Come recuperare i soldi prestati ad amici o parenti?

15/03/2021 16:15

Come recuperare i soldi prestati ad amici o parenti?

"Sono in un periodo di forte difficoltà", "Non riesco ad arrivare a fine mese", "In questo periodo di pandemia, non so davvero come fare, potresti prestarmi tot euro? Te li ridarò il prima possibile!".

Quante volte vi è capitato di sentire queste richieste da parte di un vostro amico o parente che vi chiede una somma di denaro in prestito, perché magari sta vivendo un periodo di difficoltà economica.

Spesso, però, il rischio è che si perda sia la somma di denaro prestata che l'amico o il parente in questione (che pensa bene di sparire per evitare di onorare il suo debito).

La verità è che non è facile dire di NO quando un nostro caro amico o un parente stretto, ci chiede un prestito, di piccola entità o di maggiore entità a seconda delle nostre possibilità, soprattutto quando siamo a conoscenza delle loro oggettive e reali difficoltà.

Ma come può tutelarsi chi decide di acconsentire a un prestito? Quale garanzia ha che in futuro riceverà la restituzione del denaro prestato? E, soprattutto, cosa fare nel caso in cui il debitore non onori il suo debito?

In questo articolo tenteremo di fare chiarezza su questo argomento delicato che, purtroppo, è la causa di tante amicizie e rapporti finiti.

Soldi prestati ad amici o parenti: come tutelarsi

Lo sbaglio più comune che di solito si fa quando si decide di prestare del denaro a un amico o a un parente, è basarsi sulla fiducia e non approntare un contratto scritto che dimostri la transizione di denaro. 

Questo perché si fa l'errore di credere che stilare un accordo scritto sia la dimostrazione di un'insita mancanza di fiducia.

Ma vedremo che le cose non stanno proprio così.

Se si dovesse omettere questo primo passaggio, ovvero scrivere un contratto che dimostri il prestito e la transizione di denaro, le conseguenze sono naturali e infelici: in mano non si avrà nulla per dimostrare che si è prestata una somma di denaro né tantomeno che ci si aspetta la restituzione.

Sulla controversa questione si è pronunciata anche la Corte di Cassazione con la sentenza n.

180 dell'08/01/2018
. Ecco quello che i supremi giudici, in sintesi, hanno stabilito:

L'esistenza di un contratto di mutuo non può essere desunta dalla mera consegna di assegni bancari o somme di denaro. E' chiaro, dunque, che non è sufficiente la mera consegna del denaro per dimostrare l'esistenza di un prestito

E' facile a questo punto desumere che la primaria e fondamentale forma di tutela del creditore che ha  deciso di prestare una somma di denaro ad un amico o un parente, è la redazione di un contratto scritto che dimostri l'avvenuta transizione di denaro e, soprattutto, l'impegno del debitore a restituire la somma ricevuta. 

Quali somme di denaro si possono prestare ad amici e parenti?

Com'è noto, dal primo luglio del 2020, il limite dei contanti utilizzabili è stato stabilito a 2.000 euro.

Questa somma si andrà a ridurre ulteriormente a partire dal primo gennaio 2022, passando a 1.000 euro.

Questa regola non si applica solo agli acquisti, ma a qualsiasi scambio di denaro, compreso appunto il prestito ad amici e parenti che, se supera i 1.000 euro, deve necessariamente essere tracciato. 

Dal 01/07/2022 qualsiasi somma superiore ai 1.000 euro venga regalata o prestata, anche a parenti e amici, deve essere tracciata attraverso o bonifico bancario o assegno o qualsiasi altra forma di pagamento tracciabile

La trasgressione di questa norma ha come conseguenza delle sanzioni pecuniarie importanti che vanno da un minimo di 3.000 euro ad un massimo di 50.000 euro.

Come redigere la scrittura privata quando si concede un prestito ad un amico o a un parente

Abbiamo detto che per fare le cose con tutti i crismi e, soprattutto, per essere certi di riavere il denaro prestato, la cosa migliore è redigere un contrato scritto, cioè un accordo tra le parti.

Ma cosa dovrebbe riportare una scrittura privata riguardante un prestito personale? Vediamolo insieme.

