Sicav e fondi: quali sono le differenze?

23/11/2022 17:08

Si sente spesso parlare di fondi comuni di investimento e sicav e, nella maggior parte dei casi, vengono trattati come se fossero due entità assolutamente identiche. In realtà, pur trattandosi di strumenti finanziari molto simili, presentano delle differenze che è bene conoscere e sapere.
Vediamo di capire quali sono queste divergenze.

Fondi comuni di investimento: cosa sono

I fondi comuni di investimento fanno parte della categoria degli OICR, ovvero dei cosiddetti Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio.

In pratica, sono dei collettori di capitali in quanto, le cifre dei singoli risparmiatori, vanno a confluire in un patrimonio comune (separato da quello della società che gestisce il fondo) che investe queste somme in modo consono a quello che è il regolamento del singolo fondo.

Il risparmiatore, attraverso l’investimento nel fondo comune, delega ad un terzo (ovvero il gestore) le scelte in materia di investimento: ergo, non è più la singola persona che acquista questa o quella azione, ma è un professionista del mestiere (gestore) ad occuparsi di questo aspetto.

A differenza del “fai da te”, quindi, l’acquirente non ha voce in capitolo sulle scelte di investimento.

Mentre ad esempio il trader (o il cassettista) effettua le scelte in prima persona, chi investe nei fondi comuni, lo fa in quanto ritiene più opportuno affidarsi a chi (si spera) esercita questa attività in maniera professionale.

Il compito del gestore è quello di operare in linea con quanto previsto dal regolamento del fondo, al fine di ottemperare agli impegni presi in materia di rischio ed orizzonte temporale (oltreché di ripartizione degli investimenti sia in ambito settoriale che geografico che macro economico).

Per questa attività, il gestore percepisce una commissione annuale stabilita dal regolamento del fondo (possibili anche commissioni di ingresso e uscita).

Sicav: strumenti simili ai fondi, ma con sfumature differenti

Le Sicav, ovvero Società di investimento a capitale variabile, come detto in precedenza, sono molto simili ai fondi di investimento.

Ci sono però alcune sfumature che differenziano, tra loro, questi due strumenti finanziari.

Questi organismi di raccolta del risparmio collettivo, hanno la peculiarità di avere il proprio patrimonio suddiviso in azioni. Ergo, chi entra a far parte di questo patrimonio attraverso il conferimento del proprio capitale, diventa azionista della Società, e quindi, a differenza di un sottoscrittore di fondi comuni, acquisisce alcuni diritti tipici degli azionisti sia a livello patrimoniale che amministrativo (esempio il diritto alla riscossione del dividendo).

Essendo un organismo di tipo “aperto”, le Sicav consentono in qualsiasi momento l’acquisto di nuove azioni o la richiesta di rimborso delle stesse.

Il capitale sociale, quindi, non è puramente nominale (come quello delle società per azioni normalmente quotate in borsa) bensì variabile e pari al patrimonio netto (valore di ogni azione moltiplicato per il numero delle stesse).

Così come i fondi comuni, anche le Sicav possono prevedere diverse linee di investimento: in tal caso, vi è la creazione di più comparti, ognuno dei quali prevede l’emissione di azioni dedicate e il cui patrimonio è distinto ed autonomo rispetto a tutti gli altri comparti.

Sicav e fondi: il nodo dei costi.

Esistono alternative economiche

Sicav e fondi comuni di investimento, come già anticipato, consentono al risparmiatore di delegare ad altri (gestore) le scelte di investimento in maniera totale ed esaustiva. Ovviamente, questo aspetto si paga, nel senso che, chi gestisce, si fa logicamente pagare per il lavoro svolto.

Tra commissioni di gestione (sempre presenti), commissioni di ingresso (talvolta derogabili ma presenti) ed uscita, al risparmiatore, questo delegare, può presentare un conto piuttosto salato.

Ovviamente, poi, il concetto è sempre relativo e va sempre rapportato ai rendimenti ottenuti e ai rischi corsi.

Se non si vogliono prendere decisioni in prima persona, ma non si vogliono spendere troppi soldi in commissioni, si può sempre optare per uno strumento finanziario a costo ridotto, ovvero gli ETF.
Gli ETF consentono di investire su settori, aree geografiche, mercati e via dicendo ad un costo decisamente più abbordabile.

Il consiglio, quindi, nel momento in cui si vuole effettuare una scelta consapevole, è quello di informarsi a dovere su ognuno degli strumenti a disposizione, valutando la storicità, la bravura del gestore, i costi, la tipologia di gestione, il rischio cui si va incontro.

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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