Bonus Dote Famiglia 2025, arriva il click day: ecco le scadenze da non perdere

Benna Cicala Benna Cicala - 02/10/2025 07:30

Bonus Dote Famiglia 2025, arriva il click day: ecco le scadenze da non perdere

Il Bonus Dote Famiglia è una delle misure più discusse della nuova stagione di incentivi, pensata per sostenere le famiglie con figli attraverso un contributo economico per le attività sportive extrascolastiche. Una somma che, per molti genitori, rappresenta una boccata d’ossigeno in un periodo in cui il carrello della spesa pesa sempre di più e le spese per i figli crescono a dismisura.

La novità più attesa riguarda il meccanismo del click day, che decide l’assegnazione dei fondi in base all’ordine di presentazione delle domande. Una corsa contro il tempo che, inevitabilmente, alimenta anche dubbi e malcontenti.

Come funziona nel dettaglio il Bonus Dote Famiglia? Quali sono i requisiti e le scadenze da rispettare? E soprattutto, quali criticità rischiano di trasformare una misura utile in una fonte di disuguaglianza? Scopriamolo insieme.

Prima però vi lasciamo al video YouTube di Investire Risparmiando - Andrea Capiluppi su come funziona il Bonus Dote Famiglia 2025.

Bonus Dote Famiglia: chi può richiederlo e come funziona

Il Bonus Dote Famiglia 2025 mette a disposizione un contributo di 300 euro per sostenere i costi delle attività sportive extrascolastiche dei figli tra i 6 e i 14 anni. L’agevolazione è destinata ai nuclei con un ISEE inferiore a 15mila euro e può essere richiesta per un massimo di due figli per famiglia.

Il fondo complessivo ammonta a 30 milioni di euro, una cifra che, sulla carta, dovrebbe raggiungere circa 100mila ragazzi in tutta Italia. Il contributo non viene erogato direttamente ai genitori, ma alle società e associazioni sportive accreditate che organizzano i corsi. In questo modo si garantisce che le risorse siano realmente utilizzate per le attività dei ragazzi, evitando rischi di utilizzo improprio.

Il pagamento non avviene in un’unica soluzione, ma in tre tranche: un primo acconto all’inizio dell’attività, un secondo versamento a metà percorso e il saldo finale solo dopo la frequenza certificata del corso. Questo meccanismo, se da un lato assicura trasparenza, dall’altro obbliga le famiglie e le società sportive a una burocrazia piuttosto complessa.

Click day e scadenze per ottenere il contributo

Il vero nodo del Bonus Dote Famiglia resta il click day. La piattaforma predisposta dal Dipartimento per lo Sport apre le domande in una data e ora precisa, e da quel momento parte la corsa all’invio. I fondi vengono assegnati fino a esaurimento e spesso in poche ore l’intero budget risulta già prenotato.

Per accedere è necessario presentare la domanda online, autocertificando l’ISEE e dichiarando di non usufruire di altri contributi analoghi. Una volta completata la procedura, sarà la piattaforma a comunicare l’esito e, in caso positivo, a generare il credito destinato alla società sportiva scelta.

Le scadenze sono quindi decisive. Le famiglie devono non solo essere pronte con tutti i documenti, ma anche collegarsi tempestivamente al portale. Chi arriva tardi rischia di restare escluso, anche se in possesso di tutti i requisiti. È proprio in questa dinamica che molti vedono una sorta di lotteria, più che un sostegno realmente equo.

Criticità e limiti della misura per le famiglie italiane

Nonostante le buone intenzioni, il Bonus Dote Famiglia non è esente da problemi. Il primo riguarda i fondi limitati: le richieste potenziali superano di gran lunga i posti disponibili. Considerando l’enorme numero di famiglie con figli in età scolare e con redditi bassi, la platea reale dei beneficiari sarà molto più ridotta.

Un’altra questione riguarda la distribuzione territoriale. Alcune regioni, come Lombardia o Lazio, hanno centinaia di società accreditate, mentre in realtà più piccole l’offerta è minima. Ciò crea squilibri che penalizzano i ragazzi di territori meno serviti.

Infine, la complessità delle procedure rischia di scoraggiare proprio le famiglie che avrebbero più bisogno dell’aiuto. Tra autocertificazioni, controlli e tranche di pagamento, la misura si presenta meno immediata di quanto il nome lasci immaginare.

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