L'Angolo del Trader

20/01/2022 09:10

L'Angolo del Trader

Buzzi Unicem in calo mercoledì, all'indomani dell'accordo con Italgas "per lo sviluppo di uno studio di fattibilità relativo alla realizzazione di impianti Power to Gas in combinazione con sistemi di cattura CO2 (carbon capture) presso gli stabilimenti produttivi di Buzzi Unicem". In particolare Italgas e Buzzi Unicem hanno sottoscritto un accordo per lo sviluppo di uno studio di fattibilità relativo alla realizzazione di impianti Power to Gas in combinazione con sistemi di cattura CO2 (carbon capture) presso gli stabilimenti produttivi di Buzzi Unicem.

L'implementazione di queste tecnologie è volta a favorire la decarbonizzazione dei processi di produzione di cementi e calcestruzzi nell'ottica di una maggiore sostenibilità ambientale e di sostegno alla transizione energetica. Lo studio valuterà la possibilità di produrre e utilizzare, negli stabilimenti Buzzi Unicem ritenuti maggiormente idonei al progetto, metano sintetico ottenuto dalla combinazione di idrogeno verde prodotto dagli impianti di Power to Gas con parte della CO2 rilasciata nei processi produttivi.

Dopo la notizia dell'accordo Mediobanca Securities ha confermato il giudizio "neutral" e obiettivo a 24,3 euro su Buzzi Unicem (outperform su Italgas con target a 6,5 euro). Gli esperti ritengono che la notizia sia positiva per Buzzi, che sta co-sviluppando diversi progetti per decarbonizzare la sua produzione in Europa.
Equita Sim ha confermato il rating "buy" su Buzzi Unicem e quello "hold" su Italgas commentando "Si tratta di una notizia interessante che conferma l'impegno di Buzzi Unicem sul tema della sostenibilità e transizione green del settore su cui negli ultimi anni ha avviato diversi progetti negli stabilimenti del gruppo.

Ad oggi, Buzzi ha solo un target al 2022 di riduzione delle emissioni di CO2, del -5% rispetto al 2017 a pari assetto produttivo, ma ci aspettiamo che entro il primo semestre venga fornito un aggiornamento del piano di sostenibilità con target di medio periodo e la roadmap verso la carbon neutrality".
Banca Akros ha ribadito il rating "buy" su Buzzi con target a 28 euro dopo l'accordo con Italgas. Per gli esperti la decarbonizzazione della produzione del cemento si inserisce nella strategia del gruppo di ridurre le emissioni di Co2. Questi progetti, quando verranno terminati, porteranno a risparmi in termini di acquisto dei diritti legati alle emissioni.

Positivo anche il giudizio di Barclays che alza il target price a 23 euro. Buzzi ha archiviato la seduta di mercoledì con un -0,83% a 19,12 euro, il massimo di seduta è stato toccato a 19,83 euro. I minimi di giornata, a 19,11 euro, si appoggiano sulla trend line ribassista disegnata dal top di inizio settembre che era stata superata il 12 gennaio e non sono distanti da quelli del 7 gennaio a 19,09 euro.
Fino a che questa area di supporto tiene il ribasso visto dal top del 17 gennaio a 19,91, toccato sul 61,8% di ritracciamento (Fibonacci) del ribasso dal massimo del 9 novembre, conserva una natura correttiva, quindi temporanea. Sotto area 19,10 ci sarebbe invece da iniziare a temere il ritorno sul forte supporto di area 18 euro, dove si collocano i minimi del 30 novembre e del 20 dicembre.

Dalla tenuta di 19,10 e dal superamento di area 19,80 potrebbe invece scaturire un rialzo esteso, primo target a 20,85 euro, poi fino a 21,64, lato alto del gap del 9 settembre.
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Moncler* (ieri +3,22% a 58,38 euro) rimbalza dopo la flessione delle ultime due settimane. Il titolo ieri ha approfittato delle ottime indicazioni giunte da Richemont +6,0%: nel quarto trimestre 2021 ha realizzato ricavi pari a 5,66 miliardi di euro (5,08 miliardi il consensus di FactSet), +32% a/a e +38% sul quarto trimestre 2019, prima dello scoppio della pandemia.

Inoltre Moncler ha comunicato che il ripristino dei sistemi informatici dopo l'attacco informatico di dicembre è in fase conclusiva: non ci sono stati impatti significativi sul business. L'analisi del grafico di Moncler mette in evidenza la correzione originata dal massimo storico del 17 novembre a 70,20 euro, movimento che in caso di flessioni sotto area 56 euro potrebbe proseguire fin sui 51-52, dove troviamo i minimi di settembre-ottobre (supporti determinanti in ottica di medio periodo).

Per scongiurare questo scenario Moncler dovrebbe superare l'ex sostegno a 60,92 (minimo del 20 dicembre) per poi attaccare i 66,14 del 4 gennaio: in caso di successo probabile ritorno sui 70,20.

*Prysmian *negativa ieri dopo la notizia delle ispezioni effettuate dall'autorità della concorrenza tedesca (FCO) presso alcuni siti del Gruppo in Germania.
L'FCO, si legge nel comunicato di Prysmian, ha avviato un'indagine "relativamente ad un asserito coordinamento per la determinazione del sovrapprezzo metalli applicato come standard dall'industria in Germania. Prysmian sta cooperando con l'autorità". Il titolo ha perso rapidamente quota nelle ultime sedute, dopo aver fallito il confronto con la resistenza a 34 euro circa, picco dell'8 dicembre.

Le quotazioni sono dunque scese a mettere sotto assedio la trend line disegnata dai bottom de 2020, avvicinandosi pericolosamente al minimo del 20 dicembre a 30,93 euro. In questo punto transita la media mobile esponenziale a 200 sedute e dalla tenuta o meno di questo riferimento dipenderanno le sorti future dei prezzi.
Per scongiurare un affondo sui minimi di ottobre a 29 circa, eventuali reazioni dovranno spingersi al di sopra di 34 euro.

(SF - www.ftaonline.com)

Fonte: News Trend Online

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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