La tendenza giornaliera

Mentre gli indici generali consolidano lateralmente, i settori più surriscaldati, appannaggio di una minoranza di investitori; conoscono un corposo ridimensionamento.

L’87% delle compagnie USA ha battuto le stime degli analisti: un record assoluto.

Ancora una volta reggono gli argini: nessun motivo per mutare orientamento nel breve periodo. Ma in prospettiva è evidente che la parte più brillante del bull market, sia stata per ora archiviata.

Il raggiungimento delle resistenze sugli indici argomentano a favore dell'inaugurazione di una prolungata fase di decantazione per i mercati.

Nonostante tutto, gli esperti faticano a sincronizzarsi con un'economia sistematicamente migliore delle aspettative.

La maggioranza delle società ha riportato dati di bilancio di gran lunga migliori delle aspettative di analisti ed investitori.

Dal 1994, soltanto altri 7 FOMC Days si sono tradotti in un range intraday più ristretto per lo S&P500.

Schierato ideologicamente a sinistra, l'amministrazione Biden è titolare dei primi cento giorni più sfrenati, per il mercato azionario americano, dai tempi di Truman.

Il confronto fra mercato azionario e titoli di Stato raggiunge un crocevia decisivo, dopo una performance superiore al 110% nel giro di poco più di un anno.

Questo secondo anno del bull market sarà sorretto soprattutto dall'espansione dei profitti.

Se tutti si aspettano una correzione, o essa non si manifesterà del tutto; o sarà molto meno incisiva del paventato.

Il boom economico atteso nel secondo semestre spinge Wall Street ad un nuovo massimo storico: è il 19esimo, quest'anno.

D’altro canto, che il mercato azionario fosse arrembante, è provato dalla noncuranza con cui ha affrontato la settimana post-scadenze tecniche di marzo.

Il nuovo massimo storico registrato a Wall Street, anticipa correttamente un boom economico atteso nel 2020.

Per i mercati azionari i rialzi degli ultimi anni sono tutto sommato ordinaria amministrazione.

Boom di acquisti di fondi comuni ed ETF azionari nell’ultima settimana: quasi 54 miliardi di dollari. Perlomeno dal 2013, si tratta di un primato assoluto.

Spettacolari le performance messe a segno dalle borse nei primi dodici mesi del bull market iniziato a marzo 2020.

La settimana successiva alle scadenze tecniche trimestrali di marzo, si è rivelata spesso impegnativa per il mercato azionario (americano).

I tassi reali restano ancorati, scongiurando una replica del taper tantrum del 2013.

Da settembre in poi la partecipazione al bull market si è fatta corale: il rialzo non è stato più una questione di un plotone di società ad elevata capitalizzazione.