Santander sbarca in Borsa Italiana con un airbag 40%

Pierpaolo Scandurra Pierpaolo Scandurra - 12/11/2025 11:34

Santander, emittente attiva da diversi mesi anche in Italia nel segmento dei certificati d’investimento e prima banca spagnola per dimensione degli attivi e tra le principali istituzioni finanziarie in Europa, è stata fondata nel 1857 ed ha attualmente sede a Madrid, operando globalmente nei segmenti retail, corporate e investment banking, con forte presenza in Spagna, America Latina, Regno Unito e Stati Uniti. La banca è caratterizzata da merito creditizio elevato, riconosciuto dalle tre principali agenzie di rating: S&P assegna attualmente a Santander un long-term issuer credit rating A+, Moody’s un long-term deposit/senior unsecured rating A1 e Fitch un senior preferred debt rating A+. Insomma, l’accelerazione di Santander sul mercato italiano dei certificati rappresenta una nuova freccia all’arco per gli investitori, che possono così contare su un nuovo player solido e riconosciuto sul mercato per diversificare (lato emittenti) il proprio portafoglio in certificati di investimento: dopo il “prodotto pilota” di maggio 2023, la banca spagnola ha emesso una manciata di certificati (otto in totale) nel biennio 2023/24, cominciando a quotare con più regolarità soltanto negli ultimi mesi (sono 55 i prodotti fin qui listati nel corso del 2025).

Tra queste ultime emissioni andiamo oggi ad analizzare il Phoenix Memory Airbag Convertible Step Down (ISIN: IT0006771510) emesso appunto da Santander e scritto su un basket composto da Barclays, Deutsche Bank, Banco BPM ed Unicredit, ad oggi tutte in rialzo da strike. La struttura prevede il pagamento di premi condizionati (trigger premio posto al 50% dei valori di fixing iniziale), pari allo 0,6758% (8,1% p.a.) a cadenza mensile fino alla scadenza del 7 novembre 2030 (durata massima dello strumento pari a cinque anni). Al fine di contenere il drawdown nel caso di eventuali ribassi dei sottostanti (le barriere sono fissate al 40% dei valori di riferimento iniziali), il prodotto è dotato di effetto airbag (fattore airbag pari a 2,5), che consente di ridurre significativamente la performance negativa nel caso in cui uno dei titoli scendesse al di sotto della barriera capitale: supponendo che il worst of del certificato abbia perso a scadenza il 70% del proprio valore rispetto allo strike iniziale, il certificato rimborserebbe non 30 euro come nel caso di un Phoenix senza opzioni accessorie, ma ben 75 euro (componente lineare moltiplicato per effetto airbag ovvero 30 x 2,5 = 75), riducendo così la perdita al -25%, senza considerare i premi incassati. Da non sottovalutare poi la possibilità dell’opzione autocall a partire da aprile 2026: qualora tutti i titoli rilevino almeno in corrispondenza del 100% dei valori di riferimento iniziali, con il trigger step down dell’1% ogni mese fino ad arrivare addirittura al 47% dei valori iniziali a settembre 2030, il certificato rimborserà il proprio valore nominale (pari a 1.000 euro)

Il prodotto è attualmente esposto sul segmento Sedex di Borsa Italiana ad un prezzo lettera prossimo alla parità, per un rendimento potenziale a scadenza pari al 7,7% annualizzato circa ed una performance negativa ammortizzata grazie all’effetto airbag in caso di evento barriera (ad un -70% del worst of Barclays corrisponde un -22% circa, senza considerare gli eventuali premi incassati). Inoltre, sempre in caso di evento barriera, grazie all'opzione convertibile, si riceverà la consegna fisica del sottostante peggiore: il numero di azioni verrà calcolato secondo le modalità riportate sui documenti ufficiali. Il prezzo di carico sarà pari al prezzo al prezzo rilevato alla data di osservazione finale e le frazioni di azioni verranno liquidate in conto corrente.

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Report a cura di Pierpaolo Scandurra
www.certificatiederivati.it


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