating degli Stati Uniti (eventualità al momento improbabile ma da non cassare a priori).

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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