Pensione Anticipata, non bastano solo 42 anni di contributi: ecco tutti gli altri requisiti

Niccolò Mencucci Niccolò Mencucci - 07/05/2025 10:15

Pensione Anticipata, non bastano solo 42 anni di contributi: ecco tutti gli altri requisiti

42 anni di contributi sono tanti, eppure non bastano per accedere alla Pensione Anticipata.

Pochi infatti sanno che per aderire a questo trattamento previdenziale occorre soddisfare ulteriori requisiti.

Vediamo infatti quali sono i requisiti "mancanti", e come fare per non perdere la possibilità di andare in pensione prima.

Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Mondo Pensioni.

Pensione Anticipata, non bastano solo 42 anni di contributi: ecco tutti gli altri requisiti

Ufficialmente, il requisito contributivo richiesto per accedere alla Pensione Anticipata è di 41 anni e 10 mesi (pari a 2.175 settimane) per le lavoratrici e 42 anni e 10 mesi (pari a 2.227 settimane) per i lavoratori.

Tuttavia, come specificato anche nella pagina INPS dedicata alla misura, sebbene per raggiungere tale soglia sia "utile la contribuzione a qualsiasi titolo versata o accreditata?, gli iscritti al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD) devono aver maturato almeno 35 anni di contribuzione effettiva.

Per chi non lo sapesse, la "contribuzione effettiva? è quella effettivamente versata dal datore di lavoro (o dallo stesso lavoratore se autonomo). Si distingue da quella "figurativa?, che viene accreditata dall?INPS per periodi non lavorati (come malattia o disoccupazione).

In poche parole, l'accesso a Pensione Anticipata è garantito ai soli lavoratori che maturano almeno 35 anni di contribuzione effettiva.

In pratica, anche con 42 o più anni di contributi, chi non ha almeno 35 anni "effettivi" perde il diritto alla Pensione Anticipata. Un bel problema per chi, nel corso della carriera, ha avuto diversi periodi di interruzione o buchi contributivi.

Inoltre, sempre per i lavoratori iscritti al FPLD è richiesta la cessazione del rapporto di lavoro dipendente.

Pensione Anticipata, cosa fare se non si raggiunge il requisito contributivo

Per chi è iscritto alla Gestione Separata o ad altri fondi previdenziali il problema dei 35 anni di contribuzione effettiva non sussiste.

Per tutti gli altri, invece, tocca affidarsi ad alternative come la Pensione Anticipata Contributiva, che permette il ritiro anticipato dal lavoro con soli 25 anni di contribuzione (fino al 2024 il requisito era di 20 anni).

A patto di avere raggiunto i 64 anni d'età e aver maturato "una prima rata di pensione non inferiore a 3 volte l'importo mensile dell'assegno sociale", come precisa l'INPS. Nel caso delle lavoratrici, la soglia minima è ridotta a "2,8 volte per le donne con un figlio e a 2,6 volte per le donne con due o più figli".

Oltre alla Pensione Anticipata Contributiva, è possibile fare domanda anche per l'Ape Sociale, che prevede come requisito 35 anni di contributi, ma non il vincolo della contribuzione effettiva. Tuttavia, questa misura è riservata esclusivamente a specifiche categorie di lavoratori.

Pensione Anticipata, in futuro non basteranno più 42 anni di contributi

Come sottolinea sempre l'INPS sul sito, per la Pensione Anticipata, "in base alle norme vigenti, tale requisito (in vigore dal 1 gennaio 2016) è previsto fino al 31 dicembre 2026".

Questo vuol dire che, a partire dal 2027 (salvo inversioni a U da parte dell'Esecutivo) la soglia contributiva si innalzerà, passando direttamente a 42 anni e 1 mese per le lavoratrici e 43 anni e 1 mese per i lavoratori.

Il motivo? L'aumento della speranza di vita recentemente confermato dall'ISTAT, che come previsto dalla Legge Fornero porterà ad un adeguamento dei requisiti d'accesso sia per la Pensione Anticipata, sia per la Pensione di Vecchiaia.

A meno di un crollo della speranza di vita nei prossimi anni, dal 2027 in poi le soglie aumenteranno sensibilmente, arrivando addirittura a cifre importanti.

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