Svelato il timing della ripartenza della volatilità di mercato

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 27/02/2024 11:11

Da quando a fine ottobre Piazza Affari ha delicatamente sollecitato la popolare media mobile a 200 giorni, il rialzo ha sfiorato il 20% senza considerare i dividendi. Un premio per gli investitori che hanno avuto fiducia dell'unico approccio meritevole: l'analisi tecnica.

A quattro sedute dalla fine del mese, è stato un febbraio imperioso per Piazza Affari, con un +5.8% che costituisce il secondo saldo migliore degli ultimi vent’anni. Da quando alla fine di ottobre il FTSE MIB ha sollecitato con eleganza la mitica media mobile a 200 giorni, la performance sfiora il +20%: in quattro mesi. Un ritorno esaltante, e premiante per chi ci ha creduto, con un indice ora in termini total return salito a nuovi massimi storici.
La ripartenza imperiosa dei mercati azionari a partire dai minimi dello scorso autunno, è fenomeno progressivamente globale. Il Dow Jones ha migliorato i massimi assoluti già 14 volte dall’inizio dell’anno; lo S&P500 è salito in ben 15 delle ultime 17 settimane – impresa riuscita soltanto altre quattro volte negli ultimi sessant’anni... – ma non esistono soltanto gli Stati Uniti: con ben 11 indici azionari al mondo, sui primi 30 per capitalizzazione, nei pressi (entro il 5%) dei massimi perlomeno decennali.

Una misura che ben spiega l’allargamento del bull market azionario a tutte le latitudini: una sorta di passaggio di testimone che si manifesta ben lontano dagli eccessi, se si considera che prima dei massimi di inizio 2022 e di gennaio 2018, i massimi assoluti furono raggiunti rispettivamente in 18 e 22 casi su 30. Insomma c’è ragionevole ottimismo, ma non ancora euforia.
L’aspetto intrigante è che queste performance, che premiano la decisione di novembre del nostro modello di asset allocation di andare fully invested in azioni, sono maturate in un contesto monetario tutt’altro che accomodante: con i tagli del Fed Funds rate attesi quest’anno, precipitati dai 7 dello scorso 12 gennaio, ai 3 – se non meno – proiettati venerdì sera. Insomma il rialzo si manifesta senza aiutini da parte delle banche centrali. Elemento essenziale di tutte le bolle essendo invece la disponibilità di liquidità abbondante ed a buon mercato.

Questo non vuol dire affatto che si possa salire in linea retta. Il nostro modello che prevede la volatilità calendarizza un minimo di VIX a partire dal quale dovrebbe manifestarsi un aggiustamento delle quotazioni azionarie complessive.
In Europa lo Stoxx600 ha a sua volta raggiunto un nuovo massimo storico; mentre l’Eurostoxx50, avendo già eclissato il picco del 2007, ha nel mirino il picco assoluto del 2000. Ma prima dovrà avere ragione di un considerevole ostacolo, come mostriamo nel Rapporto Giornaliero di oggi.

Gaetano Evangelista

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