Le caldaie a gas restano presenti sul mercato: a stabilirlo è la bozza di revisione del regolamento Ecodesign (Regolamento 813/2013), che disciplina la progettazione degli apparecchi per il riscaldamento.
Con i nuovi parametri introdotti, le aziende potranno continuare a produrre caldaie a gas, e a sua volta i cittadini europei potranno continuare ad acquistarle, almeno per il momento.
Diversa è invece la situazione per agevolazioni come il bonus caldaie, per il quale continuano a valere i requisiti attuali di accesso.
Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al Canale Notizie.
Bonus caldaie, dietrofront dell'UE sulle caldaie a gas
Nella bozza pubblicata dalla Commissione europea relativa al Regolamento Ecodesign, testo che disciplina gli standard che i prodotti immessi sul mercato europeo devono rispettare, emergono nuovi parametri che praticamente cancellano qualsiasi ipotesi di esclusione delle caldaie a gas, come invece era previsto fino a qualche anno fa.
In particolare, stando a Repubblica, non è più previsto il criterio di efficienza al 115%, introdotto nella versione del 2023 per gli apparecchi di riscaldamento, che di fatto escludeva le caldaie a gas e a gasolio.
All'inizio l'idea era quella di mantenere sul mercato solo pompe di calore e altri apparecchi altamente efficienti, come quelli ibridi a solare termico.
Come evidenzia il Sole 24 Ore, tutto ciò si era però tradotto in un vero e proprio bando delle caldaie, suscitando reazioni molto critiche in tutta la filiera del gas, "e che aveva portato, dopo diversi passaggi, la regolamentazione a finire in un cassetto, in attesa della nuova Commissione europea".
Con la modifica introdotta, il precedente disegno di bandire completamente le caldaie a partire dal 2029 viene cancellato.
Inoltre, viene introdotta una nuova etichettatura energetica: la scala attuale con A, A+ e simili sarà sostituita da una classificazione a sette lettere, da A a G (le caldaie a gas dovrebbero avere invece la F).
Bonus caldaie, linea più morbida per aziende e governi UE
In pratica, si passa verso una linea più morbida, che va incontro non solo al comparto del gas (sono oltre 900mila le caldaie vendute all?anno in Italia, in buona parte a condensazione), ma anche ai singoli governi.
Stando al Sole, l?obiettivo di abbandonare il gas per il riscaldamento domestico, ancora previsto nella EPBD (Energy Performance of Buildings Directive), "non sarà raggiunto attraverso vincoli normativi, ma sarà affidato alle azioni politiche e di agevolazione dell?Europa e dei paesi membri".
Tutto questo però è ancora una semplice bozza. Il testo è a disposizione di aziende e cittadini per una consultazione pubblica partita il 28 novembre e che si concluderà il 23 gennaio 2026.
La versione finale sarà pubblicata dopo la consultazione nella prima metà del 2026 ed entrerà in vigore due anni dopo, quindi tra metà 2028 e inizio 2029.

Bonus caldaie, cosa cambia per i contribuenti
In realtà cambia poco o nulla per il bonus caldaie. Come sottolinea Repubblica, solo gli apparecchi delle prime classi energetiche potranno beneficiare degli incentivi pubblici all'acquisto.
Appunto il bonus caldaie, di cui il testo dalla Commissione non tocca nemmeno una virgola. Ricordiamo che si tratta di un'agevolazione "minore", che nel 2025 resta accessibile tramite l?Ecobonus, il Bonus Ristrutturazione e il Conto Termico.
Su questo bonus pesa ancora il divieto previsto dalla Direttiva Case Green, che a partire dal 2025 impedisce agli Stati di concedere incentivi per le caldaie alimentate esclusivamente a combustibili fossili, come il gas.
Di conseguenza, nel 2025 sarà possibile usufruire del Bonus Ristrutturazioni e dell?Ecobonus per ottenere lo sconto fiscale del 50% sulle caldaie, esclusi però gli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie uniche alimentate a combustibili fossili.
In compenso, secondo la circolare 8/2025 dell?Agenzia delle Entrate, continueranno a beneficiare dell?agevolazione i sistemi ibridi costituiti da una pompa di calore integrata con una caldaia a condensazione, a condizione che siano assemblati in fabbrica e progettati dal produttore per funzionare in combinazione, come previsto dal D.M. 6/08/2020.