Recentemente è apparsa sui giornali una notizia che ha attirato l’attenzione per la sua particolarità: il secondo diamante più grande di sempre, il famoso Lesedi La Rona, pietra da 1109 carati, è stato venduto per 53 milioni di dollari, ben poca cosa se confrontata con un altro celebre esemplare, il Constellation, che di carati ne ha 813 ma che è stato venduto a 63 milioni di dollari.
Diamanti: come valutarli?
Una dimostrazione di quanto il concetto di grande non sempre equivalga a quello di costoso.
Infatti per quanto riguarda i diamanti, le pietre preziose per eccellenza sono valutate in base a parametri ben diversi da quelli standard. Si parla, infatti, delle famose 4C: Cut, Colors, Carat, Clarity, ovvvero taglio colore, carati e soprattutto purezza.Sono loro, infatti, che determinano l’anima del diamante e, di conseguenza, il prezzo.
Infatti il Lesedi non presenta facilità nel taglio e nemmeno un alto grado di purezza a differenza del Constellation, rischi che lo rendono, di fatto, più un costo che un investimento.
Quello nei diamanti è un investimento che ultimamente è tornato alla ribalta grazie a un mercato che ha offerto rendimenti ai minimi storici anche per gli asset solitamente giudicati più rischiosi e che, in teoria, avrebbero dovuto premiare l’investitore con un ritorno maggiore.
Ma investire in diamanti non è molto semplice. Come l’oro sono da sempre considerati un bene rifugio, destinato ad aumentare di valore nel tempo, ma a differenza dell’oro non hanno un mercato ben regolamentato. Per questo motivo è bene sottolineare che entrare nel mercato dei diamanti significa anche premunirsi della consulenza di un esperto se esperti non si è già dall’inizio.
Il caso
Anche gli investitori italiani se ne sono accorti e da circa 15 anni hanno dato il via ad una vera e propria corsa al diamante, a tutto vantaggio dei maggiori broker di mercato, Diamond Business (Idb) e Diamond Private Investment (Dpi) che hanno registrato, tra l’altro, una crescita costante negli ultimi anni, tanto da suscitare l’interesse delle autorità per l’Antitrust sulle rispettive pratiche commerciali, in considerazione non solo del fatto che i due protagonisti coprono il 70% del mercato nazionale ma soprattutto che i due broker hanno rivenduto i diamanti ai risparmiatori italiani con un aumento costante (e con un parallelo gap rispetto ai prezzi Reuters) che, come sottolinea IlSole24Ore, non sembra essere giustificabile guardando ai mercati internazionali.
A far insospettire le autorità di controllo, però, è stato anche un altro confronto, quello fra i listini delle due società con i prezzi indicati nel Rapaport, un listino che, fondato nel 1978 da Martin Rapaport, elenca i prezzi delle pietre scambiate nelle tre maggiori piazze (Anversa, Tel Aviv e New York).
Ebbene dal paragone si è notato come la discrepanza fra le diverse quotazioni vedesse un prezzo quasi doppio per le pietre offerte da Idb e Dpi. Da qui la richiesta di chiarimenti e la necessità di ulteriori indagini.
Mercato e liquidità
La quotazione dei diamanti da investimento viene regolata nelle Borse di New York, Anversa e Londra in dollari USA e a certificarne l’autenticità e soprattutto le caratteristiche fisiche, è un certificato obbligatorio che deve accompagnare la pietra e che viene rilasciato dal un Istituto Gemmologico autorizzato e riconosciuto a livello internazionale.
Sarà proprio questa dichiarazione a confermare all’investitore il grado di purezza, il tipo di taglio, il colore e il peso espresso in carati: il mix di questi elementi è pressocchè svariato, il che rende difficile, se non impossibile, standardizzare il settore dei diamanti ed ecco spiegato perchè si deve guardare al singolo investimento per una valutazione.
Tecnicamente, e forse anche paradossalmente da un punto di vista profano, ad avere più mercato e quindi ad essere potenzialmente più liquide, sono le pietre più piccole, ovvero quelle da mezzo carato, proprio perché più facilmente rivendibili.
Lo svantaggio è che nel venderli, ci si trova di fronte a un guadagno relativamente minore rispetto a quanto si potrebbe fare sfruttando una pietra da due carati che, però, proprio per il prezzo, resta un traguardo fattibile per pochi.
Fonte: News
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