Minute Fed
In settimana sono state rese note le minute della Fed che descrivono quanto accaduto nella riunione del 17‑18 giugno 2025, quando il FOMC decise di mantenere invariato il tasso sui fondi federali a 4,25%–4,50%, livello in vigore da dicembre 2024.
Sappiamo tutti quanto Trump vorrebbe tagliare i tassi di interesse e di come vorrebbe sostituire Powell alla guida della Fed e già da queste minute si ha la sensazione che qualche Governatore delle Fed regionali si sia allineato al Tycoon magari con l'intenzione di essere il prossimo Presidente.
Temi principali emersi: niente di nuovo.
1. Debolezza nella linea unanime sui tassi
- Solo “un paio” di decisori hanno valutato un taglio già nella prossima riunione di luglio.
- La maggioranza ha preferito aspettare, attendendo ulteriori dati economici, specialmente sull’inflazione e sull’impatto dei dazi.
2. Dazi rimangono al centro del dibattito
- L’inflazione causata dai dazi – in particolare le nuove tariffe su importazioni, come rame e altri – ha preoccupato diversi membri: si discute se tali pressioni saranno temporanee o persistenti.
- Alcuni – tra cui governatore Christopher Waller e Michelle Bowman – vedono i dazi come un fenomeno transitorio e sarebbero favorevoli a tagliare i tassi a luglio.
3. Preoccupazioni su inflazione e mercato del lavoro
- L’inflazione core PCE è ancora al 2,7%, oltre il target del 2%, e il mercato del lavoro resta solido, elementi che scoraggiano interventi immediati.
- Alcuni partecipanti sottolineano segnali di rallentamento della spesa, mentre altri individuano vulnerabilità tra i redditi più bassi, potenzialmente più colpiti dagli aumenti dei prezzi .
4. Visione futura: tagli più probabili in autunno
- L’indicazione generale è che due tagli “modesti” (25 pb ciascuno) potrebbero arrivare entro fine 2025, probabilmente a settembre e dicembre, piuttosto che a fine luglio.
- L’analisi di Deutsche Bank e Wells Fargo evidenzia un approccio cautelativo, in attesa di conferme da dati economici futuri .
In conclusione: se ci fosse un taglio a luglio sarebbe una vera sorpresa, le attese sono praticamente a zero, mentre per settembre è quasi scontato il primo taglio.
Trump e i dazi
Tutte le settimana mi impongo di non scrivere di Trump, ma il suo protagonismo mi rende la vita impossibile, non riesco a disintossicarmi, peggio del fumo.
Inoltre, se non segui la telenovela tutti i giorni non ci capisci più niente.
Se solo qualcuno fosse stato in vacanza due settimane sarebbe rimasto che i dazi erano stati bloccati sia dal Congresso che dall'IEEPA, o International Emergency Economic Powers Act, una legge federale degli Stati Uniti approvata nel 1977, che conferisce al Presidente ampi poteri economici in caso di emergenze nazionali legate a minacce esterne.
l Senato ha votato una risoluzione per revocare l’emergenza nazionale dietro i dazi globali di Trump (10 %), ma il risultato è stato 49‑49: quattro repubblicani si sono uniti ai dem, ma il voto è fallito per l’assenza decisiva di qualche senatore, come accade anche in Italia.
Mentre per quanto riguarda l'IEEPA la decisione è stata temporaneamente sospesa in attesa dell’appello (udienza fissata per il 31 luglio 2025) .
Quindi è questo il motivo per cui Trump ha spostato tutto al primo agosto? Risponderei di no. Il motivo è che i vari paesi, con qualche eccezione come Inghilterra e Cina, stanno facendo gli indiani, ma Trump è deciso a rintanarli nelle riserve.
1. Tariffe del Presidente Trump – in vigore dal 1° agosto
- Rame: applicazione di un dazio del 50% sulle importazioni — spinto da motivazioni di sicurezza nazionale e necessità industriali.
- Farmaceutici dazio al 200% sulle importazioni, ma tra un anno e mezzo.
- Brasile: dazio al 50% su molte merci brasiliane .
- Canada: dazio del 35%, sostituendo il precedente 25%, motivato da preoccupazioni su traffico di fentanyl e disavanzo commerciale.
