Il panorama economico attuale è tutt'altro che rosee, ma non è una novità per gli investitori che hanno già inserito queste notizie nelle quotazioni. Ciononostante, la stagione degli utili ha fornito dati positivi che hanno aiutato a mantenere a galla il mercato azionario. Tuttavia, l'aumento delle aspettative inflazionistiche delle famiglie statunitensi ha reso difficile al governatore Powell concedere ai mercati il tanto atteso pivot dovish. La probabilità di un nulla di fatto in occasione del FOMC è alta, mentre si è incrementata la possibilità di un aumento del costo del denaro. Inoltre, il deterioramento fiscale in atto, dovuto alle minori entrate tributarie e all'aumento della spesa pubblica, rende improbabile un taglio dei Fed Funds rate in futuro.
Nonostante ciò, la stagione degli utili ha fornito dati confortanti agli investitori e la contrazione degli utili delle compagnie dello S&P500 è stata inferiore alle attese, il che ha permesso di assorbire le vendite. Tuttavia, rimane da capire se tutte le cattive notizie sono state già prezzate dai mercati. Il Panic-Euphoria model di Citi, che misura gli umori degli investitori, è precipitato la scorsa settimana in territorio estremamente negativo, il che potrebbe indicare una probabilità del 96% di miglioramento delle quotazioni azionarie da qui ad anno.
Il mercato azionario sembra riluttante a compiere una mossa decisiva, ma storicamente ci sono buone probabilità che si sblocchi verso l'alto nelle prossime settimane. Non essendo intervenuto un rialzo del 20%, non si può parlare di bull market per lo S&P500, ma è improbabile che si verifichi un altro minimo come quello di ottobre. Invece, ci sono consistenti probabilità che le quotazioni migliorino nei prossimi due mesi. In ogni caso, occorre tenere d'occhio le evoluzioni del contesto macro e microeconomico per poter prendere decisioni di investimento oculati.