Dal Governo Meloni arriva una nuova misura pensata per offrire un sostegno concreto ai pensionati.
L'Esecutivo sta infatti lavorando a una nuova riforma delle aliquote IRPEF, che punta a introdurre un'aliquota più bassa e ad allargare la fascia di reddito a cui si applicherà.
Obiettivo: ridurre il peso del prelievo fiscale sull'assegno previdenziale, così da aumentarne l?importo netto percepito fino a 120 euro in più al mese.
Ma chi potrà beneficiare concretamente di questo adeguamento fiscale, e quando dovrebbe entrare in vigore?
Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Pensioni e Aggiornamenti.
Pensioni 2025, assegno più ricco grazie alla riforma dell'IRPEF
Stando a quanto riportato dal Giornale, il Governo Meloni è intenzionato a intervenire nuovamente sul sistema delle aliquote IRPEF.
Un sistema già rivisto con la Riforma Fiscale del 2024, che ha ridotto le aliquote IRPEF portandole all'attuale configurazione:
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23% per i redditi fino a 28.000 euro,
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35% per i redditi tra 28.001 e 50.000 euro,
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43% per i redditi oltre 50.000 euro.
Prossimo passo dell'Esecutivo sarebbe quello di ridurre ulteriormente l'aliquota del secondo scaglione, che passerebbe dal 35% al 33%, mentre il tetto massimo verrebbe innalzato da 50.000 a 60.000 euro.
In questo modo, i redditi compresi tra 28.001 e 60.000 euro verrebbero tassati al 33%, anziché al 35% (fino a 50.000) e al 43% (oltre).
Il risultato? Una boccata d?ossigeno per chi percepisce redditi medio-alti, con un netto più generoso a fine anno.
Di quanto? Di almeno 120 euro in più al mese.
Pensioni 2025, in arrivo 120 euro in più al mese (ma solo per questi pensionati)
Facciamo una semplice simulazione. Supponiamo di avere una pensione lorda annua di 60.000 euro.
Con le attuali aliquote, l?IRPEF da versare ammonterebbe a circa 18.440 euro, senza considerare detrazioni o deduzioni.
Invece, con la nuova aliquota e il nuovo scaglione, l'IRPEF da versare ammonterebbe a circa 17.000 euro.
E questo perché la parte di reddito tra 50.000 e 60.000 euro (oggi tassata al 43%) verrebbe inglobata nel nuovo scaglione al 33%.
Tutto ciò comporterebbe un risparmio immediato di circa 1.000 euro, a cui si aggiungono altri 440 euro dovuti al taglio dell?aliquota dal 35% al 33% sulla fascia 28.001?50.000 euro.
A conti fatti, si parlerebbe appunto di 120 euro in più al mese nella pensione.
Va però sottolineato che la misura favorirà soprattutto i titolari di pensioni superiori ai 50.000 euro annui, e in misura minore anche chi riceve un assegno oltre i 28.000 euro.
Pertanto, tutti i pensionati con redditi inferiori non riceveranno alcun vantaggio da questa nuova misura.

Pensioni 2025, quando arriverà l'aumento di 120 euro in più al mese
Come detto sopra, si tratta di una misura a cui il Governo Meloni sta ancora lavorando.
Non esiste dunque una data ufficiale di entrata in vigore, né certezze sull?approvazione definitiva.
Resta anche da valutare l?impatto economico della misura per le casse dello Stato, e se il contesto attuale consenta un intervento di questa portata.
Si spera che questa proposta possa diventare realtà nel breve periodo, magari senza dover essere introdotta in Manovra di Bilancio 2026 (e quindi entrare in funzione direttamente l'anno dopo).
Se dovesse passare anche questa misura, i pensionati potrebbero ritrovarsi in tempi brevi con una pensione decisamente più ricca, e non solo sul lato del risparmio fiscale.
C?è infatti da considerare anche l?eventuale rivalutazione degli assegni nel gennaio 2026, quella legata all?andamento dell?inflazione.
Qualora l'inflazione dovesse superare le previsioni di inizio anno, a gennaio 2026 molti pensionati potrebbero ricevere un ulteriore extra mensile.