Cedolino pensione gennaio 2026, un solo aumento subito e due dopo: perché arrivano tardi e i nuovi importi

Benna Cicala Benna Cicala - 03/12/2025 07:30

Cedolino pensione gennaio 2026, un solo aumento subito e due dopo: perché arrivano tardi e i nuovi importi

Il cedolino pensione gennaio 2026 entra in scena come il primo spartiacque dell’anno per milioni di pensionati, inaugurando una fase in cui regole fiscali, rivalutazione e misure della Manovra iniziano a tradursi in numeri concreti. L’ultimo pagamento del 2025, rafforzato dalla tredicesima e dall’assenza delle addizionali locali, ha offerto un breve respiro ai percettori dell'assegno pensionistico. 

Tuttavia, con l’avvio del nuovo anno la dinamica cambia rapidamente, poiché l’Inps può applicare soltanto una parte degli aumenti previsti dalla Manovra 2026. Di conseguenza, il passaggio da dicembre a gennaio si configura come una vera transizione normativa, che richiede attenzione per capire quali incrementi troveranno spazio subito nel cedolino e quali, invece, saranno accreditati in un secondo momento. 

Nei paragrafi successivi viene analizzato con ordine tutto ciò che entra, ciò che esce e ciò che è previsto più avanti, così da offrire una guida completa alla prima mensilità del 2026. Prima di approfondire i dettagli, vi lasciamo al video YouTube di Mr LUL le paghediale sugli aumenti in arrivo dal nuovo anno. 

Cedolino pensione gennaio 2026: nuovi importi, trattenute e calendario dei pagamenti

Nel cedolino pensione di gennaio 2026 compaiono tre componenti principali che, sommandosi, determinano il nuovo valore dell'assegno. Per comprendere meglio la struttura del cedolino, è utile sintetizzare gli elementi coinvolti:

  • Rivalutazione delle pensioni al tasso dell’1,4%;
  • Ritorno delle addizionali regionali e comunali in saldo;
  • Eventuale conguaglio fiscale relativo alle ritenute 2024.

Innanzitutto, la rivalutazione costituisce l’unico aumento applicabile con certezza sin da gennaio. Il tasso dell’1,4% viene applicato in misura piena fino a quattro volte il trattamento minimo e in forma ridotta oltre tale soglia. Ne derivano aumenti lordi così articolati:
 

  • Pensione lorda 500 euro: +7 euro, totale 507 euro;
  • Pensione lorda 700 euro: +9,80 euro, totale 709,80 euro;
  • Pensione lorda 900 euro: +12,60 euro, totale 912,60 euro;
  • Pensione lorda 1.100 euro: +15,40 euro, totale 1.115,40 euro;
  • Pensione lorda 1.300 euro: +18,20 euro, totale 1.318,20 euro;
  • Pensione lorda 1.500 euro: +21 euro, totale 1.521 euro;
  • Pensione lorda 1.700 euro: +23,80 euro, totale 1.723,80 euro;
  • Pensione lorda 1.900 euro: +26,60 euro, totale 1.926,60 euro;
  • Pensione lorda 2.100 euro: +29,40 euro, totale 2.129,40 euro;
  • Pensione lorda 2.300 euro: +32,20 euro, totale 2.332,20 euro;
  • Pensione lorda 2.500 euro: +34,88 euro, totale 2.534,88 euro;
  •  Pensione lorda 2.700 euro: +37,40 euro, totale 2.737,40 euro;
  • Pensione lorda 2.900 euro: +39,92 euro, totale 2.939,92 euro;
  • Pensione lorda 3.100 euro: +42,26 euro, totale 3.142,26 euro;
  • Pensione lorda 3.300 euro: +44,36 euro, totale 3.344,36 euro;
  • Pensione lorda 3.500 euro: +46,46 euro, totale 3.546,46 euro;
  • Pensione lorda 3.700 euro: +48,56 euro, totale 3.748,56 euro;
  • Pensione lorda 3.900 euro: +50,66 euro, totale 3.950,66 euro;
  • Pensione lorda 4.000 euro: +51,71 euro, totale 4.051,71 euro.

