Quali sono le prospettive per un lavoratore di 52 anni che intende accedere alla pensione anticipata? Le baby pensioni sono state abolite da un pezzo. Oggi, per accedere al prepensionamento, non si considera tanto l'età anagrafica quanto piuttosto i contributi versati.
Va da sé che accedere alla pensione in giovane età non è così semplice. Può accedere alla quiescenza chi rientra in determinati requisiti contributivi ed anagrafici (in certi casi, esclusivamente contributivi). Soprattutto le donne che devono star dietro ai figli oppure a genitori anziani, all'età di 52 anni sentono la necessità di andare in pensione anticipatamente.
Esiste un modo (o più di uno) per riuscirci anche accettando penalizzazioni in termini economici?
Pensione anticipata a 52 anni: è possibile?
Di regola, secondo quanto prevede la Legge Fornero, la pensione di vecchiaia prevede 67 anni di età ed almeno 20 anni di contributi versati.
Negli altri casi, la pensione anticipata ordinaria richiede determinati vincoli di tipo contributivo: 42 anni e 10 mesi di contribuzione per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne indipendentemente dall'età anagrafica. Con questa forma di prepensionamento, la fuoriuscita dal lavoro all'età di 52 anni è una possibilità cui possono ambire soltanto i lavoratori precoci, che hanno iniziato a lavorare da bambini.
Il lavoratore precoce ha diritto alla pensione con Quota 41 (ovvero con 41 anni di contributi a prescindere dall'età anagrafica) ma questa misura è riservata a categorie specifiche di lavoratori:
- con invalidità riconosciuta pari o superiore al 74%;
- che svolgono lavori gravosi o usuranti;
- caregiver al momento della domanda della pensione, ovvero che assistono un familiare convivente affetto da grave handicap da almeno 6 mesi (Legge 104/92);
- disoccupati a seguito di licenziamento collettivo o individuale, che hanno smesso di fruire della Naspi da almeno 3 mesi.
Quota 41 prevede una finestra di attesa di 3 mesi.
La condizione è aver maturato almeno 12 mesi effettivi di contributi prima di compiere i 19 anni. Per accedere a questo tipo di pensione anticipata occorre presentare la domanda entro il 1° marzo di ogni anno.
Prepensionamento a 52 anni: altre possibili uscite su cui ragionare
Accantonata l'idea (improbabile per molti lavoratori) della pensione anticipata ordinaria e di Quota 41 a 52 anni di età, quali sono le altre misure di prepensionamento su cui poter ragionare? Quota 100 è un'utopia: sarà valida (accessibile e richiedibile) fino al 31 dicembre 2021 e non verrà confermata nel 2022.
Prevede la possibilità di andare in pensione prima, all'età di 62 anni con 38 anni di contributi versati. Con Quota 100 chi ha 52 anni dovrebbe attendere altri 10 anni potendo vantare 38 anni di contribuzione. Per accedere all'Ape sociale bisogna aver compiuto almeno 63 anni di età e vantare 30-36 anni di contributi: questa misura richiede anche l'appartenenza ai profili tutelati (lavoratori gravosi, usuranti, caregiver o disoccupati). Opzione Donna consente alle lavoratrici di accedere alla pensione anticipata con 35 anni di contributi versati all'età di almeno 59 anni (per le autonome) o di 58 (per le dipendenti).
Tale misura potrebbe essere prorogata.
Il contratto di espansione e l'isopensione potrebbero aiutare?
Andare in pensione a 52 anni oggi è altamente improbabile.
L'isopensione ed il contratto di espansione potrebbero rappresentare una valida 'misura ponte'. Si tratta di due importanti strumenti per la gestione degli scivoli aziendali nonché di due strategie di esodo aziendale. Il contratto di espansione prevede un prepensionamento massimo di 5 anni che accompagna i lavoratori alla pensione di vecchiaia o a quella anticipata mettendoli al riparo da future riforme pensionistiche.
In caso di pensione di vecchiaia il datore di lavoro corrisponde al lavoratore solo le rate di pensione per l'assegno maturato fino al momento dell'esodo senza versare contributi aggiuntivi. I costi di prepensionamento a carico del datore di lavoro verranno abbattuti del valore relativo alla NASpI che spetta al lavoratore nei primi 2 anni.
In caso di pensione anticipata, l'azienda verserà i relativi contributi con uno sconto pari alla NASpI per i primi 2 anni. L'azienda si impegna ad assumere nuovo personale a fronte dei lavoratori esodati. Per il lavoratore esodato in prepensionamento, lo svantaggio è la mancata maturazione del TFR nel quinquennio.
Con l'isopensione il prepensionamento previsto è fino a 7 anni. Questa soluzione è meno conveniente per l'azienda anche se non la impegna con alcun piano di nuove assunzioni. Oltre a versare la pensione maturata al momento della risoluzione del contratto, l'azienda deve pagare anche la contribuzione piena sia per la pensione di vecchiaia sia per quella anticipata.
Oltretutto, l'isopensione non prevede sgravi di costi da parte dello Stato. Con il contratto di espansione e l'isopensione il lavoratore che desidera andare in pensione a 52 anni può comunque anticipare il momento della quiescenza rispettivamente di 5 e 7 anni.
Fonte: News
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