Pensione a 73 anni, ora è realtà: brutte notizie per questi lavoratori

Niccolò Mencucci Niccolò Mencucci - 13/05/2025 10:15

Pensione a 73 anni, ora è realtà: brutte notizie per questi lavoratori

Prima 67 anni, poi 70 anni, e ora direttamente a 73 anni.

Una nuova soglia per l?età pensionabile è stata ufficialmente introdotta con l?approvazione in Senato di un emendamento al "Decreto Pubblica Amministrazione", che consente a una categoria specifica di lavoratori di andare in pensione ancora più tardi. Anche se solo in alcuni casi.

Vediamo nel dettaglio chi sono questi lavoratori, e in quali casi è possibile posticipare l?età pensionabile a 73 anni.

Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di La Notte Online.

Pensione a 73 anni, ora è realtà: brutte notizie per questi lavoratori

Facciamo prima un breve preambolo. Tempo fa approdò in Parlamento un emendamento per introdurre una nuova voce al decreto-legge 25/2025, recante disposizioni urgenti in materia di reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni (da qui il nome "Decreto Pubblica Amministrazione").

Come già anticipato giorni fa, l'emendamento prevede che le aziende del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) "possono prorogare [...], il rapporto con il personale medico in regime di convenzionamento con il Servizio sanitario nazionale".

Di quanto? Di ben un anno rispetto a quanto già previsto dall'articolo 4, comma 9.octiesdecies, del decreto-legge 198/2022 (convertito, con modifiche, dalla legge 14/2023).

Proprio questo articolo fissa a 72 anni il limite d'età per i medici.

Con questa novità, ora approvata dal Senato, i medici in convenzione con il SSN potranno rimanere in servizio fino ai 73 anni.

Pensione a 73 anni, ora è realtà (ma solo in questi casi)

Come riportato nel testo dell'emendamento, la pensione a 73 anni è prevista solo in alcuni casi.

In primis, le aziende del Servizio Sanitario nazionale potranno mandare in pensione i medici solo "con il consenso degli interessati". Pertanto, la misura è totalmente volontaria.

Inoltre, questa proroga del servizio è prevista solo "in assenza di offerta di personale medico convenzionato collocabile". E solo per un breve periodo, ovvero fino al 31 dicembre 2026.

In sintesi, il medico dovrà decidere volontariamente di andare in pensione a 73 anni, ma solo se l'azienda in cui opera non ha altro personale da destinare per sostituirlo.

Una serie di condizioni che, almeno sulla carta, dovrebbe rendere l'adozione di questa misura piuttosto rara. Tuttavia, è molto probabile che molte aziende ricorreranno a questa alternativa.

Pensione a 73 anni, i motivi di questa nuova soglia

Sebbene la decisione di posticipare l?età pensionabile dei medici sia senza dubbio controversa, resta comunque una misura legittima, perché risponde a un problema reale e in costante crescita: la carenza cronica di personale sanitario.

Stando a quanto riportato dal Sole 24 Ore, tra il 2024 e il 2027 circa 7.300 medici di famiglia su 35.000 raggiungeranno l?età pensionabile. Una cifra che rende evidente l?urgenza di soluzioni tampone per evitare un collasso del servizio.

Già oggi, numerosi medici sono chiamati a seguire migliaia di pazienti, il che rende sempre più arduo garantire una qualità del servizio adeguata nel lungo periodo.

Anche la Pubblica Amministrazione si trova in una situazione simile, e infatti la Legge di Bilancio 2025 ha stabilito una nuova soglia pensionistica per i dipendenti pubblici, fissando il limite per l?accesso alla pensione di vecchiaia a 67 anni.

Addirittura, per esigenze legate al servizio o alla mancanza di ricambio generazionale, i dipendenti pubblici possono restare in servizio fino a 70 anni.

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