Cresce l'attesa per Rimborso 730/2025 da parte dei contribuenti italiani. Il motivo è semplice: molti confidano nel conguaglio Irpef in arrivo con la busta paga estiva o nel cedolino della pensione. Tuttavia, non sempre i tempi di rimborso sono così rapidi. L’Agenzia delle Entrate può infatti disporre il blocco temporaneo dell’erogazione, avviando controlli preventivi su determinate dichiarazioni.
Il rischio maggiore riguarda coloro che effettuano modifiche rilevanti al modello precompilato o vantano crediti fiscali di importo elevato. Ma quali sono le circostanze precise che fanno scattare l’analisi dell’amministrazione finanziaria? Come si viene informati in caso di sospensione del rimborso? E cosa succede se la dichiarazione è stata trasmessa da un CAF o da un intermediario?
Prima di dare una risposta esauriente ai diversi quesiti, vi lasciamo alla guida YouTube de Il Sole 24 Ore contenente le indicazioni su come e quando è possibile modificare il 730 precompilato.
Rimborso 730/2025 bloccato dall’Agenzia delle Entrate: quando e perché
L’Agenzia delle Entrate può decidere di sospendere l’erogazione del rimborso 730/2025 qualora rilevi anomalie o incongruenze nella dichiarazione dei redditi. Si tratta di controlli preventivi che vengono attivati prima di autorizzare la liquidazione degli importi spettanti al contribuente.
Nel caso di invio diretto del modello 730, il cittadino riceve la comunicazione del blocco tramite l’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate, accompagnata da un messaggio di posta elettronica. Se invece la dichiarazione è stata presentata tramite CAF o intermediario abilitato, sarà quest’ultimo a essere contattato.
Le situazioni che più frequentemente determinano l’attivazione dei controlli sono le seguenti:
- Modifiche sostanziali rispetto alla versione precompilata, con differenze economiche rilevanti;
- Scostamenti significativi rispetto ai dati forniti da enti terzi (come banche, assicurazioni o INPS);
- Incoerenze con le informazioni contenute nelle certificazioni uniche;
- Rimborsi superiori a 4.000 euro;
- Presenza di anomalie già riscontrate in dichiarazioni presentate negli anni precedenti.
Tali elementi vengono considerati “a rischio” e fanno parte del sistema di analisi automatizzata su cui si basa l’attività di vigilanza fiscale.
Controlli sul rimborso 730/2025 anche con dichiarazione tramite CAF
Una falsa credenza è che, rivolgendosi a un CAF o a un consulente abilitato, si sia automaticamente al riparo da controlli. In realtà, anche le dichiarazioni presentate tramite intermediari possono essere soggette a verifica preventiva del rimborso 730/2025.
I controlli, documentali o automatizzati, possono essere effettuati entro quattro mesi dalla scadenza di presentazione, fissata quest’anno al 30 settembre 2025. Se la dichiarazione viene inviata successivamente, i termini decorrono dalla data effettiva di trasmissione.
In caso di anomalie, il rimborso Irpef non sarà accreditato con la prima busta paga utile, ma potrà slittare anche di diversi mesi. Tuttavia, la normativa stabilisce un limite massimo: l’erogazione dovrà comunque avvenire entro sei mesi dal termine di presentazione.
Rimborso 730/2025: cosa controlla l’Agenzia delle Entrate
I criteri adottati dall’Agenzia per avviare i controlli sul rimborso 730/2025 non sono arbitrari. Esistono specifici indicatori di rischio su cui si basa l’attività di sorveglianza fiscale. In particolare, viene data priorità alle dichiarazioni che mostrano disallineamenti tra i dati dichiarati e quelli in possesso dell’amministrazione.
Tra gli elementi di verifica:
- Importi elevati a rimborso rispetto alle medie dichiarate nella stessa fascia reddituale;
- Spese detraibili o deducibili particolarmente alte e modificate rispetto alla precompilata;
- Differenze tra gli oneri comunicati da soggetti terzi (come mutui, spese sanitarie o scolastiche) e quelli dichiarati nel modello;
- Dati discordanti rispetto alle certificazioni uniche trasmesse dai sostituti d’imposta;
In presenza di una o più di queste condizioni, l’Agenzia attiva controlli incrociati prima di autorizzare l’accredito.