Manovra 2026, dal taglio dell'IRPEF alla rottamazione quinquies: tutte le ipotesi al vaglio

Niccolò Mencucci Niccolò Mencucci - 18/09/2025 10:15

Manovra 2026, dal taglio dell'IRPEF alla rottamazione quinquies: tutte le ipotesi al vaglio

Ridurre la pressione fiscale, dare maggior ossigeno ai contribuenti e garantire un?uscita dal lavoro più flessibile ai lavoratori.

Sono questi alcuni degli obiettivi che il Governo intende perseguire con la prossima Manovra di Bilancio.

Una sfida non semplice, che richiede equilibrio e lungimiranza per garantire la tenuta dei conti dello Stato senza rinunciare al sostegno per famiglie e imprese.

Facciamo quindi il punto sulle misure in discussione e sulle ipotesi al vaglio dell?Esecutivo.

Per saperne di più in merito all'argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Tele Italia.

Manovra 2026, taglio dell'IRPEF per i contribuenti

Tra i capitoli più rilevanti della Manovra 2026 c?è la riduzione della seconda aliquota IRPEF dal 35% al 33%, con tanto di estensione dello scaglione agevolato fino a 60.000 euro di reddito annuo, rispetto agli attuali 50.000.

Una misura già proposta in passato ma rimasta fuori dalla Legge di Bilancio precedente. Se però stavolta la proposta venisse approvata, la struttura delle aliquote IRPEF cambierebbe completamente.

Ricordiamo che oggi le aliquote sono le seguenti:

  • ?

    fino al 23% per redditi fino a 28mila euro,

  • ?

    fino al 35% per redditi da 28.001 a 50mila euro,

  • ?

    fino al 43% per redditi oltre i 50.001 euro.

Con questa proposta, si avrebbero invece le seguenti aliquote:

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    fino al 23% per redditi fino a 28.000 euro,

  • ?

    fino al 33% per redditi da 28.001 a 60.000 euro,

  • ?

    fino al 43% per redditi oltre i 60.000 euro.

Grazie a questo taglio, secondo Italia Oggi, chi guadagna 50.000 euro avrebbe un risparmio di circa 440 euro l?anno, mentre chi ha un reddito da 60.000 euro risparmierebbe fino a 1.440 euro l'anno.

Si tratta di un?operazione che, secondo le stime, potrebbe costare alle casse dello Stato circa 4 miliardi di euro. Un peso non trascurabile, che potrebbe essere ridotto qualora l?ampliamento dello scaglione non venisse confermato fino a 60.000 euro ma restasse fermo a 50.000.

Manovra 2026, rottamazione quinquies per i contribuenti

Sempre sul fronte fiscale, l'Esecutivo targato Meloni valuta anche una nuova edizione della rottamazione delle cartelle esattoriali: una "rottamazione quinquies?.

L?obiettivo è duplice: permettere ai contribuenti in difficoltà di regolarizzare i propri debiti senza sanzioni e interessi, e alleggerire il "magazzino fiscale", che oggi supera i 1.300 miliardi di euro di crediti non riscossi.

La rottamazione prevederebbe un pagamento dilazionato in 120 rate mensili, ovvero dieci anni, per i debiti contratti tra il 2000 e il 2023. Inoltre, non sarebbe prevista la decadenza dal piano in caso di mancato pagamento di 7-8 rate.

Resta però il nodo politico: bisogna assicurare che questa misura non si trasformi in un condono mascherato, e che finisca per premiare chi non ha rispettato le regole, a scapito dei contribuenti onesti.

Manovra 2026, pensione anticipata a 64 anni per tutti

Passando al fronte previdenziale, il Governo lavora a un?ipotesi di pensione anticipata a 64 anni per chi possiede almeno 25 anni di contributi, anche se maturati in parte con il sistema retributivo o misto.

Una soluzione che potrebbe rappresentare un?alternativa definitiva a formule come la Quota 103, sempre meno richiesta dai lavoratori.

Ma comporta alcune criticità. Tra queste, il requisito economico: l'importo della pensione dovrebbe essere almeno tre volte quello dell?assegno sociale (soglia destinata a salire a 3,2 dal 2030).

Per superare questo ostacolo, si ipotizza l?integrazione dell?assegno con il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) o con le somme accumulate nei fondi pensione.

Tuttavia, il calcolo interamente contributivo inevitabilmente ridurrebbe l?importo finale, penalizzando soprattutto chi ha avuto carriere discontinue o redditi bassi.

In sostanza, la prossima Manovra resta tutta da definire: serviranno ulteriori aggiustamenti per conciliare la sostenibilità dei conti con le esigenze di famiglie e imprese.

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