Nel caso di un prestito personale ad amici o parenti, la scrittura privata redatta tra creditore e debitore, deve riportare necessariamente l'identificazione dei due soggetti in questione, l'importo del prestito e, soprattutto, le modalità e i tempi di restituzione.

Di fondamentale importanza è riportare sul documento la data in cui avviene l'operazione

Affinché la data sia certa, è necessario che la scrittura privata sia autenticata da un notaio, oppure sia registrata presso l'Agenzia delle Entrate o, infine, sia inviata tramite PEC o raccomandata.

Può essere previsto un tasso di interesse limitato oppure no; questo differenzia il prestito fruttifero da uno infruttifero.

Nel primo caso è previsto un tasso di interesse limitato che non deve mai superare il tasso di usura stabilito dalla Banca d'Italia; nel secondo caso, invece, la somma presa in prestito verrà restituita senza alcun interesse.

Qualunque sia la natura del prestito, la redazione della scrittura privata è molto importante, sia che il prestito avvenga tra parenti, tra amici, tra colleghi.

Il documento scritto tutela sia il creditore che il debitore; inoltre non dimentichiamo che, come disse Caio Tito al Senato Romano: "verba volant, scripta manent".

Concedere un prestito attraverso le cambiali

Un altro strumento che può essere utilizzato tra privati, a tutela del creditore, è sicuramente la cambiale.

La cambiale è un titolo di credito contenente la promessa del debitore di pagare il suo debito alla scadenza. Questo è un ottimo strumento di garanzia del credito

Nel caso in cui, infatti, il debitore non assolva al pagamento del prestito alla data stabilita, il creditore, attraverso la cambiale, avrà il diritto e il titolo per agire legalmente nei suoi confronti.

La cambiale, infatti, in caso di mancato pagamento, permette di avviare il procedimento conosciuto come "protesto" ovvero la conferma da parte di un pubblico ufficiale del mancato pagamento.

Per il debitore le conseguenze del protesto sono gravi.

Il suo nome verrà iscritto al Crif (Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria), ossia il cosiddetto elenco dei cattivi pagatori, e alla Camera di Commercio.

Questo farà in modo che per il debitore accedere a qualsiasi forma di prestito sarà pressoché impossibile e, addirittura, anche aprire un conto corrente sarà difficoltoso.

Il debitore può evitare le conseguenze del protesto, pagando anche tardivamente il suo debito, comprensivo di interessi e delle spese del protesto già avviato.

Come evitare accertamenti fiscali su prestiti ad amici e parenti

Che dire del Fisco? E' possibile incappare in qualche controllo e accertamento fiscale a causa di un prestito personale fatto ad un amico o parente?

Chiariamo una cosa: prestare del denaro a titolo gratuito ad un amico, conoscente o parente, è una cosa perfettamente legale, ma, come abbiamo visto sopra, bisogna avere alcune accortezze.

Innanzitutto la transizione deve essere tracciabile se supera i mille euro, secondo aspetto, bisogna prestare attenzione alla causale del bonifico che deve essere chiara e incontrovertibile.

Ad esempio potremmo scrivere semplicemente: "prestito personale fruttifero o non fruttifero"

Se abbiamo prestato attenzione a questi aspetti, non dovremmo temere alcun accertamento fiscale, perché nel caso dovesse avvenire, saremmo in grado di dimostrare, documenti alla mano, l'operazione avvenuta.

Ricordate: i documenti scritti dovranno essere conservati per i 6 anni successivi.

Cosa fare se il prestito non viene restituito

Cominciamo subito col dire che se abbiamo concesso un prestito in contanti, senza aver redatto una scrittura privata e senza che alcun testimone possa confermarlo, riavere quei soldi sarà molto difficile, perché non ci sono le basi per agire legalmente.

Se invece abbiamo rilasciato una cambiale, come detto in precedenza, il credito è garantito e protetto.

Se abbiamo redatto una scrittura privata e/o abbiamo fatto un bonifico (vaglia postale o assegno), allora abbiamo tutte le carte in regola per procedere legalmente affinché ci sia restituito quanto abbiamo prestato.

Il primo passo da fare è rivolgersi ad un avvocato civilista che si occuperà di redigere e inviare una lettera di sollecito, chiedendo al debitore di sal Fonte: News Trend Online

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