Bonus latte artificiale 2026, fino a 400 euro per le mamme: a chi spetta, requisiti e come fare domanda

Benna Cicala Benna Cicala - 22/12/2025 06:00

Bonus latte artificiale 2026, fino a 400 euro per le mamme: a chi spetta, requisiti e come fare domanda

Diventare madre significa riscrivere priorità, abitudini e conti di casa, soprattutto quando entra in gioco il Bonus latte artificiale 2026, una misura di sostegno ancora poco conosciuta ma tutt’altro che marginale. 

Nei primi mesi dopo la nascita, infatti, non tutte le donne possono allattare al seno e, quando la causa è una patologia certificata, al peso emotivo si somma anche una spesa economica rilevante.

È proprio in questo spazio, spesso ignorato dal dibattito pubblico, che interviene il contributo per il latte artificiale: un aiuto strutturale, pensato per garantire l’alimentazione del neonato e, al tempo stesso, per alleviare il bilancio familiare in una fase delicata della vita. Non un incentivo simbolico, ma un sostegno concreto.

Per capire come funziona davvero, è necessario entrare nel dettaglio della misura: cos’è il bonus, a chi spetta, quali sono i requisiti richiesti e come presentare correttamente la domanda per il 2026.

Cos’è il Bonus latte artificiale 2026 e perché è una misura strutturale

Il Bonus latte artificiale 2026 è un contributo economico destinato alle neo mamme impossibilitate ad allattare per specifiche patologie certificate. Non si tratta di un’agevolazione una tantum: la misura è strutturale ed è in vigore già da diversi anni, essendo stata introdotta dalla Legge di Bilancio 2020 e regolamentata dal decreto del Ministero dell’Economia del 31 agosto 2021. Proprio questa natura strutturale consente di confermarne l’operatività anche per il 2026, salvo modifiche normative.

L’obiettivo è duplice. Da un lato, garantire al neonato un’alimentazione adeguata nei primi sei mesi di vita; dall’altro, sostenere economicamente le famiglie in un momento in cui le spese aumentano sensibilmente. Il bonus massimo è destinato all’acquisto di formule per lattanti incluse nel registro nazionale.

A chi spetta il Bonus latte artificiale 2026: beneficiari e platea

Il Bonus latte artificiale 2026 spetta alle neo mamme che non possono allattare il proprio bambino al seno a causa di patologie temporanee o permanenti debitamente certificate dal Servizio sanitario nazionale. L’incentivo è pensato esclusivamente per i casi in cui non sia possibile ricorrere nemmeno alla banca del latte umano donato (BLUD).

È importante sottolineare che la gestione del contributo avviene su base regionale o provinciale autonoma. Questo significa che il numero complessivo di domande presentate sul territorio può incidere sull’importo effettivamente riconosciuto, che non potrà comunque superare il tetto massimo di 400 euro annui.

Requisiti Bonus latte artificiale 2026: limiti ISEE e patologie riconosciute

Per accedere al Bonus latte artificiale 2026 è necessario rispettare una serie di requisiti ben definiti, sia di natura economica sia sanitaria. La misura, infatti, è rivolta esclusivamente alle neo mamme che si trovano in condizioni oggettive di impossibilità ad allattare al seno e che presentano una situazione reddituale contenuta.

Nel dettaglio, i requisiti richiesti sono i seguenti:

  • ISEE del nucleo familiare non superiore a 30.000 euro annui, soglia fissata per concentrare l’agevolazione sulle famiglie con maggiore necessità economica;
  • impossibilità ad allattare al seno per la presenza di patologie certificate, temporanee o permanenti;
  • impossibilità di accedere alla banca del latte umano donato (BLUD);
  • certificazione sanitaria rilasciata dal Servizio sanitario nazionale, senza costi a carico della madre;
  • richiesta presentata entro il compimento del sesto mese di vita del bambino o della bambina.

Per quanto riguarda le patologie permanenti che danno diritto al bonus, rientrano tra queste:

  • infezione da HTLV 1 e 2;
  • sindrome di Sheehan;
  • alattogenesi ereditaria;
  • ipotrofia bilaterale della ghiandola mammaria (seno tubulare);
  • mastectomia bilaterale;
  • morte materna.

Sono invece considerate patologie temporanee, soggette a verifica mensile, condizioni come:

  • infezione da HCV con lesione sanguinante del capezzolo;
  • infezione da HSV con lesioni erpetiche su seno o capezzolo;
  • infezione ricorrente da streptococco di gruppo B;
  • tubercolosi bacillifera non trattata o mastite tubercolare;
  • infezione da virus varicella-zoster;
  • esecuzione di scintigrafia;
  • assunzione di farmaci che controindicano in modo assoluto l’allattamento;
  • assunzione di droghe (con esclusione del metadone);
  • alcolismo.

L’accertamento delle condizioni cliniche deve essere effettuato da pediatri, neonatologi, medici di base o specialisti, a seconda del momento in cui la patologia si manifesta, garantendo così un accesso equo e controllato al beneficio.

Come fare domanda: iter e modalità

La domanda per il Bonus latte artificiale 2026 deve essere presentata all’azienda sanitaria locale di appartenenza. Sarà la ASL a valutare la documentazione, verificare i requisiti e autorizzare l’erogazione del contributo, nel limite massimo di 400 euro annui e senza ulteriori risorse regionali aggiuntive.

Una volta ottenuta l’autorizzazione, il medico provvede alla prescrizione mensile delle formule per lattanti incluse nel registro nazionale. L’erogazione del latte artificiale avviene tramite i centri di riferimento presso cui sono in cura le donne, i presidi delle ASL, le farmacie convenzionate o altri fornitori autorizzati secondo le direttive regionali.

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