Il bonus fiscale legato al taglio del cuneo previsto dalla Legge di Bilancio 2025 è già attivo sugli stipendi NoiPA di giugno, ma i dipendenti pubblici hanno ancora la possibilità di rinunciare anche dopo la scadenza del 25 maggio. L’Agenzia delle Entrate, con la Circolare N. 4/E del 16 maggio 2025, ha infatti fornito le istruzioni operative per gestire la rinuncia tramite self service NoiPA.
Questa possibilità è particolarmente utile per i lavoratori che intendono evitare il conguaglio fiscale di fine anno, soprattutto se si trovano a ridosso di cambi contrattuali, premi una tantum o variazioni reddituali significative. Il sistema permette inoltre di revocare in qualsiasi momento la rinuncia e ripristinare il beneficio per le mensilità future.
Scopriamolo nei dettagli.
Prima però vi lasciamo al video YouTube di NoiPA - Servizi PA a Persone PA su come leggere il cedolino NoiPA.
Bonus fiscale NoiPA 2025: come funziona e come rinunciare dopo la scadenza
Anche se il termine iniziale per la rinuncia era fissato al 25 maggio 2025, non tutto è perduto per chi ha cambiato idea. Infatti, il portale NoiPA consente comunque di inserire la rinuncia successivamente, ma con decorrenza dalla mensilità successiva.
Per accedere al servizio, è sufficiente:
- entrare nella propria Area riservata NoiPA;
- selezionare l’ambito “Stipendiali”;
- cliccare su “Gestione benefici fiscali”;
- confermare l’intenzione di rinunciare a uno o più vantaggi fiscali previsti.
All’interno della schermata “Elenco richieste”, sarà possibile verificare la rata di applicazione associata alla rinuncia, cioè il primo mese in cui la modifica sarà effettiva. L’operazione è interamente reversibile, anche più volte nel corso dell’anno.
Quali sono gli effetti della rinuncia sugli stipendi NoiPA
Le rinunce effettuate dopo il 25 maggio non hanno effetto retroattivo. Questo significa che:
- i benefici fiscali da gennaio a maggio 2025 rimangono in busta paga;
- la prima busta paga senza il bonus sarà quella successiva alla registrazione della rinuncia, compatibilmente con i tempi tecnici di elaborazione;
- non sono previsti rimborsi per i mesi precedenti in cui il bonus è stato già erogato.
Il vantaggio principale per chi decide di rinunciare risiede nella possibilità di evitare eventuali conguagli a fine anno. Questi potrebbero infatti annullare il beneficio ricevuto, soprattutto in caso di redditi variabili o se si supera una delle soglie previste (20.000 o 40.000 euro).
È bene ricordare che la rinuncia riguarda:
- il bonus fiscale per i redditi fino a 20.000 euro;
- la detrazione aggiuntiva di 1.000 euro (decrescente) per i redditi tra 20.001 e 40.000 euro.
Si può revocare la rinuncia e riattivare il bonus?
Il bonus fiscale NoiPA introdotto nel 2025 rappresenta una misura significativa per aumentare il potere d’acquisto dei dipendenti pubblici. Tuttavia, la possibilità di rinunciare anche dopo la scadenza del 25 maggio offre una flessibilità importante a chi vuole gestire al meglio la propria situazione fiscale.
Infatti il sistema consente in qualsiasi momento di revocare la rinuncia. Questo permette al lavoratore di ripristinare il beneficio fiscale, che verrà applicato dalla prima mensilità utile dopo la modifica.
Attenzione però:
- il bonus non sarà corrisposto con gli arretrati eventualmente persi;
- la revoca sarà valida solo per i mesi futuri;
- l’operazione va fatta tramite lo stesso portale self service in cui è stata registrata la rinuncia.
Inoltre, se il lavoratore rinuncia per errore o cambia idea e ripristina in tempo il beneficio, potrà comunque beneficiare del taglio del cuneo fiscale in sede di conguaglio a fine anno. L’importo sarà ricalcolato tenendo conto del reddito complessivo e dei benefici spettanti.