Market Maker e Basilea 4: Da Fornitore di Liquidità ad Attore di Rischio Attivo

Bruno Nappini Bruno Nappini - 24/09/2025 12:02

Basilea 4 ha introdotto regole stringenti che hanno trasformato radicalmente il ruolo dei market maker, spingendoli da meri fornitori di liquidità a protagonisti attivi nella gestione e copertura dei rischi di mercato. Questo cambiamento ha profonde implicazioni operative e strategiche per i loro modelli di business e per la stabilità finanziaria complessiva.

Market Maker e Basilea 4: Da Fornitore di Liquidità ad Attore di Rischio Attivo

Cos’è Basilea 4 e la sua evoluzione normativa
Basilea 4 è l’ultimo aggiornamento del quadro regolatorio bancario internazionale, derivante dalle modifiche al precedente accordo di Basilea 3 e destinato ad essere pienamente implementato entro il 2027. Il suo obiettivo principale è rendere il sistema finanziario più resistente agli shock attraverso una gestione del rischio più accurata, trasparente e standardizzata. Basilea 4 introduce regole più stringenti per la valutazione e la ponderazione del rischio di credito, di mercato e operativo e impone maggiori requisiti patrimoniali alle istituzioni finanziarie, comprese quelle che operano come market maker.


Implicazioni per i market maker
Tradizionalmente, i market maker sono visti come fornitori di liquidità nei mercati finanziari: acquistano e vendono strumenti finanziari per garantire la continuità e la fluidità degli scambi. Tuttavia, con Basilea 4, i requisiti normativi hanno imposto un approccio più rigoroso alla copertura del rischio. Prima, il rischio assunto poteva essere più facilmente diluito o gestito con maggiore discrezione; ora, invece, i market maker devono coprire in modo univoco e trasparente ogni posizione, con regole di calcolo del capitale più stringenti e meno margine di discrezionalità grazie all’introduzione dell’“output floor” e dell’armonizzazione delle misurazioni di rischio.
Questi cambiamenti hanno trasformato il ruolo dei market maker, obbligandoli a diventare attori più attivi nella gestione del rischio. Non sono più limitati a fornire solo liquidità ma sono chiamati a modulare attivamente le posizioni, spesso implementando strategie di copertura continue e sofisticate per rispettare i nuovi requisiti patrimoniali. Questa “attivazione” ha anche implicazioni per la stabilità dei mercati: i market maker, essendo costretti a coprire in modo più rigoroso il rischio, possono avere un impatto significativo sulla volatilità e sui flussi di trading, essendo meno disposti a mantenere posizioni troppo rischiose o illiquide.
Cambiamenti operativi e strategici
Dal punto di vista operativo, i market maker hanno dovuto investire in sistemi di risk management più avanzati, capaci di monitorare le esposizioni in tempo reale e di ottimizzare la gestione del capitale. L’adozione di modelli standardizzati e la necessità di reporting dettagliati hanno aumentato i costi e la complessità della loro attività.
Strategicamente, questa nuova regolamentazione ha introdotto una forte pressione per una gestione dinamica del book trading e delle esposizioni. I market maker tendono a ridurre l’assunzione di rischio strutturale e privilegiano un’attività più tattica, come il riequilibrio costante delle posizioni e l’uso esteso di strumenti derivati per coperture efficaci e tempestive.


Effetti sui mercati finanziari
L’obbligo di copertura rigorosa e il maggiore costo del capitale hanno potuto influenzare la liquidità di alcune asset class, soprattutto in condizioni di stress di mercato. La maggiore rigidità normativa può ridurre la capacità di market maker di fornire liquidità nel breve termine o in momenti di elevata incertezza, aumentando potenzialmente la volatilità. D’altro canto, l’aumento della trasparenza e della gestione prudente del rischio rafforza la resilienza complessiva del sistema, diminuendo il rischio di crisi sistemiche.


L’introduzione di Basilea 4 ha quindi determinato un cambio di paradigma nel ruolo dei market maker: da fornitori di liquidità passivi a gestori attivi del rischio, con obblighi normativi più stringenti e una maggiore responsabilità nella stabilità dei mercati finanziari. Questa evoluzione ha richiesto investimenti tecnologici e organizzativi significativi, oltre a modifiche nelle strategie di trading e copertura.

 

Bruno Nappini by Sunnymoney

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