La liquidità che solleva tutte le barche

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 16/09/2019 15:55

Wall Street testa i massimi storici, mentre nel Vecchio Continente l’Eurostoxx50 rispetta lo script suggerito dal modello previsionale basato sul tipico andamento di mercato successivo alle elezioni per il rinnovo del parlamento europeo.

Uno dei segreti meglio custoditi di Wall Street riguarda il comportamento del mese in corso, quando si arriva ad un appuntamento altrimenti temuto con un saldo generoso come occorso quest’anno. Come segnalato nel rapporto stagionale di inizio mese, settembre non è affatto negativo in simili circostanze; fino ad un certo punto, però. Tipicamente i problemi emergono verso la fine della seconda decade, che quest’anno coincide con la riunione del FOMC.

Le attese si sono de-radicalizzate: scontato un intervento da 25 punti base, si tende ad escludere un taglio di maggiore entità: vuoi perché Powell l’ha lasciato chiaramente intendere – al punto da "ispirare" un editoriale sul Wall Street Journal che ha spento definitivamente simili attese – vuoi perché l’economia sembra essersi messa finalmente sul giusto binario. Conferma giunge dalla curva dei rendimenti, uscita venerdì dalla negatività nella canonica versione 10y-3m, che fino ad ora ha denunciato la timidezza della Fed.

Ma Wall Street non avrebbe mai potuto salire di quasi il 20%, a metà settembre, se non fosse stato per la straordinaria combinazione di due fattori concomitanti: una straordinaria liquidità, che “solleva tutte le barche” – a giudicare dal fatto che quest’anno il famoso parametro di ampiezza ADT11 si è spinto sopra il 66.6% ben quattro volte – accompagnata ad un sentiment oscillante fra scetticismo e sano pessimismo. Con lo S&P500 a ridosso dei massimi storici, Orsi e Tori ancora si equivalgono, i flussi netti di fondi ed ETF azionari restano tendenzialmente negativi, e il Panic-Euphoria model di Citi resta sotto la linea dello zero. Era vistosamente positivo prima dei massimi di gennaio e settembre dello scorso anno, per non parlare dei picchi di aprile e luglio di quest’anno. Un atteggiamento che sfiora il patologico. Certamente, quest’anno, l’autolesionismo.

Anche in Europa il copione è stato fino ad ora fedelmente rispettato. Come si può apprezzare dal Rapporto Giornaliero di oggi, l’Eurostoxx50 ha rispettato lo script suggerito dal modello previsionale basato sul tipico andamento di mercato successivo alle elezioni per il rinnovo del parlamento europeo.


Gaetano Evangelista
www.ageitalia.net

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