Wall Street celebra la probabile conferma di Trump

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 10/02/2020 16:38

L’indice MIB continua a sollecitare l’estremo superiore della resistenza che da più di dieci anni ne contiene lo slancio. A Svezia e Svizzera si sono aggiunti i listini di Norvegia, Danimarca e repubbliche baltiche, correntemente sui massimi storici. Idem dicasi per lo Stoxx600.

I mercati azionari mondiali mettono a segno un recupero imperioso alla fine della scorsa ottava, conseguendo in non pochi casi nuovi massimi storici. JP Morgan ha tagliato le stime di crescita attesa in Cina nel primo trimestre, dal 4.9 all’1.0% (dal 5.8 al 5.4% per l’intero 2020), ma gli investitori vedono il bicchiere mezzo pieno: intanto l’attesa è per un marcato rimbalzo del PIL nel secondo trimestre; e poi si prefigurano poderosi stimoli che vadano ben al di là di interventi sui tassi di interesse.

Piazza Affari termina la settimana con tono riflessivo, dopo un impressionante rimbalzo. L’indice FTSE MIB continua a sollecitare l’estremo superiore della resistenza che da più di dieci anni ne contiene lo slancio, condannandola al ruolo di Cenerentola dei listini europei. A proposito: a Svezia e Svizzera si sono aggiunti i listini di Norvegia, Danimarca e repubbliche baltiche, correntemente sui massimi storici. Idem dicasi per lo Stoxx600.

Paradossalmente la crescente popolarità di Bernie Sanders fra gli elettori democratici americani sta rilanciando le sorti di Wall Street, che vede come scontata la conferma di Donald Trump alla Casa Bianca, e approva. I giochi però non sono ancora fatti: come puntualizzato nel 2020 Yearly Outlook, c’è una condizione di mercato e un requisito economico affinché l’attuale inquilino di Pennsylvania Avenue conservi il mandato; ed è ancora presto per tirare le somme. La sensazione è che, una volta raggiunta la tempistica del primo top dell’anno, i mercati azionari troveranno validi motivi per ripiegare, più di quelli – sulla carta più temibili – proposti dai media nelle ultime settimane; e mesi, ed anni.

I modelli previsionali infatti, pur contemplando la possibilità di ulteriori aggiustamenti nei prossimi giorni, sono ancora perentori nel dipingere di rosa la strada da percorrere nelle settimane a venire.

È il caso ad esempio del modello riproposto nel Rapporto Giornaliero di oggi, basato sulla curva dei rendimenti americana, ed ossequiato in modo spettacolare fino ad ora dallo S&P500.

A cura di Gaetano Evangelista
www.ageitalia.net

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