SPID a pagamento dal 28 luglio 2025: quale provider applica il canone, quanto costa e cosa fare per revocarlo

Benna Cicala Benna Cicala - 12/06/2025 07:30

SPID a pagamento dal 28 luglio 2025: quale provider applica il canone, quanto costa e cosa fare per revocarlo

SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, subirà un'importante modifica a partire dal 28 luglio 2025. Uno dei principali gestori italiani di identità digitale, introdurrà un canone annuale per il servizio, dopo dieci anni di utilizzo gratuito da parte dei cittadini. Il gestore ha deciso di seguire la strada già intrapresa da Aruba, altro identity provider che ha convertito il proprio SPID in un servizio a pagamento.

Il cambiamento interessa milioni di italiani e pone una questione rilevante sull'accesso gratuito ai servizi pubblici digitali. Dunque, il servizio come lo conoscevamo, non sarà più accessibile senza un contributo economico

Ma quale SPID sarà a pagamento? Come si può revocare ? Qual è il costo annuo? Gli altri provider seguiranno la stessa strada? Prima di dare una risposta esauriente ai diversi quesiti, vi lasciamo alla video guida YouTube di Mattia Merlini su come fare lo SPID senza andare alle Poste.

Quale SPID diventa a pagamento dal 28 luglio 2025

SPID InfoCert sarà a pagamento a partire dal 28 luglio 2025. La società ha comunicato che non sarà più possibile mantenere attiva l’identità digitale gratuitamente. Si tratta, come anticipato in apertura di articolo, di una decisione in linea con quella presa nei mesi precedenti da Aruba, che ha introdotto costi per l’utilizzo dello SPID nel proprio ecosistema.

La decisione di InfoCert rientra in una strategia volta a sostenere i costi operativi e tecnologici necessari alla gestione dell’identità digitale. I servizi di autenticazione, sicurezza e supporto comportano spese crescenti, difficili da coprire in assenza di un contributo da parte degli utenti.

InfoCert è uno degli identity provider accreditati dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) e gestisce milioni di credenziali SPID attive in Italia. Il passaggio alla formula a pagamento rappresenta un cambiamento che potrebbe influenzare anche le strategie degli altri provider.

Quanto costa

Il costo stabilito da InfoCert per mantenere attivo lo SPID a pagamento sarà pari a 5,98 euro all’anno (IVA inclusa). Un importo contenuto, ma comunque significativo per un servizio che finora era gratuito per tutti i cittadini.

Il pagamento dal luglio 2025 sarà necessario per continuare a utilizzare l’identità digitale nei portali pubblici, tra cui INPS, Agenzia delle Entrate, Fascicolo Sanitario Elettronico e piattaforme comunali e regionali. Il canone sarà richiesto annualmente e potrà essere rinnovato automaticamente, salvo disdetta.

L’introduzione del costo ha un duplice effetto: da un lato garantisce la sostenibilità del servizio, dall’altro introduce un elemento di selezione tra chi può o vuole continuare a utilizzare InfoCert SPID e chi preferisce passare a un provider gratuito.

Come recedere dal contratto InfoCert

Chi desidera evitare il nuovo canone da luglio può scegliere di revocare il proprio SPID InfoCert. Anche se il contributo richiesto è contenuto (meno di 50 centesimi al mese), il passaggio da un servizio gratuito a uno a pagamento non è gradito da tutti gli utenti.

La procedura di revoca dello SPID InfoCert è semplice. Per disattivare l’identità digitale con questo provider, l’utente può:

  • Inviare una PEC all’indirizzo: [email protected];
  • Oppure inviare una raccomandata A/R all’indirizzo: InfoCert S.p.A. – Direzione Generale e Amministrativa – Piazzale Flaminio 1/B, 00196 Roma

Per chiarimenti, è possibile consultare il sito ufficiale infocert.it, dove è disponibile una web chat con l’assistenza clienti. In alternativa, si può chiamare il call center InfoCert al numero 049 78 49 360.

Dopo la revoca, gli utenti possono richiedere una nuova identità SPID gratuita presso un altro provider ancora non a pagamento, come PosteID, Namirial, Sielte o Intesa.

Cosa faranno gli altri operatori

L’Italia conta oggi oltre 39 milioni di identità digitali attive, distribuite tra i principali identity provider accreditati. Tra questi, PosteID di Poste Italiane è il player dominante, gestendo oltre il 70% delle SPID attive.

Finché Poste continuerà a offrire SPID gratuito, l’impatto della scelta di InfoCert sarà limitato. Tuttavia, se anche PosteID dovesse decidere di introdurre un canone, lo scenario cambierebbe radicalmente. SPID, nato come strumento di accesso pubblico ai servizi della PA, si trasformerebbe in un servizio a pagamento per tutti.

Ad oggi, oltre ad Aruba e InfoCert, nessun altro provider ha comunicato l’intenzione di introdurre costi. La situazione resta fluida, ma il rischio di una generalizzazione del pagamento esiste. Gli utenti più attenti al risparmio potrebbero iniziare a confrontare le offerte SPID dei vari gestori, facendo attenzione non solo ai costi ma anche all’usabilità e al supporto clienti.

 

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