Azionario e mercato del lavoro in consolidamento

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 09/09/2025 10:05

Cambiano i protagonisti del bull market ricominciato quasi tre anni fa. Il Tech tira ragionevolmente il fiato, mentre ripartono azioni e settori finora negletti. Il GDP Now proietta per il terzo trimestre una crescita economica reale negli USA del +3.0%.

Il rapporto sull’occupazione negli Stati Uniti ad agosto, delude quasi tutte le aspettative degli economisti, con un dato effettivo che si colloca più di due deviazioni standard sotto la previsione mediana. Vistosa la compressione del ritmo medio degli ultimi tre e dodici mesi: con rispettivamente 29 mila e 122 mila nuovi posti di lavoro generati.

La decelerazione rientra nello schema "low hire, low fire" rilevato da alcuni osservatori, ma riflette anche le profonde mutazioni del mercato del lavoro, con un crollo dell’immigrazione netta che richiede ora poche decine di migliaia di nuove assunzioni mensili per mantenere stabile il tasso di disoccupazione.

In effetti sono passati ben 28 mesi dal minimo registrato su questo fronte ad aprile 2023. Mediamente una recessione è seguita dopo 7 mesi; al massimo, dopo 16 mesi. Ciò conferma come il paradigma economico degli anni Venti sia radicalmente differente rispetto al passato, con i vecchi schemi interpretativi desueti, se non del tutto superati.

In effetti il GDP Now conferma una proiezione di crescita per gli Stati Uniti del 3.0% annualizzato nel terzo trimestre, ben 15 delle prime 17 economie al mondo vantano un Leading Indicator in crescita rispetto ad un anno fa, ed il nostro Recession Predictor stima una probabilità avversa di solo il 17%.

In questo contesto, però, il mercato a termine stima ben tre tagli del Fed Funds rate fino alla fine dell’anno, ed un altro paio nel 2026. Non sorprende più di tanto che i mercati di rischio si collochino sui massimi: denaro a buon mercato è una buona notizia in un contesto non recessivo, con utili sorprendentemente positivi; finché restano contenute le aspettative inflazionistiche, ed il reddito fisso non si scompone.

Cambiano i protagonisti del bull market ricominciato quasi tre anni fa. Il Tech tira ragionevolmente il fiato, mentre ripartono azioni e settori finora negletti. Dall’11 agosto, le azioni di Wall Street che in quel momento perdevano più del 50% da inizio anno, conseguono una performance media del +17%, a fronte del +2.1% dello S&P 1500. Ordinando il Russell 1000 per decili di performance dall’11/08, il decile YTD in quel momento più penalizzato porta a casa un saldo medio del +9.35%; quello più brillante da inizio anno, del +1.51%.

Piazza Affari nel frattempo formalizza un nuovo setup. Dopo la successione di segnali di picco da analisi della regressione lineare, maturati ad agosto in prossimità dei massimi, torna a fare capolino una vecchia presenza dei nostri grafici. I precedenti appaiono decisamente significativi.

Gaetano Evangelista  - www.ageitalia.net

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