Da anni la pensione anticipata rappresenta l?alternativa ufficiale alla pensione di vecchiaia.
A differenza di quest?ultima, l?Anticipata consente di andare in pensione senza dover raggiungere una determinata età anagrafica: basta soltanto accumulare un numero minimo di anni di contribuzione per poter lasciare il lavoro in anticipo.
Proprio per questo motivo, è sempre stata considerata una soluzione vantaggiosa da chi desiderava lasciare il lavoro il prima possibile, anche prima dei 60 anni.
Tuttavia, nei prossimi anni, questa formula rischia di perdere buona parte della sua convenienza, ironicamente proprio per la questione legata all?età. Ma non solo.
Vediamo meglio la situazione, e in quali casi può risultare ancora conveniente.
Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Ciao Elsa - TFR e pensioni spiegati facili.
Pensione anticipata, una soluzione conveniente? Dipende dall?età
Come detto sopra, la pensione anticipata si basa principalmente sul requisito contributivo: occorre cioè aver accumulato, durante la propria carriera lavorativa, decine di anni di contributi.
Per la precisione, ben 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi per le lavoratrici), di cui almeno 35 anni di contributi effettivi, ovvero realmente versati all?INPS (esclusi quindi i periodi coperti da disoccupazione, malattia e simili).
Se si riesce a raggiungere questa soglia, è possibile andare in pensione a qualsiasi età, anche a 59 anni.
Ma con un assegno il cui importo sarà calcolato sulla base dei contributi versati e (per quanto riguarda la parte contributiva) dell?età al momento del pensionamento.
E qui scatta il problema, soprattutto per chi ha versato la maggior parte dei contributi dopo il 1995.
Per la parte contributiva, l?INPS applica al montante contributivo (ovvero l'insieme di questi contributi) un coefficiente di trasformazione, necessario per determinare l?importo mensile della pensione.
Si tratta di un coefficiente che cambia in base all?età al momento del pensionamento. In pratica, più si anticipa l?uscita rispetto all?età prevista per la pensione di vecchiaia, più il coefficiente si riduce. Penalizzando così l?importo finale dell?assegno.
Un esempio concreto: il coefficiente per chi va in pensione a 59 anni è attualmente del 4,536%, mentre quello per chi vuole ritirarsi a 67 anni è al 5,608%.
Se un lavoratore con 42 anni e 10 mesi di contributi e uno stipendio annuo lordo di 21.000 euro decidesse di andare in pensione a 59 anni con l?Anticipata, riceverebbe un assegno annuo di circa 15.000 euro (poco più di 1.100 euro lordi al mese).
Posticipando invece l?uscita a 67 anni, la pensione salirebbe a quasi 18.000 euro lordi all?anno, pari a poco più di 1.350 euro lordi mensili.
Pensione anticipata e il problema dei contributi
Oltre alla questione dell?età, bisogna considerare anche il problema legato ai requisiti contributivi.
Come detto sopra, oggi servono 41-42 anni e 10 mesi per ritirarsi con la pensione anticipata.
Ma appunto "oggi". Come nel caso della Pensione di Vecchiaia, anche i requisiti dell'Anticipata sono soggetti all'adeguamento all'aspettativa di vita, ai sensi dell'art. 24 co. del D.L. n. 201/2011 (altresì nota come Riforma Fornero).
Salvo disposizioni da parte dell'Esecutivo, a partire dal 2027 i requisiti dell'Anticipata cambieranno, e serviranno 43 anni e 1 mese di contributi (42 anni e 1 mese in meno per le donne) per andare in pensione con questa formula.
E sempre con il rischio di incorrere in un calcolo sfavorevole per quanto riguarda la parte contributiva, essendo soggetta al ricalcolo dei coefficienti di trasformazione.
Anche questi, infatti, vengono periodicamente aggiornati in base all?aspettativa di vita, e potrebbero risultare ancora meno vantaggiosi nei prossimi anni.
Infatti, a parte il periodo Covid, l?aspettativa di vita è andata sempre più aumentando, il che ha reso nel tempo questi coefficienti sempre più penalizzanti.

Pensione anticipata, una scelta da valutare con attenzione
Ricapitolando, con la Pensione Anticipata è sì possibile ritirarsi anche a 59 anni. Ma a costo di un assegno mensile potenzialmente molto più basso rispetto a quello che si può ottenere con la Pensione di Vecchiaia.
Inoltre, bisognerà accumulare tot contributi entro il prossimo adeguamento, previsto dal 2027. In caso contrario, si dovrà continuare a lavorare per recuperare i mesi extra richiesti.
A conti fatti, la Pensione anticipata potrebbe convenire soltanto a chi ha accumulato un montante contributivo talmente solido da poter resistere al calcolo sfavorevole sopramenzionato.
Oppure a chi riesce a lasciare il lavoro prima che scattino i nuovi adeguamenti ai requisiti d?accesso: con l?aspettativa di vita in costante aumento, infatti, tali requisiti tenderanno a crescere nel tempo, rendendo sempre più difficile l'accesso alla Pensione Anticipata.