Il cedolino NoiPA di giugno 2025 porterà importanti novità per milioni di dipendenti pubblici. Grazie alle misure previste dalla Legge di Bilancio 2025, sarà applicata la riduzione del cuneo fiscale, con accredito automatico degli arretrati da gennaio a maggio e un aumento netto in busta paga fino a circa 400 euro.
Tuttavia, non per tutti sarà conveniente accettare questi importi subito: chi ha situazioni reddituali complesse può valutare la rinuncia al beneficio fiscale, da effettuare entro il 25 maggio 2025 direttamente sul portale NoiPA.
Ma chi può davvero trarne vantaggio? Perché conviene in alcuni casi rinunciare? Come si fa a disattivare il bonus in busta paga?
Prima però vi lasciamo al video YouTube di Gennaro Lecora Digital su come funziona il taglio del cuneo fiscale.
Taglio del cuneo fiscale NoiPA: cos’è e a chi spetta nel 2025
Il mese di giugno 2025 può portare aumenti in busta paga grazie alla riduzione del cuneo fiscale, ma è fondamentale capire quando conviene rinunciare al bonus per non trovarsi in difficoltà a fine anno.
Il taglio del cuneo fiscale riduce le imposte e i contributi trattenuti in busta paga, aumentando il netto percepito. Per i dipendenti con reddito fino a 20.000 euro annui, il beneficio consiste in una somma integrativa non imponibile, mentre chi rientra tra 20.001 e 40.000 euro ha diritto a una detrazione annuale fino a 1.000 euro.
L’importo viene calcolato in base a una proiezione del reddito annuo complessivo, basata su quanto percepito nei primi cinque mesi dell’anno, includendo la stima della tredicesima. Il problema? Se il reddito effettivo a fine anno risulterà più alto rispetto alla previsione, l’interessato potrebbe dover restituire una parte (o tutto) del bonus ricevuto.
Quando e perché rinunciare al beneficio NoiPA: istruzioni entro il 25 maggio
Chi ha altri redditi (da affitti, seconde attività, incarichi esterni o bonus una tantum) dovrebbe valutare con attenzione. Se la somma complessiva percepita supererà i limiti previsti dalla norma, scatterà il recupero in fase di conguaglio. In questi casi è consigliato rinunciare al taglio del cuneo fiscale entro il 25 maggio 2025, per evitare brutte sorprese a dicembre o nella dichiarazione dei redditi.
La rinuncia, però, non è definitiva: se durante l’anno ci si accorge di rientrare nei parametri, si può tornare indietro e richiedere nuovamente il beneficio.
Per chi non rinuncia entro la scadenza, il sistema NoiPA applicherà automaticamente il beneficio a partire dal cedolino di giugno 2025. Eventuali richieste successive avranno effetto dal mese seguente.
Come disattivare il taglio del cuneo fiscale su NoiPA
La procedura è semplice e completamente digitale. Per rinunciare al bonus fiscale, il dipendente deve:
- Accedere al portale NoiPA con SPID, CIE o CNS
- Entrare nell’Area Riservata
- Selezionare la sezione “Servizi” → “Stipendiali”
- Cliccare su “Gestione benefici fiscali”
- Scegliere il beneficio da disattivare
Tutte le scelte sono tracciate nel sistema e, in caso di ripensamento, si potrà revocare la rinuncia con la stessa procedura.
Cosa succede se si rinuncia al beneficio e quando verrà recuperato
Chi sceglie di non applicare subito il bonus potrà, secondo quanto anticipato, recuperare gli importi spettanti in sede di conguaglio fiscale o nella dichiarazione dei redditi del 2026. La somma sarà indicata nella Certificazione Unica 2026, esattamente come accadeva con l’ex bonus Renzi.
In ogni caso, il diritto non viene perso, ma solo posticipato: si tratta di una strategia prudenziale, utile per chi non è certo di restare sotto la soglia reddituale o riceve compensi variabili durante l’anno.