La giornata si è chiusa con Piazza Affari in calo dello 0,3%, con il Ftse Mib a 30.182 punti. Questo è stato principalmente causato dallo stacco dell'acconto sul dividendo da parte di Enel e Snam, oltre ai ribassi di Ferrari, A2a ed Eni. Tuttavia, Stm, Nexi, Unipol e Tenaris sono stati in controtendenza, registrando aumenti rispettivamente del 2,6%, 2,3%, 2,1% e 1,9%.
In termini di spunti macroeconomici, la giornata è stata piuttosto povera, con l'unica notizia del Leading Index statunitense, che è diminuito dello 0,1% a dicembre, registrando così il 21° calo consecutivo.
Nei prossimi giorni, l'attenzione sarà concentrata principalmente sulla riunione della Bce, dopo i recenti commenti dei funzionari da Davos che hanno ridotto le aspettative di imminenti tagli dei tassi. In agenda ci sono anche il meeting della Bank of Japan, i dati preliminari sul PIL statunitense del quarto trimestre e le letture flash degli indici PMI di gennaio.
La stagione delle trimestrali americane continua con i conti di società come Intel, Netflix e Tesla.
Sul fronte obbligazionario, lo spread Btp-Bund si è attestato a 154 punti base, con il rendimento del decennale italiano in calo al 3,83% e quello del Bund al 2,29%, mentre i Treasury decennali USA si sono ridotti al 4,09%.
Per quanto riguarda le materie prime, il prezzo del Petrolio Brent è risalito verso gli 80 dollari al barile, nonostante la riapertura del maggior giacimento della Libia e le tensioni geopolitiche in corso.
Sul mercato valutario, il cambio euro/dollaro è rimasto piuttosto stabile a 1,089, mentre il dollaro/yen ha oscillato intorno a 148.
(Redazione Traderlink)