Un bonus su misura per chi desidera lavorare in smart working.
Si potrebbe descrivere così la nuova agevolazione prevista dalla Legge 131/2025, pubblicata in Gazzetta Ufficiale lo scorso 20 settembre 2025.
Una nuova misura che, però, rispetto a molti altri bonus, prevede dei requisiti piuttosto particolari.
Vediamo meglio come funziona quest'agevolazione, quali sono i requisiti e come richiederla.
Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Aiuti dallo Stato.
Come funziona il bonus smart working 2025
Stando a quanto previsto all'articolo 26 della Legge 131/2025, il bonus smart working consiste in un esonero contributivo totale del 100% per le aziende che permettono di lavorare da remoto ai propri dipendenti residenti in comuni montani.
L'obiettivo di questa misura è "contrastare il fenomeno dello spopolamento dei comuni montani e favorire l'integrazione economica e sociale della popolazione ivi residente".
Va detto, però, che questo esonero non è permanente: per il 2026 e il 2027 l'esonero è totale, fino a un massimo di 8.000 euro l?anno, calcolato su base mensile.
A partire dal 2028 e fino al 2029 l'esonero sarà del 50%, con un tetto massimo di 4.000 euro. Nel 2030, sarà solo del 20%, con un limite massimo di 1.600 euro.
Attenzione: restano esclusi dal computo "i premi e i contributi dovuti all?Istituto nazionale per l?assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL)?.
Alla misura principale si aggiungono ulteriori incentivi, previsti agli articoli 6 e 7 della legge, tra cui un credito d?imposta dedicato a chi trasferisce la propria residenza in un piccolo comune montano.
In particolare, chi acquista o ristruttura un immobile in una di queste località potrà ottenere un credito del 60% dell?ammontare annuale del finanziamento per l?acquisto o la ristrutturazione, fino a 500 euro l?anno.
A sua volta, al fine di implementare i servizi rivolti a chi si trasferirà in montagna, è previsto un credito d?imposta del 60% del canone annuo di locazione, fino ad un tetto massimo di 2.500 euro.
A chi spetta il bonus smart working 2025
Nel medesimo articolo si precisa che il bonus è riservato esclusivamente a chi lavora con un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.
Inoltre, il lavoratore deve avere meno di 41 anni e svolgere l?attività interamente da remoto in un comune montano.
Altro requisito essenziale è il trasferimento della residenza: il dipendente deve spostarla da un comune non montano a uno montano per poter accedere al beneficio.
Per quanto riguarda i crediti d?imposta, il primo (del 60% fino a 500 euro l?anno) è destinato a chi acquista o ristruttura un immobile in montagna.
Mentre il secondo (del 60% fino a 2.500 euro) è riservato esclusivamente al personale scolastico e sanitario.

Come richiedere il bonus smart working 2025
Al momento non sono ancora state definite né le modalità operative né l?iter di richiesta del bonus smart working, ad eccezione di quanto già indicato nella legge citata.
Si sa soltanto che le aziende che intendono beneficiare dell?esonero contributivo dovranno attenersi al regime "de minimis?, ovvero ai limiti sugli aiuti di Stato che possono essere concessi a una singola impresa.
E che le risorse stanziate per questa misura sono le seguenti: 18,5 milioni di euro per il 2026, 21,8 milioni per il 2027, 12,5 milioni per il 2028, 10,9 milioni per il 2029 e 5,4 milioni per il 2030.
Con questa dote piuttosto scarna, è probabile che solo un numero ristretto di lavoratori riuscirà a beneficiare del bonus, soprattutto nel caso in cui venisse concesso l?esonero totale con l?importo massimo previsto.