In un momento di difficile interpretazione come quello che i mercati stanno vivendo adesso, molti preferiscono parcheggiare i propri soldi su titoli da dividendo, senza ricordare che alcuni, apparentemente appetitosi, in realtà sono estremamente fragili. James Brumley, sulle colonne di InvestorPlace ne ha trovato 8 esempi
BP plc (ADR) (NYSE: BP)
Dividend Yield: 6,6%
Il titolo sta pattinando su una lastra di ghiaccio molto sottile, il che fa pensare che, qualora non dovesse rompersi di suo, potrebbe farlo nel momento in cui, scivolando, il titolo potrebbe cadere a terra.
Il motivo è sempre lo stesso: fino a quando i prezzi del petrolio non si saranno stabilizzati e non andranno oltre i 50 dollari al barile sul dividendo trimestrale di BP penderà sempre una spada di Damocle non indifferente, soprattutto se si pensa che la società ha deciso di mantenere la cedola agli azionisti in vista di un'inversione di trend che, per il momento, non sembra essere in arrivo.
Mattel, Inc.
(NASDAQ: MAT)
Dividend Yield: 6,8%
Basta un'occhiata per capire che il dividend yield del 6,9% è uno dei migliori tra i nomi delle blue chip. Peccato che, come per BP, il payout (su base annua) è troppo alto rispetto a quanto l'azienda può permettersi.
Non solo, ma sempre come è stato per BP, anche in qesto caso la cedola sembra essere troppo impegnativa, in particolare se si pensa che l'ultimo trimestre le perdite sono state quasi il doppio rispetto alle aspettative: 33 centesimi per azione contro stime che non andavano oltre i 17 centesimi.
Nel corso degli ultimi quattro trimestri, Mattel ha guadagnato 80 centesimi per azione, ma ha dato agli investitori, nello stesso periodo 1.52 dollari sotto forma di dividendi. Anche se adesso i vertici sono in mano a un ex dirigente di Google, Margaret Georgiadis, resta il fatto che la manager non ha alcuna esperienza nel settore dei giocattoli, settore che, tra l'altro, è da tempo al centro di un cambiamento visto che sempre più spesso si sposta verso il virtuale.
CenturyLink Inc (NYSE: CTL)
Dividend Yield: 8,7%
Frontier Communications Corp (NASDAQ: FTR) è stato costretto a tagliare il dividendo e il trend sembra riguardare anche il resto dei player, tra cui anche CenturyLink, nonostante la strategia del taglio dei costi e di riduzione del debito.
Sullo sfondo l'acquisizione del proider di server locali Level 3 Communications, Inc. (NYSE: LVLT) per 25 miliardi di dollari, ma le domande che gravano sui vantaggi (soprattutto finanziari) dell'operazione, restano aperte, in particolare quella sulla tempistica dei ritorni.
Prospect Capital Corporation (NASDAQ: PSEC)
Dividend Yield: 12,1%
Le Società di sviluppo hanno la particolarità di avere conti che non sempre rispecchiano la loro vera salute economica, in particolare quelli che riguardano l'andamento del flusso di cassa.
Il dividendo che supera il 12% è a rischio anche a causa dell'ultimo risultato trimestrale: un guadagno di 5 centesimi per azione era estremamente squilibrato rispetto al dividendo trimestrale di 25 centesimi. E' pur vero che una rondine non fa primavera nemmeno in ottica negativa e che perciò si può perfettamente interpretare come un momento di difficoltà passeggera, ma allargando la visuale al lungo periodo, tra le prospettive di aumento dei tassi unite al restringimento delle possibilità di crescita del business in un'economia ancora alla ricerca di conferme, i dividendi della società sembrano essere più un rischio che un vantaggio.
Canadian Natural Resources Ltd (USA) (NYSE: CNQ )
Dividend Yield: 2,7%
Anche in questo caso è la situazione incerta del petrolio e soprattutto le sue prospettive mediocri di miglioramento a dettare le sorti del dividendo che potrebbe presto essere tagliato.
L'ultimo trimestre ha visto conti positivi per la società energetica canadese ma, come per BP, il problema è un dividendo pagato ogni tre mesi, troppo spesso se si pensa che un cambio di rotta sul greggio non arriverà che tra diverso tempo. Se arriverà.
UDR, Inc.
(NYSE: UDR)
Dividend Yield: 3,2%
Il REIT concentra il suo business sul settore immobiliare e per la precisione su condomini e proprietà multifamiliari e apparentemente i conti dell'azienda sembrano essere abbastanza sani; inoltre il suo FFO (Funds from Operations) di 45 centesimi nell'ultimo trimestre, copre più che abbondantemente il suo dividendo di 29,5 centesimi per azione, tanto che la società ha appena alzato il payout a 31 centesimi.
Il problema, però, sta nel fatto che gli aumenti dei tassi di interesse sono ormai incombenti e il suo indice di copertura del dividendo potrebbe iniziare a ridursi.
Weyerhaeuser Co (NYSE: WY)
Dividend Yield: 3,8%
Se pensavate che i prezzi del petrolio stagnanti siano stati una delusione per gli azionisti del settore energetico c'è chi ha fatto peggio: i prezzi del legname.
In crollo di oltre l'11% dall'inizio di aprile, le quotazioni dovranno anche prendere presto in considerazione il crollo delle vendite di case. Tutto questo è più che sufficiente per rendere nervosi gli azionisti, ancora di più quelli che hanno comprato con la prospettiva di un approccio sul lungo periodo aiutato dallo stacco della cedola.
Anche perché la parte che spetta agli azionisti ogni 3 mesi, pari a 31 centesimi per azione è più di quanto la società abbia guadagnato in uno qualsiasi degli ultimi 4 trimestri. E la situazione languente del settore non ha fatto altro che peggiorare la situazione.
Las Vegas Sands Corp.
(NYSE: LVS )
Dividend Yield: 5%
Nel tentativo di dare a Cesare quel che è di Cesare, è giusto riconoscere che l'ultimo trimestre ha regalato alla catena di casinò internazionali il loro miglior risultato trimestrale dal 2008.
Ma resta pur sempre un rimbalzo lento all'interno di un trend che vede per il terzo anno consecutivo, utili per azione inferiori a quanto l'azienda ha pagato per i dividendi.
Fonte: News
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