La Borsa di New York ha chiuso la seduta in ordine sparso con gli investitori preoccupati dai possibili impatti sull'economia delle misure per contrastare l'inflazione. L'S&P 500 ha perso lo 0,81% ed il Nasdaq Composite il 2,35%. Poco sopra la parità il Dow Jones (+0,15%).
Tra i titoli in evidenza Snap -43,08%.
L'azienda californiana (creatrice della piattaforma di messaggistica Snapchat) ha dichiarato che molto probabilmente non rispetterà la guidance trimestrale a causa di un deterioramento dell'economia "più profondo e rapido di quanto previsto". A fine aprile Snap aveva comunicato di attendersi per il secondo trimestre una crescita dei ricavi compresa tra il 20% e il 25% e un ebitda tra il pareggio e 50 milioni di dollari.
Ora la società ha ammesso che verosimilmente il risultato sarà inferiore al valore più basso del range.
Advance Auto Parts -1,49%. Il distributore di ricambi auto ha comunicato per il primo trimestre profitti netti in declino da 186 a 140 milioni di dollari, ampiamente sotto ai 222 milioni del consensus di FactSet.
Performance condizionata dalla crescita delle spese da 1,23 a 1,30 miliardi di dollari. I ricavi sono saliti nei tre mesi da 3,33 a 3,37 miliardi di dollari, contro i 3,38 miliardi stimati dagli analisti.
Zoom Video Communications +5,61%. La società californiana specializzata in videoconferenza (uno dei fenomeni del lockdown) ha comunicato risultati per il primo trimestre segnati da profitti netti dimezzati da 227,4 milioni di dollari, pari a 74 centesimi per azione, a 113,6 milioni, e 37 centesimi.
Su base rettificata l'eps è invece sceso da 1,32 a 1,03 dollari, a fronte di ricavi in progresso da 956,2 milioni a 1,07 miliardi. Il consensus di FactSet era per 88 centesimi e 1,07 miliardi rispettivamente. Per il trimestre in corso Zoom prevede un eps compreso tra 90 e 92 centesimi, su 1,12 miliardi di ricavi (88 centesimi e 1,11 miliardi le attese degli analisti).
Migliorata la guidance d'esercizio, per utili a 3,70-3,77 dollari per azione, contro i 3,45-3,51 dollari stimati in febbraio (3,60 dollari il consensus di FactSet).
Abercrombie & Fitch -28,81%. Il gruppo d'abbigliamento ha chiuso il trimestre con una inattesa perdita ed ha rivisto al ribasso la stima sui ricavi annuali.
Sul fronte macroeconomico l'indice Pmi dei servizi elaborato da S&P Global ha registrato a maggio su base preliminare un calo a 53,5 punti dai 55,6 della lettura finale di aprile (58,0 punti in marzo), contro i 55,5 punti del consensus di Dow Jones Newswires e The Wall Street Journal.
Il Pmi Composite, che combina l'indice dei servizi con quello del manifatturiero, è invece sceso a 53,8 punti dai 56,0 punti precedenti (57,7 punti in marzo).
Frena l'attività manifatturiera. Nel mese in chiusura l'indice Pmi elaborato da S&P Global ha infatti registrato su base preliminare un declino a 57,5 punti dai 59,2 punti della lettura finale di aprile (58,8 punti in marzo), contro i 57,4 punti del consensus di Dow Jones Newswires e The Wall Street Journal.
Le vendite di case nuove, secondo quanto comunicato dallo U.S.
Census Bureau, sono crollate nel mese di aprile del 16,6% mensile, in ulteriore peggioramento rispetto al declino del 10,5% della lettura finale di marzo (e all'1,2% di febbraio). Il dato si attesta a 591.000 unità contro le 709.000 precedenti (835.000 in febbraio) e le 750.000 del consensus di Dow Jones Newswires e The Wall Street Journal.
Lo U.S.
Richmond Manufacturing Index, secondo quanto comunicato dalla Federal Reserve Bank of Richmond, è calato a maggio a -9 punti da 14 punti di aprile (13 punti in marzo), scivolando in negativo dopo sette mesi. L'indice, che misura il livello dell'attività commerciale (compresi spedizioni, nuovi ordini e occupazione), è elaborato attraverso un sondaggio condotto tra un centinaio di aziende dell'area di Richmond, in Virginia.
(RV - www.ftaonline.com)
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