Giù lo spread dei tulipani

Redazione ITForum Redazione ITForum - 17/03/2017 15:12

Tanta carne sul fuoco in settimana, ma il fattore di maggior soddisfazione è rivedere sugli schermi il prezzo del nostro indice FtseMib sopra i 20.000 punti, livello rotto al ribasso il 13 gennaio 2016 e da allora mai più rivisto. A spingere il listino, un clima di maggiore distensione sui mercati e le prospettive di dividendo annunciate da alcune società. Un caso su tutti quello di Leonardo, ex Finmeccanica, che torna alla distribuzione del dividendo dopo 6 anni.

I due punti fondamentali intorno ai quali è girata l’operatività della settimana sono stati la riunione della Fed e il primo passaggio elettorale dell’eurozona in Olanda. Nel primo caso è salito di 25 centesimi il costo del denaro negli Stati Uniti, con la Federal Reserve che rispetta le attese del mercato alzando i tassi per la seconda volta in tre mesi con un voto 9 a 1 e confermando il progressivo miglioramento del mercato del lavoro, dell'attività economica e un'inflazione vicina al target del 2%, per quanto non ancora a livello obiettivo.

Tuttavia la banca centrale evita di lanciare segnali troppo restrittivi, l'evoluzione del quadro economico rimane coerente con un percorso di rialzi graduali e restano confermate le proiezioni Fomc che indicano altri due interventi nel corso del 2017 e tre nel 2018.

Il secondo punto, le elezioni olandesi hanno avuto una valenza più significativa per l’eurozona, allontanando il rischio della prima deriva populista, lasciando ora la palla alle presidenziali francesi nel mese di aprile. La prima reazione del titolo di stato francese al risultato di Amsterdam, è stato comunque di recupero nei confronti del Bund, con lo spread tornato sotto quota 60 dopo un mese al di sopra di quel livello.
Ancora in grande fermento l’attività di primario sui mercati, si sfruttano le opportunità al massimo prima che il trend dei tassi in rialzo, già partito negli Usa, si proietti anche nell’eurozona.

L’asta Bot annuale di metà mese ha visto il tasso ancora negativo, ma meno della volta precedente (-0.226%). Nonostante il rendimento dei titoli di stato sul tratto lungo della curva tenda a rialzarsi anticipando timidamente la ripresa dell’inflazione in Europa, sulla parte breve della curva, i bond governativi restano ben comprati dagli istituzionali, non solo in Italia, ma anche negli altri paesi “core” europei, dove sono stati venduti bond a breve scadenza con rendimenti negativi. Sulla parte lunga della curva il Btp decennale ha toccato il 2.41% di rendimento, il livello massimo dal novembre 2014, e lo spread contro Bund si è allargato fino a 190 punti base.

La Francia ha collocato bond a breve termine a tassi in ribasso, i bond a tre mesi ad un tasso negativo al -0.818% dal -0.733% e i bond a 6 mesi al rendimento -0.741% dal -0.717%.

Intesa San Paolo ha emesso un nuovo bond senior, denominato in euro, per un taglio complessivo di 300 milioni. La durata dell’emissione è di sei anni con scadenza fissata il 15 marzo 2023. L’obbligazione è stata collocata presso investitori istituzionali e corrisponde cedola a tasso variabile indicizzate all’’Euribor a 3 mesi con uno spread del 1.37%. Il taglio minimo di negoziazione è di 100.000 euro. Il rating del bond è BBB-.
La Croatia è tornata con successo sul mercato dei capitali con una nuova operazione, ha collocato un’obbligazione senior per 1.25 miliardi con scadenza a dieci anni fissata al 20 marzo 2027. La cedola annua pagata è del 3%. Il bond ha rating BB ed è negoziabile per importi di 100.000 euro ed è stato emesso al prezzo di 98.32. Gli ordini nella fase di collocamento hanno raggiunto i 2.9 miliardi.

