Un impressionante parallelo storico per Wall Street

Gaetano Evangelista Gaetano Evangelista - 13/02/2024 12:20

Gli investitori celebrano il raggiungimento di un nuovo massimo storico per la borsa americana e per un terzo dei listini azionari mondiali. Cresce l'attesa non disinteressata di una correzione, ma il bull market sorprende sempre in positivo.

E lo fa lasciandosi alle spalle di slancio una nuova soglia millenaria: la mitica quota 5.000, a meno di tre anni dal primo sfondamento dei 4.000 punti. I precedenti incoraggiano: tutti gli episodi precedenti sono stati seguiti da ulteriori progressi a distanza di sei mesi. I 9 trilioni di dollari aggiunti alla capitalizzazione di mercato dalla fine di ottobre, quando il bull market è imperiosamente ripartito, sono destinati ad essere incrementati. Gli investitori sentitamente ringraziano.

Legittime le resistenze di chi colpevolmente è rimasto a guardare, ed ora punta con non troppa convinzione il dito contro gli eccessi accumulati in questi tre mesi e mezzo: con lo S&P500 salito in ben 14 delle ultime 15 settimane. I precedenti in effetti non abbondano: con appena 4 episodi dal Dopoguerra; l’ultimo, a marzo 1972. Dieci mesi dopo Wall Street sarebbe salita in un ulteriore 11%...

Conforta, ma si tratta di un campione irrisorio per consentire di pervenire a conclusioni robuste. Più significativamente, la borsa americana è salita di almeno l’un percento in tutte le ultime cinque settimane, per soltanto la 12esima volta negli ultimi 75 anni. Doveroso esaminare il seguito di questa sequenza, con gli obiettivi stimabili per lo S&P500: ne parliamo nel Rapporto Giornaliero di oggi, delineando il punto di arrivo per Wall Street la prossima estate. Ci sarà da divertirsi.

Non che gli altri mercati siano rimasti a guardare: il MSCI World, espressione dei listini più sviluppati, a sua volta è salito venerdì ad un nuovo massimo storico, con ben 9 delle prime trenta borse al mondo per capitalizzazione, a loro volta nei pressi (5%) dei massimi degli ultimi perlomeno dieci anni. Il bull market si allarga, provvidenzialmente mentre l’ampiezza di mercato si restringe negli Stati Uniti.

L’economia supporta appieno la cavalcata dei listini azionari verso i massimi. Gli esperti si cimentano in una imbarazzata rettifica, con le stime di crescita del PIL USA orientate verso il +3.4% nel primo trimestre. La recessione tanto paventata è spostata alla fine dell’anno, per ora; nella vana speranza che ci si dimentichi di questa strampalata previsione. A livello micro le trimestrali del Q4 hanno sorpreso in positivo, producendo un’espansione degli EPS al momento del +7%, rispetto ad una sostanziale stazionarietà pronosticata ad inizio stagione.

Quest’anno il 71% delle sedute ha visto l’indice chiudere nella parte alta del range giornaliero: una prova di vitalità che non si riscontrava da 40 anni. Eppure, annota Reuters, la settimana passata gli investitori mondiali hanno vistosamente disinvestito dai listini azionari. La nostra analisi stagionale conferma la tempistica del primo massimo di quest'anno, prima di un ridimensionamento di alcuni punti percentuali. E se invece dovesse prevalere il parallelo storico che brillantemente ha anticipato l'andamento del 2023(-24)?

A cura di Gaetano Evangelista

Fonte: https://www.ageitalia.net/ 

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