Manovra 2026: taglio Irpef, pensioni flessibili e bonus per famiglie. Tutte le novità in arrivo

Benna Cicala Benna Cicala - 20/10/2025 07:45

Manovra 2026: taglio Irpef, pensioni flessibili e bonus per famiglie. Tutte le novità in arrivo

La Manovra 2026 entra nella fase decisiva. Il Consiglio dei Ministri è pronto a varare il Documento Programmatico di Bilancio da inviare a Bruxelles, mentre la Legge di Bilancio attesa alle Camere entro il 20 ottobre promette di essere una delle più leggere degli ultimi anni, ma anche tra le più discusse. Sul tavolo ci sono circa 16 miliardi di euro da distribuire tra tagli fiscali, riforme previdenziali, incentivi alle famiglie e contributi straordinari da parte del sistema bancario.

Le discussioni all’interno della maggioranza non sono mancate, ma gli accordi sembrano ormai vicini. 

Ma quali saranno davvero le misure confermate? Come cambieranno le pensioni? E quali aiuti sono previsti per famiglie e imprese nella Manovra 2026? Scopriamolo insieme.

Prima però vi lasciamo al video YouTube di Scuola Informa su tutte le possibili novità della Manovra 2026.

Taglio Irpef e rottamazione: la Manovra 2026 punta al ceto medio

Il primo obiettivo dichiarato dal Governo è sostenere i redditi medi, con un taglio di due punti della seconda aliquota Irpef, che dovrebbe passare dal 35% al 33% per chi guadagna tra 28mila e 50mila euro l’anno. Una scelta che garantirebbe fino a 440 euro in più all’anno per molti contribuenti, riducendo la pressione fiscale sul lavoro e restituendo potere d’acquisto alle famiglie.

Accanto alla riduzione delle tasse, si prepara anche una nuova pace fiscale, che prevede la rottamazione delle cartelle esattoriali in un piano fino a nove anni e 108 rate. L’obiettivo è alleggerire la posizione dei contribuenti più in difficoltà e semplificare il rapporto con il Fisco. Non si tratterebbe però di un condono, ma di una misura selettiva, riservata a chi dimostra la volontà di rientrare nei pagamenti.

In parallelo, il Governo punta a un contributo straordinario dal sistema bancario, che potrebbe portare nelle casse dello Stato circa 2,8 miliardi di euro. Le banche, infatti, verserebbero una quota dei profitti accantonati negli anni passati, attraverso un prelievo ridotto al 26% rispetto all’ex tassa sugli extraprofitti. Una soluzione che consente di evitare nuovi scontri politici, mantenendo però un sostegno tangibile ai conti pubblici.

Pensioni e flessibilità: cosa cambia con la riforma previdenziale con la Manovra 2026

Uno dei capitoli più delicati della Manovra 2026 riguarda la riforma delle pensioni. L’aumento dell’età pensionabile previsto dal 2027 potrebbe essere sospeso solo per una parte dei lavoratori, con un blocco selettivo per chi avrà compiuto almeno 64 anni entro quella data. Per tutti gli altri, si profilano meccanismi più graduali o differiti, con una possibile introduzione a tappe che rinvierebbe di pochi mesi l’adeguamento.

La riforma dovrebbe confermare strumenti come Quota 103, Opzione Donna e Ape Sociale, ma in forma più mirata e con requisiti più rigidi. Nel frattempo, torna l’ipotesi di utilizzare il TFR come strumento per anticipare l’uscita dal lavoro. L’idea è quella di convogliare le somme maturate verso l’INPS o la previdenza complementare, aumentando così il montante contributivo e garantendo assegni più alti.

Sul fronte delle lavoratrici, il Governo starebbe lavorando a un miglioramento dell’Opzione Donna, per favorire un’uscita più flessibile e sostenibile, mentre il Bonus Giorgetti (ex Bonus Maroni) potrebbe essere rivisto o limitato ai lavoratori che rientrano nei parametri della pensione anticipata Fornero.

Bonus e incentivi: famiglie, case e contributi delle banche

La Manovra 2026 prevede anche un pacchetto di misure per sostenere le famiglie e incentivare la natalità. Il Bonus Mamme sarà confermato e potenziato, con un contributo esentasse che potrà superare i 40 euro mensili, accreditato direttamente in busta paga. Il beneficio sarà riservato alle lavoratrici dipendenti e autonome con redditi sotto i 40mila euro, madri di due o più figli.

Si lavora inoltre sulla proroga del bonus ristrutturazioni al 50% per la prima casa, con criteri più rigidi per evitare abusi, e su una possibile revisione del bonus mobili, in scadenza a fine anno. Parallelamente, si valuta una modifica dell’ISEE, escludendo dal calcolo la prima casa fino a un certo valore catastale, per rendere più equo l’accesso ai benefici fiscali.

Tra le misure sociali, il Governo starebbe studiando una detassazione parziale della tredicesima mensilità, con un’ipotesi di tassazione ridotta al 10%. Una mossa che potrebbe portare, ad esempio, fino a 600 euro in più per chi guadagna 35mila euro l’anno, incentivando i consumi durante le festività.

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