UBI Banca ha emesso un prestito obbligazionario solidale per un ammontare complessivo di 20 milioni di euro ed il ricavato sarà destinato all’Associazione Italiana sclerosi multipla. Le obbligazioni hanno un taglio minimo di sottoscrizione di 1.000 euro, durata 3 anni, cedola semestrale, tasso annuo lordo pari a 0.55% il primo anno, 0.60% il secondo e 0.65% il terzo anno. Le obbligazioni possono essere sottoscritte dal 10 marzo al 6 aprile presso tutte le filiali di Ubi Banca. In cinque anni il Gruppo Ubi Banca ha emesso 83 social bond per un controvalore complessivo di 883,2 milioni di euro.

Cariparma, la controllata italiana del gruppo bancario francese Calyon, ha lanciato con successo la prima operazione di covered bond italiana del 2017, in formato dual- tranche a 8 e a 12 anni. Le due tranche hanno le seguenti caratteristiche: 750 milioni di euro, durata 12 anni (scadenza 21 marzo 2029) e cedola annua lorda pari a 1.625%; 750 milioni di euro, durata 8 anni (scadenza 21 marzo 2025) e cedola 1.125%. Gli ordini hanno raggiunto 1.75 miliardi per la tranche a 8 anni e 1.1 miliardi per la tranche a 12 anni, con domanda proveniente principalmente da investitori privati ed esteri. Il rating delle due tranche è Aa2.

Il Monte dei Paschi ha emesso un altro bond con garanzia pubblica. L’emissione segue da vicino quella già effettuata lo scorso mese di gennaio per 7 miliardi di euro. Il titolo con garanzia dello Stato è stato emesso per 4 miliardi di euro, con scadenza 15 marzo 2020 e cedola 0.75%.

Snam ha collocato con successo il prestito obbligazionario convertibile per un importo di 400 milioni di euro con durata di cinque anni. I titoli sono stati emessi alla pari e non matureranno interessi e sono negoziabili per un valore nominale unitario di 100.000 euro. Le obbligazioni potranno essere convertite in azioni al prezzo di conversione fissato in 4.8453 euro, che rappresenta un premio del 26% sopra il prezzo medio ponderato del volume delle azioni ordinarie della società. Questo bond convertibile è un passo avanti nell’ottimizzazione della struttura del debito di Snam e permette di ottenere funding a costi competitivi.

Il Kuwait è tornato sul mercato con un’emissione in dollari suddivisa in due tranche: la prima per 4.5 miliardi di dollari con scadenza 20 marzo 2027 paga una cedola su base semestrale del 3.50% e 3.5 miliardi sulla scadenza a cinque anni, 20 marzo 2022 e cedola fissa del 2.75%. I bond hanno rating AA e sono negoziabili per il porti minimi di 200.000 dollari. Anche la Bolivia ha collocato un bond in dollari, nel dettaglio 1 miliardo di titoli con scadenza 20 marzo 2028 e cedola fissa del 4.50% pagata semestralmente.

Rating del bond BB e taglio minimo di negoziazione di 200k. Sempre sul dollaro la 
Verizon con un multitranche da 11 miliardi complessivi che parte dal 2022 con una parte varibile ed un tasso fisso al 3,125%, si passa poi alla scadenza 2027 con una cedola del 4,125%, al 2037 con cedola 5,25% ed infine la scadenza più lunga 2047 con una cedola del 5,5%.

L’Islanda ha annunciato la rimozione di gran parte dei controlli sui capitali, segnando di fatto il suo ritorno sui mercati internazionali dopo il collasso economico del 2008. L’Islanda starebbe per preparare emissioni di bond governativi denominati in corone ed euro per rifinanziare il proprio debito pubblico. I prestiti obbligazionari saranno curati da un pool di banche internazionali nei prossimi mesi. L’Argentina tornata nei mesi scorsi sul mercato, sta preparando una serie d’incontri potenziali in Svizzera, per un possibile deal futuro in franchi svizzeri.


Carlo Aloisio - Senior Broker Unicredit


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