Le banche tornano a correre

Pierpaolo Scandurra Pierpaolo Scandurra - 14/05/2025 13:39

La fase di volatilità è stata prontamente riassorbita dai titoli bancari. Da Marex un Fixed Cash Collect Airbag per chi vuole mantenersi sulla difensiva.

Andata e ritorno in quarantacinque giorni. Tanto ci hanno messo i principali indici europei (con l’eccezione del CAC 40 francese), a recuperare il terreno perso durante la trade war. Non ha fatto eccezione l’indice settoriale del comparto bancario, lo Eurostoxx Banks, le cui componenti principali sono presenti trasversalmente (e con peso significativo) nei singoli indici nazionali. A cavallo tra marzo e aprile, in sole otto sedute di borsa, l’indice aveva lasciato sul terreno il 24,4%, bucando nella seduta del 7 aprile (prima di chiudervi al di sopra) anche la media mobile a 200 periodi, che segna graficamente il trend di lungo periodo. Proprio questa media mobile, come diverse altre volte era successo negli ultimi due anni, è servita da supporto per la price action, con l’indice che ha impiegato appena ulteriori 21 sedute (+33% dai minimi) per aggiornare i propri massimi di periodo, confermando l’uptrend che prosegue ormai senza sosta dall’autunno 2022. L’ambiente dei tassi di interesse è inoltre tornato decisamente favorevole per l’industria: se a febbraio la curva dei tassi in Germania era sostanzialmente flat, lo steepening è stato evidente negli ultimi tre mesi. Da un lato l’azione della BCE sulla parte breve della curva, dall’altra il piano di riarmo che ha mandato alle stelle i rendimenti di lungo termine, ed ecco che lo spread tra il due anni ed il trent’anni è passato da 60 bp a 120 bp, favorendo così il margine d’interesse degli istituti di credito.

Proprio su questo settore, che continua a distribuire ricchi dividendi, preziosi per la strutturazione di certificati conservativi, è scritto il Fixed Cash Collect Airbag Step Down targato Marex che andremo ad analizzare oggi. Una struttura che dal momento della sua creazione è stata sempre molto apprezzata dal mercato, limitando i danni anche nei momenti di volatilità che abbiamo affrontato negli ultimi mesi, sia in termini di valorizzazione mark to market che di analisi di scenario proiettata alla scadenza. Il certificato, identificabile con il codice ISIN: IT0006767872, è scritto su un basket worst of composto da Banco BPM, Unicredit, Deutsche Bank e Société Générale, prevede il pagamento di premi di tipo incondizionato pari allo 0,667% a cadenza mensile (8,004% p.a.) fino a scadenza, prevista in data 11 marzo 2030, con la possibilità di essere rimborsato anticipatamente (valore nominale pari a 1.000 euro), alle stesse date di osservazione mensili, a partire da agosto 2025, qualora tutti i titoli rilevino almeno in corrispondenza del 100% degli strike price (il trigger autocallable decresce poi dello 0,5% ogni mese). Sommando tutti i premi residui previsti fino a scadenza, otteniamo un flusso incondizionato complessivo pari a 386,86 euro, che agisce come una sorta di “secondo airbag” a favore dell’investitore, proteggendo di fatto oltre il 38% del valore nominale dello strumento e limitando così il downside risk negli scenari peggiori; il resto lo fa poi l’effetto airbag unito al posizionamento conservativo delle barriere, poste al 50% degli strike price.

Unendo questo doppio meccanismo di protezione, otteniamo non solo una performance potenziale in condizioni di lateralità (e fino al -54% di Banco BPM) pari a circa l’8,1% annualizzato, ma addirittura un rendimento positivo (4% circa) anche in caso di un -70% di uno dei sottostanti del basket, creando quell’analisi di scenario “tutta verde” che tanto piace agli investitori.

Report a cura di Pierpaolo Scandurra
www.certificatiederivati.it

 

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