Eclissato a Wall Street il massimo storico di febbraio

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 02/07/2025 10:54

Confermata l’indicazione anticipatrice di un paio di mesi fa dell’ampiezza di mercato. Archiviato il fattore geopolitico, tutto ora dipenderà dalla traiettoria degli utili aziendali, dall’andamento dell’economia, dalla politica monetaria della Fed ed a monte dall’inflazione.

Al termine di un sensazionale rally del 23% dal minimo dell’8 aprile, l’indice S&P500 corona la risalita conseguendo un nuovo massimo storico: è il quarto di questo turbolento 2025. Nel 2024 i massimi assoluti sono stati complessivamente 57, per cui c’è tempo per migliorare le statistiche.

Confermata l’indicazione anticipatrice di un paio di mesi fa dell’ampiezza di mercato, con l’Advance-Decline Line del NYSE che a sua volta raggiungeva un nuovo picco, segnalando un confortante stato di salute delle azioni quotate a Wall Street. Rimossa l’anomalia di un massimo annuale nel mese di febbraio, il bull market iniziato ad ottobre 2022 raggiunge ora i 32 mesi di anzianità: a fronte di una durata storica media di 61 mesi.

Che l’area dei massimi di inizio anno risulti ora resistenza, o prolungata zona di consolidamento, o trampolino di lancio verso nuovi massimi; dipenderà dalla traiettoria degli utili aziendali, dall’andamento dell’economia, dalla politica monetaria della Fed ed a monte dall’inflazione: le “solite cose”, in altre parole; ora che sono state rimosse le minacce esogene al sistema.

L’aspetto per certi versi sconcertante è che, nonostante un rally da 20 e passa percento in due mesi, generatore di laute plusvalenze per gli investitori; non si vede passare la fanfara. Nessun entusiasmo, nessuna condivisione di successi finanziari.

A proposito di profitti aziendali, fra un paio di settimane incomincia la stagione delle trimestrali del Q2. Gli analisti prevedono una decelerazione del ritmo di crescita annuale degli EPS al +4.0%, rispetto al +12% del Q1. L’asticella delle attese è stata ancora una volta sapientemente abbassata.

Il mese entrante è risultato positivo in tutti gli ultimi dieci anni; secondo per performance media soltanto a novembre. Non solo luglio è storicamente il mese migliore di un semestre altrimenti grigio; ma negli “anni 1” del ciclo presidenziale risulta storicamente il migliore in assoluto per saldo medio.

Un consolidamento si può manifestare in ogni momento. La volatilità è il “prezzo da pagare” per investire in borsa. Ma la stagionalità suggerisce la possibilità concreta di aggiustamenti duraturi non prima di agosto. Al massimo qualche limatura di prezzo prima della festività del 4 Luglio.

Gaetano Evangelista - www.ageitalia.net

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