Busta paga, festa nazionale il 4 ottobre giorno di San Francesco: cosa cambia per i lavoratori

Benna Cicala Benna Cicala - 19/09/2025 11:05

Busta paga, festa nazionale il 4 ottobre giorno di San Francesco: cosa cambia per i lavoratori

La busta paga dei lavoratori dipendenti è destinata a registrare una novità importante. Il Parlamento ha infatti avviato l’iter legislativo per ripristinare il 4 ottobre come festa nazionale dedicata a San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia. La misura entrerà in vigore nel 2026, anno dell’ottavo centenario dalla morte del santo, ma con effetti reali dal 2027, dato che nel 2026 la data cade di domenica.

E allora, cosa comporta questa giornata in più nell’elenco delle festività? Chi si vedrà riconosciuta la retribuzione piena in busta paga? E come saranno trattati i lavoratori che dovranno comunque prestare servizio?

Prima di dare una risposta esauriente ai diversi quesiti, vi lasciamo al video YouTube di Will Media sul perché il 4 ottobre sarà festa nazionale.

San Francesco torna festa nazionale: cosa stabilisce la proposta

Il 4 ottobre, che fino al 1977 era considerato solennità civile, tornerà ufficialmente nell’elenco dei giorni festivi nazionali. La proposta di legge all’esame del Parlamento non si limita a sancire la ricorrenza: punta anche a promuovere iniziative culturali e sociali ispirate ai valori francescani di pace, solidarietà e tutela dell’ambiente.

Sul piano pratico, però, la vera novità riguarda la retribuzione dei lavoratori. Il 4 ottobre verrà equiparato alle altre festività già stabilite dalla legge n. 260/1949, come il 25 aprile, il 1° maggio o il 2 giugno. Di conseguenza, per i dipendenti sarà un giorno in più di tutela retributiva.

Come incide il 4 ottobre sulla busta paga dei dipendenti privati

Per chi lavora nel settore privato, l’inserimento del 4 ottobre nell’elenco dei festivi significa avere un ulteriore giorno retribuito senza obbligo di prestare servizio. La busta paga cambia a seconda della situazione dei lavoratori:

  • Retribuzione mensile fissa: la festività è già compresa nello stipendio, senza decurtazioni;
  • Retribuzione a ore: il lavoratore ha diritto alla normale paga giornaliera, calcolata in misura pari a un sesto dell’orario settimanale e comprensiva di tutti gli accessori;
  • Chi lavora comunque: in questo caso scatterà la maggiorazione per lavoro festivo prevista dal CCNL di riferimento, che può variare a seconda del settore e arrivare a percentuali consistenti sulla retribuzione oraria.

Il risultato è chiaro: dal 2027 le buste paga dei dipendenti conterranno un elemento in più a garanzia del reddito, sia come giorno di riposo pagato sia come compenso maggiorato in caso di servizio effettivo.

Dipendenti pubblici e indennità aggiuntive

Un discorso a parte riguarda il settore pubblico. La legge autorizza una spesa stimata in 10,6 milioni di euro annui per coprire le indennità dei dipendenti che, pur in presenza della festività, dovranno lavorare. Si tratta soprattutto del personale impegnato nei comparti sicurezza, difesa, soccorso pubblico e sanità.

Per loro la busta paga di ottobre non si limiterà a riportare la normale retribuzione, ma includerà anche la maggiorazione per il servizio reso nel giorno festivo di San Francesco. Un riconoscimento economico che intende valorizzare il ruolo di chi garantisce funzioni essenziali alla collettività.

La norma chiarisce inoltre che non ci saranno nuovi oneri aggiuntivi per la finanza pubblica, se non quelli legati alle indennità. Le scuole e le amministrazioni potranno comunque organizzare eventi celebrativi, ma senza ulteriori spese a carico dello Stato.

Le informazioni contenute in questo sito non costituiscono consigli né offerte di servizi di investimento. Leggi il Disclaimer »

Argomenti

VIDEO