Una strategia che punta al 22% annuo

Pierpaolo Scandurra Pierpaolo Scandurra - 18/06/2025 11:38

Da BNP Paribas un Phoenix Memory ad alta cedola su sottostanti italiani dall’1,85% mensile.

Il certificato che analizzeremo oggi non è sicuramente annoverabile tra le strutture “prudenti”, bensì tra quelle che, inserite con il giusto peso in portafoglio, possono generare rendimenti altrimenti difficilmente raggiungibili con altri strumenti finanziari. Le leve utilizzate per arrivare ad una cedola mensile così importante (parliamo infatti dell’1,85% mensile) sono quelle che conosciamo bene: e (de)correlazione dei titoli all’interno del basket e volatilità dei sottostanti. Troviamo infatti Stellantis, gigante dell’automotive in pieno turnaround che ha nominato recentemente il suo nuovo amministratore delegato, nella persona di Antonio Filosa; STM, produttore italo-francese di semiconduttori al centro di alcuni rumors secondo i quali sarebbe allo studio una scissione tra il ramo automotive e quello più innovativo legato all’intelligenza artificiale; Campari, multinazionale del beverage alle prese con l’impatto dei dazi sugli alcolici, stimato in un range tra i 90 e i 100 milioni di euro sull’EBIT 2025, prima di eventuali azioni di mitigazione; Nexi, leader italiano del settore dei pagamenti digitali, che a marzo ha incassato la promozione a “Investment Grade” (BB+ a BBB-) del proprio debito di lungo termine da parte di S&P Global Ratings. Come accennato, pur nell’assenza di sottostanti bancari (ossia quelli caratterizzati da dividend yield elevato, anche al di sopra del 10%), la struttura riesce comunque ad offrire una cedola mensile molto sostanziosa, grazie ad una matrice di correlazioni storiche tra i quattro titoli mediamente basse: andiamo infatti dallo 0,227 tra Stellantis e Campari allo 0,535 tra STM e Stellantis. Per quanto riguarda le volatilità implicite (abbiamo considerato per semplicità la volatilità delle call ATM a 90 giorni), spaziamo tra il 32% di Campari ed il 43% di Stellantis. La struttura si lega poi al filone dei certificati “fast”, ossia quei prodotti caratterizzati da un meccanismo di autocall rapido e “facilitato” da un trigger Step Down che parte già al di sotto dello strike. 

Ma andiamo ora nel dettaglio: il certificato in oggetto è il Phoenix Memory Step Down (ISIN: XS3031184206) targato BNP Paribas e scritto su un basket worst of composto da Stellantis, STMicroelectronics, Campari e Nexi. Il prodotto prevede premi a memoria pari all’1,85% mensile (22,2% p.a.), condizionati al trigger premio posto al 60% dei rispettivi valori iniziali, durata massima pari a 24 mesi (scadenza giugno 2027) e la possibilità, a partire dalla data di osservazione del 25 agosto 2025 e per le successive date a cadenza mensile, di rimborso anticipato del valore nominale, pari a 100 euro, qualora tutti i titoli rilevino al di sopra del 95% dei rispettivi valori di riferimento iniziali, con il trigger autocall che decresce poi dell’1% ogni mese fino al 75% dell’ultima data di osservazione prima della scadenza.

Qualora si giunga alla data di osservazione finale del 24 maggio 2027 senza che sia stato richiamato anticipatamente, il prodotto rimborserà il proprio valore nominale qualora tutti i titoli non perdano più del 40% dai rispettivi valori di riferimento iniziali, in virtù della barriera capitale posta al 60% degli stessi, generando un rendimento annualizzato pari al 22% circa, nel caso in cui vengano pagati anche tutti i premi previsti. Al di sotto del livello barriera, il valore di rimborso del certificato verrà invece diminuito della performance negativa del titolo worst of, che verrà calcolata a partire dallo strike price.

Report a cura di Pierpaolo Scandurra
www.certificatiederivati.it


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