- Altri 22 Paesi (tra cui Iraq, Filippine, Algeria, Sri Lanka, Libia e Moldova): tariffe che variano dal 20% al 40%, a seconda degli accordi bilaterali .
- BRICS: un supplemento del 10% per i Paesi riconosciuti come favorevoli alle “politiche anti‑americane” .
- L'UE è in attesa della lettera da parte di Trump.
2. Rinvio e scadenza contrattuale
Aspettando la prossima puntata mi viene quasi voglia di sapere in anticipo chi è l'assassino e spegnere la televisione.
Curiosità:
Storia di NVIDIA
Fondazione e Primi Anni (1993–1999)
Anno di fondazione: NVIDIA è stata fondata il 5 aprile 1993 a Santa Clara, California.
- Fondatori: Jensen Huang, Chris Malachowsky e Curtis Priem.
- L’idea alla base della fondazione era che il PC sarebbe diventato un dispositivo multimediale mainstream e avrebbe avuto bisogno di un potente processore grafico dedicato.
- Nel 1995 NVIDIA rilasciò la sua prima GPU: NV1, che però non ebbe molto successo.
Lancio della GPU e la svolta (1999)
- Nel 1999, NVIDIA lanciò la GeForce 256, pubblicizzata come la prima GPU (Graphics Processing Unit) al mondo. Questo fu un punto di svolta: la GeForce 256 integrava trasformazione geometrica, illuminazione, setup del triangolo e rendering — elementi fondamentali per il 3D moderno.
- Nello stesso anno, NVIDIA viene quotata in borsa (NASDAQ: NVDA) al prezzo aggiornato ad oggi di 0,04$ per azione.
Espansione e Dominio nel Gaming (2000–2010)
- Acquisizione di 3dfx (2000), un ex gigante delle schede grafiche, rafforzando la propria posizione nel mercato.
- NVIDIA continua a innovare con la linea GeForce, diventando leader nel settore delle GPU per PC da gioco.
- Nel 2006 lancia l’architettura CUDA, che consente di utilizzare le GPU per elaborazioni generiche (GPGPU), aprendo la porta al calcolo parallelo e alle applicazioni scientifiche.
L’inizio dell’IA e dell’HPC (2010–2020)
- NVIDIA si trasforma da azienda di grafica a pilastro dell’intelligenza artificiale, grazie all’uso delle sue GPU nei data center e nel deep learning.
- Lancia le architetture Tesla, Volta, Pascal, Turing (con il ray tracing in tempo reale).
- Collabora con aziende come Tesla, Amazon e Google per l’uso delle GPU nei veicoli autonomi, nel cloud e nell'addestramento di modelli di AI.
Era Moderna e Superpotere dell’AI (2020–oggi)
- Lancia l’architettura Ampere (2020) e poi Hopper (2022), con GPU potentissime per AI e supercomputing.
- NVIDIA diventa l’azienda leader nella fornitura di chip per AI, con GPU come la A100 e la H100, utilizzate per addestrare modelli come ChatGPT.
- Nel 2023 e 2024, grazie al boom dell'intelligenza artificiale generativa, NVIDIA vede un'enorme crescita nel valore azionario,
- Jensen Huang, CEO di NVIDIA, diventa una figura chiave nel mondo della tecnologia globale.
La prima azienda a raggiungere la quotazione di 4 mila miliardi dollari.
- 100 miliardi di USD: nel 2019, NVIDIA superò per la prima volta questo traguardo, spinta dal boom delle GPU per mining e gaming.
- 1.000 miliardi di USD (1 trilione): successe a fine maggio 2023, durante le contrattazioni, con una capitalizzazione di circa $1,04 trilioni ﹣ diventando una delle poche “trillion‑dollar companies” Usa.
- 2.000 miliardi di USD (2 trilioni): la prima chiusura oltre i $2 trilioni avvenne il 1 marzo 2024, soli 180 giorni dopo il primo trilione.
- 3.000 miliardi di USD (3 trilioni): NVIDIA superò per la prima volta i $3 trilioni a giugno 2024 tre mesi dopo il secondo trillione, salendo al secondo posto dietro Microsoft
- 4.000 miliardi di USD (4 trilioni): il 9 luglio 2025 NVIDIA toccò intraday i $4 trilioni, diventando la prima società pubblica al mondo a farlo, ha chiuso definitivamente con questa capitalizzazione il 10 luglio 2025.
