Pensione sociale a rischio per chi ha soldi in banca? Solo in questo caso

Niccolò Mencucci Niccolò Mencucci - 30/05/2025 10:15

Pensione sociale a rischio per chi ha soldi in banca? Solo in questo caso

Non solo requisiti reddituali: per avere la pensione sociale serve molto altro.

A chiarirlo è una sentenza della Corte di Cassazione, che ha stabilito come, in certi casi, anche i soldi depositati in banca possono precludere l?accesso alla pensione sociale.

Vediamo meglio la situazione, e quali sono allora i requisiti per avere diritto alla pensione sociale.

Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Pensioni e Invalidità.

Pensione sociale a rischio per chi ha soldi in banca: ecco la novità

Al centro della sentenza della Corte di Cassazione c?è il caso di un cittadino che si è visto negare il diritto alla pensione sociale.

Il motivo? Il fatto che, pur non avendo un reddito, avesse a disposizione una liquidità considerevole, derivante in particolare dalla vendita di un appartamento, oltre che dai sostegni economici dei figli.

Una disponibilità economica sufficiente a permettergli di vivere in affitto in un?abitazione molto grande con un canone di locazione elevato.

Pertanto una situazione economica agiata, e quindi incompatibile con la pensione sociale, prevista invece per chi è in condizioni economiche svantaggiose.

Il cittadino ha deciso di impugnare la decisione e ha presentato ricorso, arrivando fino alla Corte di Cassazione.

Tuttavia, con la sentenza 13575/2013, la Suprema Corte ha dato ragione all?INPS, confermando l?inammissibilità della richiesta.

Pensione sociale, la novità della Cassazione per chi ha soldi in banca

Come si legge nella sentenza, l?articolo 3, comma 6, della legge 335 /1995 (quello che istituisce la misura della pensione sociale) non prende in considerazione solo il reddito fiscale, ma include tutte le entrate di qualsiasi natura.

Ovvero quelle che possono giustificare un certo tenore di vita. Proprio il tenore di vita viene considerato un elemento chiave per valutare l?esistenza di entrate significative, che devono essere attentamente accertate.

Come ad esempio le entrate patrimoniali, quindi anche quelle derivanti dalla vendita di un immobile o da sostegni economici familiari.

E così anche i risparmi, i soldi depositati in banca e le spese sostenute: tutti possibili indicatori di uno stile di vita non conforme ai criteri di indigenza stabiliti dalla legge.

Ricordiamo che il soggetto in questione aveva in banca i soldi dovuti alla vendita di un immobile, e in più riceveva dei contributi economici.

Una condizione considerata del tutto incongruente con la richiesta di un assegno assistenziale da circa 500 euro mensili.

Pensione sociale, quali sono i requisiti previsti

Ricapitolando, per avere diritto alla pensione sociale occorre prima di tutto rientrare nelle soglie di reddito previste.

Oltre ad aver compiuto 67 anni di età, il richiedente deve disporre di un reddito inferiore a 7.002,84 euro annui (nel caso di coppia coniugata, la soglia sale a 14.005,68 euro).

Attenzione, però: nel computo rientrano non solo i redditi imponibili IRPEF, ma anche quelli esenti, le rendite vitalizie erogate dall?INAIL e tanto altro.

Con questa sentenza, però, bisognerà tenere d'occhio non solo la tipologia di redditi, ma anche i risparmi e soldi depositati in banca.

Se risultano consistenti e derivano da entrate non dichiarate nella domanda (e soprattutto permettono di mantenere un certo tenore di vita), si rischia infatti di perdere il diritto alla pensione sociale.

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