USA e CINA: ripartono i negoziati per fermare la guerra commerciale.

Redazione Traderlink Redazione Traderlink - 09/06/2025 11:47

USA e CINA: ripartono i negoziati per fermare la guerra commerciale.

Il gelo tra Washington e Pechino si scioglie a Londra: oggi, 9 giugno, le delegazioni di Stati Uniti e Cina si incontrano per una nuova, delicatissima tornata di negoziati. Obiettivo: disinnescare la guerra commerciale che, tra dazi e contro-dazi, ha già messo a dura prova l’economia globale e le filiere tecnologiche mondiali.

Una tregua fragile: focus su terre rare e tecnologie avanzate

Il confronto arriva dopo settimane di tensioni, culminate nelle reciproche accuse di aver violato l’accordo provvisorio raggiunto a Ginevra a maggio, che aveva portato a una riduzione temporanea dei dazi e a un parziale disgelo tra le superpotenze. Ma la vera posta in gioco ora sono le terre rare: minerali strategici per l’hi-tech, i veicoli elettrici e la difesa, di cui la Cina detiene il quasi monopolio mondiale.

Donald Trump, tornato alla Casa Bianca, ha dichiarato di aspettarsi “un incontro molto positivo”, mentre Pechino ha appena autorizzato alcune esportazioni di terre rare, senza però specificare i dettagli. Il messaggio è chiaro: la Cina è pronta a riaprire i rubinetti, ma vuole garanzie sugli impegni americani.

Kevin Hassett, capo del Consiglio economico nazionale USA, ha ribadito la priorità: “Vogliamo che le terre rare e i magneti fondamentali per cellulari e tecnologie tornino a circolare come prima di aprile, senza ostacoli tecnici”.

Delegazioni al massimo livello e clima di cauto ottimismo

A rappresentare gli Stati Uniti a Londra ci sono il segretario al Tesoro Scott Bessent, il segretario al Commercio Howard Lutnick e il rappresentante commerciale Jamieson Greer. Per la Cina, guida la delegazione il vice premier He Lifeng. La presenza di Lutnick, responsabile dei controlli sulle esportazioni, segnala quanto il tema delle tecnologie sensibili sia centrale nei colloqui.

Il Regno Unito, paese ospite, ha espresso pieno sostegno ai negoziati: “Una guerra commerciale non conviene a nessuno, accogliamo con favore questo dialogo”, ha dichiarato un portavoce del governo britannico.

Effetto immediato sui mercati: rally in Asia, focus su tecnologia e terre rare

La notizia della ripresa del dialogo ha subito acceso i mercati asiatici: il Nikkei 225 di Tokyo è salito dell’1%, mentre l’Hang Seng di Hong Kong ha guadagnato oltre l’1,5%, trainato dai titoli tecnologici e del settore terre rare. Anche le borse di Shanghai e Shenzhen hanno chiuso in rialzo, mentre Seul, Singapore e Taipei hanno seguito il trend positivo.

Gli investitori sperano che la tregua temporanea sui dazi – che ha portato le tariffe USA sui prodotti cinesi al 30% e quelle cinesi sui beni americani al 10% fino a metà agosto – possa trasformarsi in un accordo più stabile, capace di sbloccare oltre 600 miliardi di dollari di scambi e rilanciare le catene globali del valore.

Dati macro e prospettive: cauto ottimismo ma restano incognite

Il clima di fiducia è stato rafforzato dalla revisione al rialzo del PIL giapponese e da dati positivi sull’occupazione USA, mentre in Cina i dati su inflazione e commercio restano deboli, segno che la guerra dei dazi ha già lasciato il segno sui consumi interni e sulle esportazioni. Tuttavia, la riapertura delle esportazioni di terre rare e la ripresa delle consegne Boeing in Cina sono segnali che il dialogo può produrre risultati concreti.

Cosa aspettarsi ora: accordo possibile o nuova escalation?

Tutti gli occhi sono puntati su Londra: se il dialogo porterà a un’intesa duratura, i mercati potrebbero festeggiare con nuovi massimi e le filiere tecnologiche tirare un sospiro di sollievo. Ma il rischio di nuove tensioni resta alto: bastano poche parole o un tweet fuori posto per far ripiombare le superpotenze nello scontro.

(Redazione)

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