Negli ultimi anni, molti operatori hanno notato un apparente paradosso: i premi delle opzioni putsull’S&P500 rimangono elevati o non si deprezzano come ci si aspetterebbe, nonostante la volatilità implicita sia bassa e l’indice continui a salire. Questo fenomeno è il risultato di una combinazione di fattori tecnici e comportamentali che coinvolgono le greche, le sottogreche e la struttura del mercato delle opzioni.
Il mercato delle opzioni è un universo affascinante e complesso dove non si compra solo ciò che esiste, ma si scommette anche su ciò che potrebbe accadere. In questo articolo vedremo cosa è l’effetto Sticky Strike, concetto necessario e fondamentale per capire come si muovono i prezzi delle opzioni ben oltre i conosciuti parametri matematici.
L’effetto Sticky Strike è un fenomeno osservato nel mercato delle opzioni che riguarda il comportamento della volatilità implicita (IV) in relazione al prezzo del sottostante e agli strike price delle opzioni. In parole semplici, quando si verifica l’effetto Sticky Strike, la volatilità implicita associata a uno specifico strike tende a rimanere “appiccicata” o fissa su quel livello di strike, anche se il prezzo del sottostante si muove.
Questo fenomeno è diventato ancora più evidente a partire da fine 2022, soprattutto sui mercati americani, a fronte della loro inarrestabile salita verso nuovi record e massimi assoluti
Cosa significa concretamente la Sticky Strike?
Immagina di aver venduto un’opzione con delta 0,20 su un titolo che oggi vale 100. In linea teorica, se il mercato sale e il prezzo dell’azione cresce al di sopra dello strike, quell’opzione con delta 0,20, che prima era abbastanza “out of the money”, dovrebbe perdere valore perché la probabilità che venga esercitata diminuisce. Tuttavia, con l’effetto Sticky Strike accade qualcosa di particolare che modifica questo scenario.
Quando il sottostante sale, invece di vedere una semplice diminuzione del valore legata al delta, l’opzione acquisisce maggiore volatilità implicita perché la volatilità rimane in gran parte “appiccicata” al suo strike originario (Sticky Strike). In sostanza, la volatilità implicita, che misura l’attesa del mercato per i movimenti futuri, aumenta attorno a quell’opzione nonostante il movimento favorevole del prezzo sottostante.
Questo aumento della volatilità amplifica il valore dell’opzione attraverso la componente vega, il parametro che indica la sensibilità del prezzo dell’opzione alla variazione della volatilità implicita. Quindi, anche se il delta suggerirebbe un calo di valore, la crescita della volatilità implicita (e quindi del vega) spinge verso l’alto il prezzo dell’opzione.
In narrativa, potremmo dire che l’opzione “non lascia andare” totalmente il suo premio perché il mercato continua a temere o a scommettere su possibili movimenti futuri importanti e incerti. Questo fenomeno è legato all’effetto Sticky Strike, dove la volatilità resta ancorata allo strike originale e non si sposta con il prezzo, facendo sì che il prezzo dell’opzione mantenga o addirittura aumenti il suo valore.
In pratica, anche se il delta suggerirebbe un calo nel valore dell’opzione, l’effetto Sticky Strike amplifica il premio grazie a una maggiore volatilità implicita, mantenendo il valore dell’opzione più elevato di quanto ci si aspetterebbe in una situazione “standard”. È come se l’opzione “resistesse” al deprezzamento perché il mercato continua a prezzare l’incertezza o l’eventualità di movimenti significativi attorno a quello strike.
Questa dinamica è molto importante per chi vende opzioni: non basta guardare solo il movimento del prezzo sottostante (il delta) per prevedere il valore residuo dell’opzione. Bisogna considerare anche come la volatilità implicita (e quindi il vega) può influenzare il prezzo, soprattutto in presenza di un effetto Sticky Strike.
In sintesi, grazie allo Sticky Strike, un’opzione venduta con delta 0,20 non perde semplicemente valore quando il mercato si muove a tuo favore; infatti, l’effetto combinato di volatilità ancorata e sensibilità al di essa fa sì che il prezzo dell’opzione rimanga più alto, riducendo la perdita teorica e complicando la gestione strategica delle posizioni.
Quali sono le opzioni che risentono maggiormente dell'effetto Sticky Strike?
Le opzioni out of the money (OTM), per definizione, non hanno valore intrinseco e il loro prezzo dipende quasi esclusivamente dal valore temporale e dalla volatilità implicita. Nell’ambito dell’effetto Sticky Strike, queste opzioni sembrano meno influenzate dal movimento del sottostante perché la volatilità implicita resta “appiccicata” o ancorata allo strike originario, indipendentemente dal fatto che il prezzo sottostante si sposti.
In pratica, quando il prezzo del sottostante si muove, nelle normali condizioni ci si aspetterebbe che il valore dell’opzione OTM cambi principalmente per variazioni nel delta: salendo il sottostante una call OTM si avvicinerebbe all’in the money, aumentando di valore. Tuttavia, con lo Sticky Strike la volatilità implicita per lo strike di quell’opzione tende a mantenersi stabile. Questo “ancoraggio” della volatilità determina che il prezzo dell’opzione non segua in modo pieno il movimento del sottostante, attenuando la variazione del prezzo dell’opzione.
A cosa è dovuto lo Stickeness?
L’effetto Sticky Strike nasce dalla forte richiesta di copertura, soprattutto sul lato put, da parte degli operatori che devono seguire il trend rialzista di mercato. Questi investitori acquistano protezioni su strike specifici per tutelarsi da eventuali ribassi, ancorando così la volatilità implicita a quegli strike. Questo ancoraggio rende la volatilità meno reattiva ai movimenti del sottostante, mantenendo stabile il valore delle opzioni anche quando il mercato si muove favorevolmente. In sintesi, la grande domanda di copertura alimenta la "stickiness" della volatilità agli strike, influenzando il pricing e la dinamica delle opzioni.
Aspetto pratico.
Il grafico mostra la variazione della volatilità implicita tra il 1 luglio e il 15 luglio 2025 su quattro scadenze trimestrali. Nonostante il sottostante sia salito di circa 100 punti (da 6.230 a 6.330), vediamo che la volatilità implicita è aumentata in modo più marcato proprio sugli strike out of the money, mantenendo la curva "in pendenza" sugli strike più lontani dal prezzo attuale.
Questo andamento evidenzia l’effetto Sticky Strike: anche quando il prezzo del future sale, la volatilità resta ancorata agli strike OTM anziché seguire il movimento del sottostante. Il risultato pratico è che le opzioni OTM non perdono valore come previsto da modelli standard, poiché l’aumento della volatilità compensativa ne sostiene il premio. Il mercato continua quindi a prezzare rischio sugli strike distanti, mantenendo posizioni di copertura e aspettative di volatilità anche in fasi direzionali di mercato.

Bruno Nappini by Sunnymoney