In aggiunta, rientrano nel cedolino di gennaio 2026 le addizionali regionali e comunali in saldo, mentre l’acconto delle comunali riparte da marzo. A ciò si somma il possibile conguaglio delle ritenute 2024, che l’Inps effettua quando l’imposta trattenuta durante l’anno risulta inferiore al dovuto. Per i redditi inferiori a 18.000 euro, quando il debito supera i 100 euro, la trattenuta viene distribuita fino a novembre.

Infine, occorre considerare la particolare tempistica del pagamento della pensione di gennaio 2026. Poiché la pensione viene liquidata il secondo giorno bancabile, l’accredito è previsto per il 3 gennaio in Posta e per il 5 gennaio in banca, complice la festività di capodanno e il weekend.

Rivalutazione pensioni 2026: aumenti per fasce e aggiornamento del trattamento minimo

La rivalutazione ridetermina il valore di tutte le pensioni per l’intero 2026. Il tasso dell’1,4% aggiorna non soltanto gli importi mensili, ma anche i valori di riferimento collegati al trattamento minimo, che sale a circa 611 euro. Di conseguenza, vengono ridefiniti i parametri per integrazioni e maggiorazioni, assieme alla platea dei beneficiari di prestazioni assistenziali.

Gli aumenti seguono una logica progressiva: gli assegni più vicini al minimo beneficiano dell’indicizzazione piena, mentre quelli più elevati ricevono una quota ridotta. Il sistema consente così un riequilibrio dei trattamenti in un contesto in cui la dinamica dei prezzi richiede continui aggiustamenti.
La rivalutazione svolge inoltre un ruolo di continuità, poiché aggiorna i trattamenti mese dopo mese, mantenendo allineato il valore delle pensioni rispetto al costo della vita e stabilizzando le soglie utili a determinare numerosi benefici collaterali.

Aumenti esclusi dal cedolino di gennaio 2026 : quando arrivano Irpef e incremento al milione

Oltre alla rivalutazione, il 2026 introduce due ulteriori aumenti. Tuttavia, a causa dei tempi tecnici di elaborazione del cedolino della pensione di gennaio, non compariranno nella mensilità. L’Inps, infatti, può applicare le novità della Legge di Bilancio 2026 solo dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, evento che non coincide con i tempi di calcolo della prima mensilità dell’anno. Di conseguenza, gli aumenti saranno riconosciuti da febbraio.
Il primo riguarda la riduzione dell’aliquota Irpef per il secondo scaglione, che scende dal 35% al 33%. Il risparmio atteso può essere riassunto così:

  • Reddito 30.000 euro: +40 euro annui, circa +3,08 euro mensili;
  • Reddito 32.000 euro: +80 euro annui, circa +6,15 euro mensili;
  • Reddito 34.000 euro: +120 euro annui, circa +9,23 euro mensili;
  • Reddito 36.000 euro: +160 euro annui, circa +12,31 euro mensili;
  • Reddito 38.000 euro: +200 euro annui, circa +15,38 euro mensili;
  • Reddito 40.000 euro: +240 euro annui, circa +18,46 euro mensili;
  • Reddito 42.000 euro: +280 euro annui, circa +21,54 euro mensili;
  • Reddito 44.000 euro: +320 euro annui, circa +24,62 euro mensili;
  • Reddito 46.000 euro: +360 euro annui, circa +27,69 euro mensili;
  • Reddito 48.000 euro: +400 euro annui, circa +30,77 euro mensili;
  • Reddito 50.000 euro: +440 euro annui, circa +33,85 euro mensili.

Il secondo aumento riguarda la maggiorazione sociale destinata ai pensionati con assegni inferiori al minimo e almeno 70 anni. L’incremento al milione sale così:
• Maggiorazione da circa 135 a circa 155 euro mensili;
• Assegno complessivo fino a circa 770 euro;
• Estensione anche a Assegno sociale e pensioni di invalidità civile;
• Rafforzamento della tutela dei redditi più bassi.

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