LA SETTIMANA IN BORSA
Settimana contraddistinta dalle resilienza dei mercati ai dazi di Trump, se ad aprile tutto crollava solo al sentire il Presidente degli Stati Uniti parlare di dazi, ora nessuno se lo fila, come se ormai fossero già scontati nei prezzi i danni che potrebbero provocare nella filiera del commercio internazionale.
La UE aspetta la lettera di Trump
Siamo in attesa della lettera di Trump per i dazi all'UE che potrebbe anche arrivare nel fine settimana, consuetudine alla quale il Tycoon ormai ci ha abituato non potendo starsene buono almeno per un week end senza dover necessariamente far parlare di se tutti i santi giorni. Nonostante questo le borse europee hanno tenuto. Vedremo se l'aumento della spesa in armamenti al 5% del Pil sarà sufficiente per addolcire la missiva.
Performance settimanali degli indici europei
I principali listini europei hanno chiuso in rialzo:
- DAX (Germania): +1,93%
- CAC 40 (Francia): +1,73%
- FTSE MIB (Italia): +1,15%
- FTSE 100 (Regno Unito): +1,34%
- EURO STOXX 50: +1,78%
- MSCI Europe: +0,55%
Trump e i dazi
Ne ho già parlato nella parte superiore della newsletter, inutile ripetermi, anche perché ormai è diventata una telenovela di cui si saprà l'epilogo solo dopo la fine dell'ultima puntata e forse sii vedranno gli effetti con qualche mese di ritardo su crescita. inflazione e lavoro.
Wall Street segna l'ottavo record storico da inizio anno
Nonostante i bassi volumi, segno che gli operatori aspettano con trepidazione l'inizio delle trimestrali e le decisioni di Trump per quanto riguarda i dazi, gli investitori non sono venditori e quei pochi volumi registrati sono in entrata e non in uscita con gli indici che chiudono leggermente negativi..
- S&P 500: -0,31%
- Nasdaq: -0,08%
- Russell 2000: .0,63%
- MSCI World: +0,29%
Indicatori macro poco importanti durante la settimana
- A fare notizia sono state le Minute della Fed, ma anche in questo senso non ci sono state grandi novità se non che due Governatori erano disposti a tagliare i tassi fin da subito. Probabilmente avranno attirato su di loro le attenzioni di Trump e forse uno di loro sarà il prossimo Presidente della banca centrale il prossimo maggio.
Tecnica e valutazioni: il rally continua
- Forza chiama forza anche se con bassi volumi gli indici americani fanno nuovi record storici con Nvidia che diventa la prima società con 4 trilioni di capitalizzazione e la cosa interessante è che tutto intorno a queste notizie c'è ancora chi è fuori dal mercato dopo i ribassi di aprile. I ribassisti perdono ora di più di quanto hanno guadagnato in quelle poche settimane di ribassi, seguite da un rally dirompente. Tecnicamente ci sono stati segnali confortanti ed ora penso che ci siano poche valutazioni tecniche per essere ribassisti. Prese di beneficio si, ma crolli no.
Rally e nuovi record per Bitcoin
La principale e madre di tutte le cryptovalute ha fatto registrare nuovi massimi storici in dollari a 118.000 e ha superato nuovamente i 100 mila dollari in euro. Dopo aver superato Apple in capitalizzazione ora sfida Amazon e Microsoft con l'obiettivo di salire sul podio seguendo a ruota Nvidia e l'oro al primo posto. La notizia è che questa volta non è il pubblico retail a fare la domanda, ma gli istituzionali che hanno ormai preso atto che anche i governi hanno smesso la battaglia contro l'asset più virtuale al mondo.
Prospettive per la prossima settimana
Iniziano le trimestrali con il settore finanziario da apripista. Le aspettative degli analisi non sono alte, per cui facile aspettarsi delle notizie superiori alle attese, poi per la fine del mese entreremo nel vivo delle big tech e chiuderà Nvidia in agosto inoltrato.
Facile immaginare che ad inizio settimana ci saranno sedute con bassi volumi ed operatori in attesa dei dati delle grandi banche e soprattutto valuteremo cosa diranno riguardo l'impatto delle politiche del commercio internazionale (sono stufo di scrivere dazi).
In genere luglio è un buon mese e anche quest'anno non sta deludendo.