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Per l'Fmi Europa deve lasciare salire il prezzo dell'energia
04/08/2022 18:30
Secondo il Fondo monetario internazionale (Fmi) i governi in Europa devono lasciare salire il prezzo dell'energia. L'obiettivo finale, pur difendendo le classi più deboli, deve essere quello di promuovere il risparmio energetico.
"L'impennata dei prezzi dell'energia ha notevolmente aumentato il costo della vita per gli europei. Dall'inizio dello scorso anno, i prezzi globali del petrolio sono raddoppiati, i prezzi del carbone sono quasi quadruplicati e i prezzi del gas naturale in Europa sono aumentati di quasi sette volte", ricorda l'Fmi in un articolo a firma Oya Celasun, Dora Iakova e Ian Parry.
"I governi non possono impedire la perdita di reddito nazionale reale", è la conclusione dell'Fmi che suggerisce come "l'intero aumento dei costi dei combustibili passi agli utenti finali per incoraggiare il risparmio energetico e la transizione dai combustibili fossili".
Per l'Fmi l'Europa deve lasciare salire il prezzo dell'energia
"La politica dovrebbe passare da un sostegno ad ampio raggio, come il controllo dei prezzi, ad aiuti mirati come i trasferimenti alle famiglie a basso reddito che soffrono maggiormente di bollette energetiche più elevate", si legge ancora nell'articolo.
Finora, ricorda la Cnbc, i politici europei hanno introdotto ampi controlli sui prezzi, sussidi e tagli alle tasse per attutire il colpo dell'aumento dei costi energetici.
Un aumento che ha segnato una drammatica accelerazione in seguito all'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca (e alle successiva sanzioni imposte contro la Russia) e a causa di un più ampio eccesso di offerta. Secondo l'istituto con base a Washington, però, un sostegno così ampio è miope: quest'anno è già costato ad alcuni governi circa l'1,5% del Pil, pur continuando a gonfiare la domanda e quindi i prezzi.
Politiche mirate a proteggere tutti i consumatori dall'impennata dei costi intaccherebbero le economie europee già sull'orlo di una recessione e scoraggerebbero la transizione energetica.
Prezzo dell'energia ricada sui consumatori per incoraggiare il risparmio
Per l'Fmi è fondamentale "passare da misure ad ampio raggio a politiche di soccorso mirate", sostenendo in particolare le famiglie più povere che sono più vulnerabili ai prezzi più elevati e meno in grado di farvi fronte.
Compensare in toto l'aumento del costo della vita per il 20% più povero delle famiglie costerebbe ai governi un decisamente più limitato 0,4% del Pil in media per l'intero 2022. Quota che salirebbe allo 0,9% se si decidesse di aumentare la soglia fino al 40% della popolazione.
Rimane "appropriato" per i governi sostenere alcune attività altrimenti redditizie durante un'impennata dei prezzi di breve durata, per esempio se l'Europa dovesse affrontare un totale stop delle forniture di di gas dalla Russia. Tuttavia con prezzi che rischiano di rimanere più alti per diversi anni, le ragioni per sostenere le imprese appaiono "deboli".
Sostegni ad ampio raggio per l'Fmi sono una politica miope
I commenti dell'Fmi arrivano mentre il Vecchio Continente sta cercando modi per ridurre il consumo d'energia e la dipendenza dal petrolio e dal gas russi.
Proprio in questi giorni la Spagna ha annunciato nuove misure di risparmio energetico, compresi i limiti all'aria condizionata e alle temperature di riscaldamento nelle aree pubbliche. In precedenza in Germania, la città di Hannover aveva deciso di vietare l'acqua calda negli edifici pubblici, nelle piscine, nei palazzetti dello sport e nelle palestre.
Il tutto mentre i colossi dell'energia continuano a trarre vantaggio dai prezzi più alti. Martedì, per esempio, Bp ha comunicato risultati per il secondo trimestre segnati dall'utile più elevato in 14 anni. La big oil britannica ha spiegato che la performance è stata sostenuta dai solidi margini sulla raffinazione, da prestazioni "eccezionali" nel commercio di petrolio e da prezzi del carburante più elevati, nonostante la debolezza registrata nel gas.
E i risultati di Bp non sono certo un'eccezione per il settore.
© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata
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