Pensioni, se hai debiti con l'INPS rischi il pignoramento di molti più soldi

28/08/2025 10:15

Pensioni, se hai debiti con l'INPS rischi il pignoramento di molti più soldi

Avere debiti con l'INPS non conviene affatto: l'Istituto previdenziale può richiedere indietro molti più soldi rispetto al normale.

E questo per via di una normativa decisamente favorevole all?ente previdenziale, soprattutto in caso di pignoramento della pensione.

Vediamo come funziona la trattenuta sulla pensione e in quale caso l?INPS può arrivare a pignorare importi superiori a quelli stabiliti generalmente.

Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Pianeta Pensioni.

Pensioni, a quanto ammonta il pignoramento dell'assegno

Tralasciando tutto l'iter procedurale spiegato nel Libro III del Codice di Procedura Civile (CPC), concentriamoci invece su quanto dell?assegno può effettivamente essere pignorato.

Secondo l?art. 545, comma 7, del CPC, non tutta la pensione può essere pignorata. Come riporta l'articolo:

"Le somme da chiunque dovute a titolo di pensione [...] non possono essere pignorate per un ammontare corrispondente al doppio della misura massima mensile dell?assegno sociale, con un minimo di 1.000 euro. La parte eccedente tale ammontare è pignorabile nei limiti previsti dal terzo, dal quarto e dal quinto comma nonché dalle speciali disposizioni di legge?.

In pratica, le pensioni inferiori a 1.000 euro mensili sono escluse dal pignoramento, mentre sull?eccedenza può essere trattenuto solo un quinto dell?importo.

Per esempio, su una pensione di 1.500 euro verrebbero pignorati soltanto 100 euro, ossia un quinto dell'eccedenza (500 euro).

Pensioni, se hai debiti con l'INPS rischi il pignoramento di molti più soldi: ecco perché

Il discorso cambia quando a richiedere il pignoramento è l?INPS.

La legge prevede infatti per l?Istituto una procedura più favorevole: ossia la trattenuta diretta, come stabilito all?art. 69 della L. n. 153/1969.

L?INPS, in qualità di creditore, può trattenere direttamente dalla pensione fino a un quinto dell?intero importo mensile, senza dover rispettare i limiti stabiliti dall?articolo 545 del CPC.

L?unico vincolo che deve rispettare è quello del trattamento minimo, cioè l?assegno sociale, che nel 2025 è di circa 598 euro.

Pur essendo legittima, essendo l?INPS un ente pubblico, questa forma di trattenuta crea una evidente disparità: mentre il pensionato è protetto nei confronti di banche o finanziarie, non lo è invece nei confronti dell?INPS.

Senza contare il fatto che il pensionato si ritrova con molti meno soldi a disposizione a causa di questa misura.

Pensioni, a quanto ammonta il pignoramento con la trattenuta diretta dell'INPS

Immaginiamo di percepire una pensione netta mensile di 2.000 euro e di essere sottoposti a pignoramento.

Se il creditore fosse una banca o una finanziaria, per questo pignoramento verrebbe applicato il sopramenzionato articolo 545 del CPC. Quindi, i primi 1.000 euro verrebbero tutelati e sull?eccedenza di 1.000 euro verrebbe pignorato un quinto, cioè 200 euro.

Se invece il creditore fosse l?INPS e agisse con la trattenuta diretta, il quinto verrebbe calcolato sull?intero importo di 2.000 euro, quindi verrebbero trattenuti 400 euro mensili.

In poche parole, una differenza di 200 euro in meno ogni mese.

Un bel problema per chi è in debito con l'INPS, ma come precisa Money.it, "il procedimento amministrativo diretto non può essere attuato quando il credito non è certo, ma da definire in sede giudiziale, quindi con procedimento ordinario".

Le informazioni contenute in questo sito non costituiscono consigli né offerte di servizi di investimento. Leggi il Disclaimer »

Argomenti

DEBITO INPS PENSIONI