Pensione 2025, perché ti tolgono 50 euro al mese da giugno a dicembre e chi è interessato dal taglio

Benna Cicala Benna Cicala - 31/05/2025 07:30

Pensione 2025, perché ti tolgono 50 euro al mese da giugno a dicembre e chi è interessato dal taglio

Pensione 2025 sotto i riflettori negli ultimi giorni a causa di una cattiva notizia che sta sollevando interrogativi e preoccupazioni tra molti pensionati italiani. Da giugno, un gruppo ristretto di beneficiari potrebbe trovarsi con 50 euro in meno sull’importo mensile. La riduzione, che in alcuni casi potrebbe proseguire fino a dicembre, deriva dalla necessità dell’INPS di recuperare somme erogate negli anni passati sotto forma di bonus straordinari, ma che ora risultano non dovute in base a controlli sui redditi aggiornati.

Il recupero riguarda in particolare i Bonus una tantum introdotti nel 2022 e 2023 per sostenere i redditi medio-bassi durante la fase acuta dell’inflazione e della crisi energetica. L’INPS, conclusa la fase di verifica, ha avviato una procedura di restituzione automatica tramite trattenute mensili per evitare prelievi unici più gravosi.

Ma chi deve aspettarsi una trattenuta sulla pensione 2025? Quali sono le soglie reddituali che hanno fatto scattare il recupero? Dove verificare l’addebito nel cedolino? Prima di scoprirlo, vi lasciamo al video YouTube di Mr LUL lepaghediale sulle novità in arrivo con la pensione di giugno.

Pensione 2025 e trattenuta mensile da 50 euro, chi sarà interessato dal taglio fino a quando

Per comprendere perché alcuni pensionati subiranno una riduzione di 50 euro mensili già a partire dalla pensione di giugno 2025, occorre risalire al 2022, quando il governo introdusse un bonus straordinario da 200 o 250 euro destinato a lavoratori, disoccupati e pensionati con redditi inferiori a 35.000 euro lordi.

Con un secondo provvedimento, fu erogato un nuovo bonus nel 2023, stavolta da 150 euro, ma solo a favore di pensionati con redditi inferiori a 20.000 euro. Entrambe le misure furono gestite con accredito diretto, basato sui dati reddituali disponibili all’epoca.

L’INPS aveva previsto controlli successivi e, con l’inizio del 2025, ha completato le verifiche fiscali. È emerso che alcuni pensionati avevano superato le soglie reddituali previste, risultando quindi non idonei a ricevere i bonus. L’ente ha quindi avviato il recupero degli importi erogati in eccesso, rateizzandolo per alleggerire il peso sui cedolini mensili.

Secondo la ricostruzione effettuata, le trattenute da 50 euro mensili seguiranno queste tempistiche:

  • Chi ha superato 35.000 euro restituirà 200 euro, con prelievi da giugno a settembre 2025.
  • Chi ha superato 20.000 euro restituirà 150 euro, da giugno ad agosto 2025.
  • Chi ha beneficiato indebitamente di entrambi i bonus dovrà restituire 350 euro, con trattenute da giugno a dicembre 2025.

La situazione più complessa riguarda chi inizialmente risultava sotto i 20.000 euro, ma che dai controlli è risultato addirittura oltre i 35.000. Un errore di stima significativo che ha portato all’erogazione non dovuta di entrambi i bonus.

Come verificare la trattenuta nel cedolino della pensione 2025

Il modo più diretto per sapere se si è soggetti alla trattenuta di 50 euro sulla pensione 2025 è consultare il cedolino della pensione di giugno 2025, disponibile nell’area personale MyINPS. Lì viene riportata con chiarezza la voce di recupero per somme indebitamente percepite.

Per effettuare la verifica:

  1. Accedere con le proprie credenziali SPID, CIE o CNS al portale MyINPS.
  2. Entrare nella sezione “Cedolino pensione”.
  3. Verificare la presenza di voci relative a trattenute per indebito.
  4. Controllare l’importo netto e confrontarlo con i mesi precedenti.

Oltre al cedolino, l’INPS ha anche aggiornato la sezione dedicata agli indebiti accertati. Qui è possibile leggere il dettaglio della comunicazione ricevuta e capire se si tratta del recupero di uno o entrambi i bonus.

Un controllo incrociato tra cedolino e area indebiti è raccomandato per comprendere con precisione l’origine della trattenuta. In caso di dubbi, è possibile contattare un patronato o utilizzare il servizio online di assistenza dell’INPS.

Restituzione bonus aiuti e pensione 2025: cosa sapere

La trattenuta sulla pensione 2025 non nasce da un errore recente, ma da una rielaborazione dei dati reddituali relativi al biennio precedente. I bonus erogati nel 2022 e 2023 erano subordinati a precise soglie di reddito. Tuttavia, la verifica puntuale di questi requisiti è avvenuta solo a posteriori, portando alla necessità di recuperare quanto indebitamente versato.

Tale procedura ha riguardato solo quei pensionati che, al momento dell’erogazione, sembravano rientrare nei limiti ma che, nei dati aggiornati, risultano invece sopra soglia. L’INPS ha scelto una modalità di restituzione graduale, evitando prelievi unici e inserendo una voce chiara nel cedolino.

Monitorare regolarmente la propria posizione nell’area personale è essenziale per restare informati su variazioni dell’importo pensionistico. In caso di errori o discrepanze, è sempre possibile presentare richiesta di revisione, allegando la documentazione reddituale corretta.

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