Quotazione ENI in tempo reale: 4 motivi per cui potrebbe calare!

Redazione Traderlink Redazione Traderlink - 20/05/2022 12:43

ENI ricopre un ruolo di un certo rilievo nel paniere del Ftse Mib, basti pensare che fino a qualche anno era il titolo che pesava di più sul paniere di riferimento. 

Lo scettro è stato poi ceduto a Enel che è diventato il titolo più capitalizzazione non solo del Ftse Mib, ma di tutta Piazza Affari. 

 

ENI è uno dei titoli chiave del Ftse Mib

ENI mantiene in ogni caso un'importanza rilevante per diversi motivi e al momento è tra i titoli che da inizio 2022 vantano un bilancio positivo. 

Il titolo ha chiuso il primo trimestre dell'anno fermandosi il 31 marzo a 13,294 euro, con un progresso di quasi l'8,8% rispetto alla chiusura del 2022. 

Una performance decisamente robusta in confronto a quella del Ftse Mib che alla fine dei primi tre mesi dell'anno presenta un bilancio negativo con un ribasso del 7,94%. 

C'è da dire che ENI ha toccato il massimo del 2022 lo scorso 3 marzo, quando nell'intraday ha segnato un top a 14,852 euro. 

Da questo livello si è avuto un ripiegamento fino ad area 12,5 euro il 18 marzo, con successivo recupero in direzione di quota 13,5 euro. 

Per quanto ENI ad oggi presenti un bilancio positivo da inizio anno e mostri una evidente forza relativa rispetto al Ftse Mib, diversi sono i motivi che potrebbero far calare le quotazioni, ma non è detto che ciò debba necessariamente verificarsi nell'immediato. 

 

ENI: un calo del Ftse Mib peserebbe sui corsi del titolo

Ci sono anche altri fattori che influenzano nel bene e nel male l'andamento del titolo a Piazza Affari, ma ENI risente inevitabilmente della performance del Ftse Mib. 

Da considerare che la società è considerata strategica per l'Italia, vista la sua rilevante attività, tanto che lo Stato è presente nel capitale della stessa. 

In ragione di ciò, ma anche della sua elevata capitalizzazione, il titolo si trova nei portafogli di molti gestori e investitori. 

Di conseguenza, nel momento in cui Piazza Affari va male o ancor più quando subisce dei sell-off, ENI è inevitabilmente colpito dalle vendite, vista la sua correlazione con il Ftse Mib. 

Un crollo dell'indice o più semplicemente un calo più o meno corposo dello stesso, sarà inevitabilmente avvertito dal titolo. 

C'è da dire che ENI potrebbe amplificare o limitare le perdite rispetto al Ftse Mib grazie all'influenza di altri fattori, in primis il petrolio di cui parleremo a breve. 

Difficilmente però si muoverà a lungo in netta controtendenza rispetto all'indice delle blue chips. 

 

ENI: correlazione molto forte con il petrolio

Come già anticipato prima, l'andamento di ENI a Piazza Affari è fortemente condizionato dai movimenti del petrolio

In passato la correlazione tra il titolo e l'oro nero era molto più alta e negli anni si è un po' ridotta, anche in conseguenza della diversificazione del business del gruppo. 

Tuttora però la correlazione tra ENI e il petrolio è molto elevata e una chiara dimostrazione di ciò si ottiene guardando semplicemente al recente andamento di entrambi. 

Il Wti ha toccato il massimo di periodo lo scorso 7 marzo poco sopra i 130 dollari al barile e da lì ha avviato un movimento di tracciamento che ha spinto i corsi fino ad un minimo in area 93,5 dollari, con successiva ben sopra i 100 dollari.

ENI ha anticipato di qualche giorno il top del petrolio, per poi toccare i minimi in area 12,5 euro il 15 marzo, lo stesso giorno in cui le quotazioni del Wti hanno testato quota 93,5 dollari.

Seguendo il recupero del petrolio, il titolo ha risalito la china ed è arrivato a testare l'area dei 13,7 euro ch sta provando a superare negli ultimi giorni.

Facile intuire, quindi, che una flessione più o meno marcata dei prezzi del petrolio, farà calare le quotazioni di ENI, ancor più nel caso in cui questa discesa dell'oro nero dovesse avvenire contestualmente ad una fase di negatività del Ftse Mib. 

 

ENI: l'importanza dei risultati finanziari

Un altro fattore che può influire nel bene e nel male sulle quotazioni di ENI è dato dall'aggiornamento dei risultati finanziari. 

Al pari delle altre società quotate a Piazza Affari, anche quella guidata da Descalzi svela al mercato i suoi conti ogni tre mesi. 

Il prossimo appuntamento è previsto per il 28 aprile, giorno in cui si riunirà il Cda di ENI per l'esame e l'approvazione dei dati dei primi tre mesi del 2022 che saranno comunicati al mercato il giorno dopo, il 29 aprile. 

Una trimestrale deludente con ogni probabilità comporterà un calo di ENI a Piazza Affari, come già avvenuto in altre occasioni in passato. 

Un ribasso del titolo potrebbe essere innescato altresì da comunicazioni improvvise molto negative, tipo un profit warning o eventuali scandali, basti ricordare quanto accaduto di recente a Saipem

 

ENI: il calo legato allo stacco del dividendo

Fino a questo momento abbiamo parlato di alcuni motivi che potrebbero far calare ENI in Borsa, riferendoci a eventi potenziali che possono quindi verificarsi o anche no. 

Ce n'è uno, invece, che di sicuro impatterà negativamente sulla quotazione del titolo e si tratta dello stacco del dividendo

Al pari di quanto accade per altre azioni, anche ENI subirà nel giorno dello stacco cedola una decurtazione del suo valore, pari proprio all'entità del dividendo. 

Facciamo un esempio pratico: il prossimo 23 maggio il titolo staccherà il saldo del dividendo 2022 nella misura di 0,43 euro per azione. 

Se al close della sessione precedente il valore di ENI sarà ad esempio pari a 13,5 euro, il 23 maggio, al netto delle variazioni di mercato, il titolo ripartirà da 13,07 euro.

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