Dal 1° gennaio 2026 entreranno in vigore nuove regole per il Bonus Bollette 2026, la misura che aiuta le famiglie italiane a sostenere i costi di luce e gas. Dopo un anno di sostegni straordinari introdotti con il decreto Energia 2025, si tornerà alla versione ordinaria del contributo, con un taglio netto alla platea dei beneficiari.
La fine del bonus straordinario da 200 euro introdotto nel 2025 segna un punto di svolta per milioni di famiglie che, fino a oggi, hanno potuto contare su un aiuto esteso anche a chi possedeva un ISEE fino a 25.000 euro. Dal 2026, invece, la soglia tornerà ai parametri tradizionali, restringendo notevolmente l’accesso.
Cosa succederà al vecchio bonus? Chi potrà ancora riceverlo automaticamente in bolletta? E come bisognerà muoversi per non perdere l’agevolazione? Scopriamolo insieme.
Prima però vi lasciamo al video YouTube di Pensioni Chiare su tutti i bonus attivi dal 2026.
Il ritorno alla versione ordinaria del Bonus Bollette 2026
Dal prossimo gennaio, il Bonus Bollette 2026 continuerà a esistere, ma tornerà al suo formato originario. L’agevolazione, gestita da ARERA in collaborazione con INPS, sarà riconosciuta in automatico solo ai nuclei familiari con un ISEE inferiore a 9.530 euro. Non serviranno domande né moduli da compilare, poiché lo sconto sarà applicato direttamente sulle fatture dei fornitori di luce e gas.
Per le famiglie numerose, ovvero quelle con più di tre figli a carico, la soglia ISEE salirà a 20.000 euro. Si tratta di una misura strutturale, quindi non soggetta a rinnovi o proroghe annuali. Tuttavia, gli importi effettivi del bonus – che variano in base ai consumi e ai parametri fissati da ARERA – verranno aggiornati ogni anno, tenendo conto dell’andamento dei prezzi energetici.
Il ritorno al regime ordinario implica un ridimensionamento rispetto al 2025, quando l’intervento straordinario aveva ampliato la platea dei beneficiari per fronteggiare l’aumento dei costi energetici. Ora, l’obiettivo del governo è tornare a un sistema più stabile e sostenibile, concentrando gli aiuti sui nuclei più vulnerabili.
Stop al contributo straordinario da 200 euro: cosa comporta
Il Decreto Legge 19/2025 aveva introdotto un contributo straordinario di 200 euro destinato a integrare il Bonus Bollette ordinario. Questo intervento, rivolto anche alle famiglie con un ISEE fino a 25.000 euro, aveva permesso a circa 8 milioni di nuclei familiari di ottenere un alleggerimento immediato sui costi energetici.
L’aiuto extra resterà valido fino al 31 dicembre 2025, dopodiché cesserà in modo definitivo. ARERA, fino alla fine dell’anno, completerà le verifiche sui nuclei che hanno diritto al contributo aggiuntivo e ne garantirà l’erogazione sulle ultime bollette del 2025. Dal 2026, però, verranno ripristinate le regole ordinarie, con l’eliminazione totale del bonus straordinario.
Questo cambiamento interesserà non solo chi ha un reddito medio-basso ma anche le famiglie già beneficiarie del bonus ordinario, che non potranno più contare sull’extra da 200 euro. Al momento, non sono previste proroghe né rinnovi per la misura straordinaria, lasciando quindi spazio a un ritorno alla normalità nel sistema dei sostegni energetici.
Come ottenere il Bonus Bollette 2026 e quali sono i requisiti aggiornati
L’accesso al Bonus Bollette 2026 continuerà a essere automatico, ma per non perdere l’agevolazione sarà indispensabile aggiornare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) dopo il 1° gennaio. Una volta aggiornato l’ISEE, l’INPS trasmetterà i dati al Sistema Integrato Informatico (SII), che si occuperà di incrociare le informazioni con quelle dei fornitori di energia.
Il processo è completamente automatizzato: quando le verifiche sono concluse, lo sconto viene applicato direttamente in bolletta. I tempi possono variare in base al ciclo di fatturazione – mensile, bimestrale o quadrimestrale – ma il bonus sarà visibile nella prima bolletta utile.
È però essenziale che il contratto di fornitura sia intestato a uno dei membri del nucleo familiare. In caso contrario, il sistema non potrà riconoscere automaticamente il beneficio. Chi, ad esempio, vive in affitto o ha utenze intestate a un parente dovrà assicurarsi che i dati dichiarati nella DSU coincidano con quelli della fornitura, altrimenti l’agevolazione non verrà applicata.
Con il ritorno alle regole ordinarie, il Bonus Bollette 2026 si conferma uno strumento di sostegno per le famiglie più fragili, ma non più un aiuto generalizzato. Un passaggio che segna la fine della fase emergenziale e il ritorno a un sistema basato sull’equità e sulla sostenibilità dei conti pubblici.